Uscita in palestra di roccia al Catillo per la SS-FSL (Scuola di Speleologia della Federazione Speleologica del Lazio) per una prima messa a punto delle note tecniche. Con Netta, Federica, Federico,Maurizio,Massimiliano, Paolo ed io.
Oggi niente grotta! Mentre gli altri miei amici sono in quel di Montebuono ad affinare le ricerche sulla “uscita” del Pretaro io sono al Catillo, sopra Tivoli. Ma cominciamo dal comincio! Ho appuntamento alle 8:00 con Netta al capolinea della metro a Rebibbia ma gia’ alle 7:30 mi manda un sms per dirmi di arrivare 10 minuti prima. Io che mi stavo arrabbattando per perdere un po’ di tempo e non arrivare troppo presto, raccatto le mie cose, saluto la mia dolce meta’, ed esco prima che Luna, la nostra cagnolina, se ne accorga! Zaino in spalla mi avvio alla metro facendo mentalmente una pernacchia alla macchina che oggi se ne rimane a riposo. Quando arrivo all’appuntamento vado a fare colazione al bar di fronte alla metro. Netta non mi segue perche’ non ama quel particolare bar. Mi viene da pensare che e’ curioso che per quasi 10 anni ogni mattina sono passato davanti a quel bar per andare al lavoro ma non ci sono mai entrato. Mai dire mai, come si dice! Dopo adeguate libagioni raggiungo Netta che mi aspetta in macchina. Poso lo “zainetto” e partiamo. A meta’ strada ci fermiamo nuovamente (ad un bar piu’ “simpatico”!), per prendere un caffe’. Io mi avventuro anche a comprare una pizzetta pero’ mi pento quasi subito, non ha un aspetto rassicurante! Quando arriviamo all’appuntamento sono le 8:30 precise, i nostri amici gia’ sono quasi tutti la’. Mancano solo, Max che arriva con ben 2 minuti di ritardo e Alessandro che non avremo il piacere di vedere. Proviamo a chiamarlo al cellulare ma non riusciamo. Terminiamo le chiacchiere preliminari con un rapido commento al nuovo croll petzl e alle prove di carico pubblicate di recente, per nulla rassicuranti.
Portiamo le macchine al parcheggio su in alto e poi, tutti adeguatamente “zainati” affrontiamo il durissimo avvicinamento di ben 8 minuti! Alla faccia delle previsioni meteo c’e’ un bel sole caldo. Ci mettiamo sul prato, tiriamo fuori le attrezzature speleo e ci mettiamo tranquillamente a parlare delle tecniche speleo. Prima parliamo delle nostre esperienze e di come ognuno di noi negli anni abbia personalizzato la propria attrezzatura e cerchiamo di valutarne i pro ed i contro quindi parliamo piu’ in particolare delle attrezzature da fornire ai corsisti per fare in maniera che questa sia la piu’ facile da regolare, utilizzare e nel contempo la piu’ sicura possibile. Caspita come scotta il sole! Per fortuna ogni tanto un nuvolone lo copre per alcuni minuti di refrigerio. Netta allieta tutti offrendo generose fette di un ottimo ciambellone (senza rum pero’ perche’ lo aveva fatto per il nipotino!). Provo subdolamente ad offrire la mia pizzetta ma nessuno vuole tentare la sorte!
Chiusa la parte attrezzature ci spostiamo alla parete dove Max e Netta attrezzato 2 vie per fare le prove su corda. Iniziamo con un’altra chiacchierata intorno alla corda sulle principali operazioni che possono essere necessarie durante la progressione in grotta, spaziamo dal passaggio del frazionamento, ai cambi di direzione, al passaggio del nodo, per arrivare allo sblocco di un infortunato su corda. Max e Netta ci fanno vedere alcune varianti interessanti per le manovre di inversione di direzione e poi le tecniche di passaggio del nodo. Essendo sull’argomento vediamo anche la giunzione di 2 corde e poi passiamo allo sblocco.
Max ci illustra una delle possibili tecniche, quella che reputa di piu’ semplice attuazione. Federico si offre volontario come ferito. La manovra e’ comunque complessa ma, devo dire, ben spiegata nelle sue componenti “elementari”, si rivela una manovra attuabile praticamente da chiunque abbia una adeguata dimestichezza con le attrezzature speleo. Ne abbiamo subito la riprova quando Federica sblocca rapidamente Federico oramai presissimo nel ruolo di infortunato! Alla fine mi cimento anche io approfittando come ferito di Max. Il punto cruciale dello sblocco e’ sempre l’apertura del croll dell’infortunato, con questa tecnica si usa il proprio corpo come leva “basculante” per sollevare l’infortunato con le proprie gambe. Prima provo di forza ma la mia schiena manda una fitta di disapprovazione. Provo una soluzione piu’ “tecnica” posizionando il mio infortunato il piu’ vicino possibile alle ginocchia e cosi’ facendo, ne rimango sinceramente sorpreso, riesco ad aprire il croll senza alcuna fatica. Dopo aver aperto il croll la manovra diventa abbastanza semplice e termina con una simpatica discesa a 2. Max integra lo sblocco appena visto aggiungendovi alcune possibili manovre collegate allo sblocco quali il passaggio dei frazionamenti alternando i discensori. Ci mostra anche, prendendo me come cavia, come portare verso l’alto una persona infortunatasi durante la salita. L’ultima parte della giornata l’abbiamo dedicata a rivedere i nodi ed il loro utilizzo andando dal nodo semplice, ai nodi classici utilizzati in grotta ai nodi di giunzione per finire con quelli bloccanti. La giornata e’ culminata con alcune prove su corda per la discesa su corda tesa. Dopo questa ultima performance siamo tutti ben saturi e siamo tutti d’accordo di dichiarare chiuso l’incontro. Torniamo in zona zaini a cambiarci. Con Netta iniziamo a parlare di come organizzarsi per giovedi’ prossimo. Abbiamo intenzione di andare nuovamente dalle parti di Supino, ma questa sara’ un’altra storia! Quando siamo tutti pronti scendiamo chiacchierando allegramente fino alle macchine. Arrivato alla strada asfaltata controllo il cellulare, mi ha chiamato Paolo! Ricordavo bene, e’ tornato dalla spedizione in Messico! Provo a richiamarlo ma non risponde, stara’ smaltendo il jetlag. Riprovero’ piu’ tardi. Al parcheggio, grazie a Maurizio e Federico che si offrono gentilmente, trovo un passaggio fino a casa. Per intanto vado ancora in macchina con Netta perche’ stiamo andando tutti al bar a prendere qualcosa. Scendiamo, troviamo parcheggio e ci avviamo a piedi. Mentre con Netta raggiungiamo gli altri ricevo una telefonata, e’ Bobbo. Mi chiama da Montebuono, dove si e’ unito alla allegra banda che doveva fare gli esperimenti al Pretaro. Dopo i saluti di rito mi aggiorna, hanno fatto 2 squadre, una in grotta ed una esterna e sembra abbiano avuto dei bei risultati. Bene! Ma anche di questo ci sara’ occasione di riparlare! Ripongo il telefono e raggiungo il gruppo. Al bar chi prende caffe’, chi birra, chi acqua tonica, chi altro. Condiamo il tutto con alcune chiacchiere per ricapitolare la giornata e su come “fermare” su un documento scritto quanto visto oggi. Tra una cosa e l’altra siamo arrivati a pomeriggio inoltrato, torniamo alle macchine. Recupero il mio zaino dalla macchina di Netta, e mi sposto in quella di Maurizio. Durante il ritorno si parla del piu’ e del meno ma sempre in ambito speleo! Ricordiamo storie del mondo speleo e di esplorazioni che sono diventate “vecchie” insieme a noi senza che ce ne accorgessimo! Verso le 5.30 del pomeriggio i miei amici mi lasciano praticamente sotto casa. Posso concludere dicendo che, a dispetto delle previsioni meteo e del malumore iniziale per aver dovuto rinunciare ad andare in grotta, ho passato una giornata in buona compagnia, tutto sommato bella ed istruttiva e che addirittura mi sono un po’ scottato col sole! Detto questo quindi vi saluto fino alla prossima uscita!!!
Ma da oggi dobbiamo chiamarti quindi Professore?????
🙂
“Illuminato” e’ sufficiente!!!