A cercare nuove grotte a Fondi di Jenne con Luca e Gabriele.
Una giornata partita sotto pessimi auspici meteorologici passata in allegria senza prendere nemmeno una goccia d’acqua. Rivista una piccola grotta gia’ in catasto e trovati 2 nuovi buchi che sembrano promettere bene.
Gabriele la mattina passa a prendermi, per scaramanzia non ce ne rallegriamo, ma appena usciti da Roma la pioggia ci abbandona. L’avvicinamento e’ come al solito, facciamo solo una rapida deviazione al casello di Tivoli per prelevare Luca, quindi colazione da Cicchetti e poi direttamente su a Livata. In verita’ nei piani originali dovevamo passare al magazzino a prendere il materiale per scavare a Bucio Nero’ ma visto il tempo piovoso che ci siamo lasciati alle spalle abbiamo abbandonato la nostra idea originaria in favore di una bella ricognizione, ci sono un paio di punti da rivedere.
La salita per Livata non presenta problemi, andando verso Fondi di Jenne facciamo sosta ad una curva prima del belvedere. Qua c’e’ una grotta, un solo pozzo di 6 metri, che non viene sceso da almeno 20 anni. Oggi con noi c’e’ Luca che si offre “spintaneamente” per scenderlo e noi gli diamo assistenza con molto piacere.
Dopo una veloce quanto inconcludente prova con l’anemometro di Gabriele, accompagno Luca per fargli compagnia mentre si prepara.

Nel frattempo Gabriele si arma di corda e la assicura ad un robusto albero.

Ecco la nostra grotta, quando siamo arrivati era coperta da rami e semi-nascosta dalle foglie. Ora e’ pronta per essere scesa.

Una foto mentre Luca termina i preparativi.

Ecco Luca durante la discesa.

Arrivato. Ci descrive quello che vede. Gabriele, che ha il cellulare che prende ovunque, riesce a consultare il catasto e controlla il vecchio rilievo mentre Luca esplora la grotta. La grotta sembra impostata su una frattura orientata a 105°. Perpendicolarmente alla frattura, quasi verso sud la base del pozzo digrada dolcemente. Dal rilievo sembra prosegua in avanti per 1,5 metri ma Luca lo smentisce rivelandoci che e’ tutto tappato di terra. Probabilmente la terra caduta giu’ in 20 anni ha fatto un buon lavoro.

Sembra ci sia poco o nulla da fare nell’immediato. Luca si prepara a risalire.

Ecco il nostro giovane esploratore che riguadagna l’aria aperta.

Un paio di minuti per commentare la sua avventura…

…poi sistemiamo di nuovo i rami a protezione della grotta.

Visto che ci siamo passiamo anche a vedere un buco lungo la strada nei pressi del belvedere. E’ sempre la’, in attesa di essere scavato per rivelarci chissa’ quali meraviglie. Dovra’ attendere.

Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo decisi verso Fondi di Jenne. La prima sosta la facciamo in corrispondenza di alcune doline che da tempo volevo visitare, c’eravamo stati una vita fa, prima dell’era covid ma sono convinto valga la pena monitorarle ogni tanto…e devo dire che stavolta non mi deludono.

In vari punti infatti troviamo dei buchi che sembrano promettere bene.

Certo c’e’ da lavorare, come sempre, ma questo non ci spaventa.

Visto che Luca e’ gia’ attrezzato lo mettiamo a scavare uno dei buchi piu’ promettenti, io faccio la mia parte scivolando nel fango sul fondo della dolina sporcandomi a dovere la giacca a vento della domenica.

Ma anche questi buchi devono attendere, dobbiamo andare a visitare la dolina tamagotchi e valutare se scavare un buco “appilato” (come direbbe Nerone!) poco lontano. Come sempre il cellulare di Gabriele non delude, anche in mezzo alla piana riesce a fare il suo lavoro e lui diligentemente risponde dovunque si trovi. Quando succede non manco mai di prenderlo in giro dicendo che in questi casi entra in modalita’ “non mi disturba affatto”!

Destino vuole che arriviamo prima al buco “appilato” e iniziamo subito a rimuovere i sassi che lo ingombrano. Personalmente sono molto curioso di vedere cosa nasconde perche’ la scorsa estate quando casualmente ci passammo vicino, tirava fuori una bella aria fresca.
Gabriele oggi non si sente tanto in vena di scavare quindi lascia Luca e me a spostare sassi mentre va ad armare dolina Tamagotchi. Dopo qualche minuto e’ di nuovo con noi e si mette comodo a supervisionare i lavori e a dare una mano quando serve.

Continuiamo la scavo senza risparmiarci ma con la sola mazzetta poco riusciamo a fare. Lasciamo tutti i sassi intorno alla buca per fare una barriera per eventuali animali al pascolo, anche se ormai col freddo non ce ne dovrebbero essere piu’.

Ultimi momenti di scavo, nulla di fatto per ora. Il freddo avanza velocemente con il progredire del pomeriggio. Gabriele si rassegna al pensiero che oggi non scenderemo la dolina Tamagotchi, cosi’ va a recuperare la corda. Quando torna riprende a governare la fotocamera e, come dimostra questa foto, a poco serve il mio avvertimento: “Attento che stai mettendo il dito davanti all’obiettivo!”.

Alla fine stanchi, infreddoliti ma contenti torniamo velocemente alle macchine. Dentro la buca non si avvertiva ma fuori la temperatura e’ scesa drasticamente e ora tira un vento gelido che mi congela in un attimo tutte le estremita’. Mentre quasi corro verso la macchina mi chiedo come abbia fatto Gabriele a resistere per buone 4 ore ad aspettarci fuori dalla buca, quasi un supereroe.

Una bella e proficua giornata. Ancora una volta ho avuto la riprova che a non farsi intimidire dalle previsioni meteo avverse ripaga quasi sempre. Certo ci saranno le volte in cui dovremo ripiegare su un piatto di fettuccine ma comunque saremo stati in allegria e in buona compagnia fregandocene della pioggia e delle previsioni. Alla prossima.