Uscita sul Malaina, sopra Supino per scavare il buco trovato la volta scorsa. In compagnia di Netta, Gaia, Luisa (Lucia), Paola, Daniela, Marco, Fabio, Stefano (STEO), Andrea, Roberto (Bobbo) ed io.
Andiamo di nuovo a Supino, sul Malaina, ma stavolta abbiamo un obbiettivo preciso. Il buco trovato la volta scorsa a cui abbiamo anche dato un nome. Il nome che abbiamo imposto al buco (neonata grotta nei nostri sogni!) e’ “Fatiglio” perche’ si apre tra la grotta del Fato e quella del Pratiglio. Il fatiglio Ancora e’ troppo piccolo per darci soddisfazioni, ma crescendo abbiamo speranze per lui!!! Appuntamento alle 8.00 al bar “fico” dietro l’ikea sulla Anagnina. Arrivo alle 7.30 accompagnato da Luna, la cagnolina di casa. Mentre la faccio passeggiare nel prato antistante il bar arriva Netta e poi buona parte del gruppo. Andiamo a fare colazione. Mentre sono intento a cappuccinare il cornetto vedo un ragazzo occhieggiare fuori del bar, sembra cercare qualcuno. Quando esco chiedo se per caso e’ Bobbo. Si, e’ lui! Finalmente dopo tante e-mail ci conosciamo! E’ accompagnato da Daniela, mi presento anche con lei e poi mi giro per presentarli anche agli altri, ma e’ quasi inutile. L’unico che non li conosceva ero io! All’appello mancano solo STEO ed Andrea. Componiamo le macchine, Netta e Gaia vengono con me. La macchina e’ piena come un uovo e Luna riesce a malapena a ritagliarsi un angoletto dove acciambellarsi. STEO ed Andrea sono ancora di la’ da venire. Tramite sms diamo loro appuntamento a Ferentino, fuori dall’autostrada. A proposito di STEO (perche’ lo scrivo maiuscolo? Perche’ lui nelle e-mail si firma cosi’ e mi sembrava brutto non fare la stessa cosa!) , Luisa ci racconta che scrivendole per avere i dettagli dell’appuntamento l’ha chiamata per un paio di volte Lucia. Da li’ e’ partito il tormentone sulla doppia personalita’ di Luisa/Lucia (una rivisitazione spelea di Dr. Jekyll e Mr. Hide!) che ci ha accompagnato tutto il giorno! Il tragitto in autostrada e’ tranquillo, Gaia e Netta, entrambe tecnici del C.N.S.A.S. e socie SCR parlano un po’ di cose del soccorso ed un po’ di vita sociale nel gruppo speleo, io quando posso, dico la mia, ma in generale ascolto perche’ frequento poco e nulla il gruppo e questa e’ una buona occasione per sentire di tanti amici . A Ferentino finalmente ci raduniamo tutti e procediamo senza fallo verso Supino. Questa volta passiamo per il centro e, una volta arrivati alla piazzetta con la fontana, parcheggiamo. Gli esperti del luogo ci portano ad un bar pasticceria. Non vorrei proprio ma devo…C’e’ una bellissima esposizione di dolci che promettono di essere anche buoni! Alla fine mi faccio convincere da un fagottino con la crema. Ve lo consiglio!!! In un impeto di generosita’ faccio pure i complimenti alla signorina che ci serve, per l’ottimo dolce! Ritornando alle macchine deviamo per la pizzeria al taglio ma ancora non ha preparato nulla. Il gestore si chiama Fabiola ed e’ una vecchia conoscenza dei miei amici ed in generale di quasi tutti gli speleo che frequentano Supino. Anche io me la ricordo vagamente ma e’ la prima volta che ricapito li’ da almeno 10 anni. Gaia entra a salutarla e ne esce con un pacchetto. Le ha regalato una ciambella di pane, peccato sia dura come un sasso! Risaliamo in macchina e partiamo alla volta dello spiazzo dove si parcheggia. Allo spiazzo cerco, come al solito, di fare ordine nel caos della mia attrezzatura e riesco, con fatica, ad organizzare lo zaino con tutto il necessario. Mentre ci prepariamo ci raggiungono Federico, Federica, Paolo ed altri loro amici. Anche loro vengono a fare una gita da queste parti per rivedere alcuni buchi approfittando della bella giornata. Come al solito sono l’ultimo! Chiudo tutto e partiamo. Luna gia’ scalpita pregustando la corsa! Mi mancano alcune persone al conto del gruppo, Netta mi dice che sono gia’ partiti. Non me ne ero proprio accorto! Non possono essere molto avanti! Nell’intento di raggiungerli prendo un passo piu’ veloce del solito. Luna non sta piu’ nella pelle e come al solito corre su e giu’ per l’erta facendo il triplo della mia strada! Quando arrivo allo “scavallo” il gruppetto in fuga non e’ in vista e quindi mi rassegno a lasciarli andare aspettando gli altri che arrivano in breve. Mentre li aspetto mi rammarico per la macchinetta fotografica che ho scordato in macchina, stavolta non potro’ immortalare la giornata ed i suoi eroi! I soliti maligni a questo punto diranno: “Meglio, molto meglio”! Ma io non ascolto le basse dicerie sulla qualita’ delle mie foto!!! Siamo di nuovo tutti? Via! Adesso percorriamo il tratto quasi in piano fino alla grotta del Fato (sarebbe in verita’ la grotta di Monte Fato ma togliendo il monte acquista quel po’ di misterioso che gli da’ fascino!), e poi giriamo a sinistra per il breve tratto fino al Fatiglio, il nostro buco-quasi grotta! I nostri, andati in avanscoperta sono gia’ li’ all’opra intenti. Scarico lo zaino e ne estraggo il contenuto, divido un po’ d’acqua con Luna (ognuno col proprio bicchiere, pero’!) e mangio qualche biscotto perche’ la camminata mi ha messo un certo languorino! Mi infilo la tuta e sono pronto! Ora siamo tutti, iniziamo i lavori. La prima cosa di cui mi occupo e’ di far saltare via uno spuntone di roccia che la volta scorsa mi aveva rigato tutta la schiena. Netta che entra per prima a scavare si lamenta subito che lo spuntone era utile come appoggio ma non riesce a convincermi, la mia schiena ancora se lo ricorda con viva antipatia! Dentro al buco si puo’ stare solo uno alla volta quindi alcuni di noi per ingannare l’attesa si cimentano con mazzetta e scalpello ad incidere la sigla SCR sul lastrone appena fuori dal buco. Devo dire che l’impegno e’ stato parecchio ma i risultati non lo hanno premiato! Osservo il loro lavoro con attenzione ma non trovo traccia sulla roccia delle lettere che dicono di aver inciso! Come al solito i lavori per rendere praticabile la nostra “grotta” sono lunghi, ripetitivi e tutto sommato non molto interessanti da descrivere. Ci alterniamo, quando uno e’ sfinito entra l’altro e cosi’ via. Arriva l’ora di pranzo! Netta sfodera una frittatona con gli asparagi, squisita! E’ molto buono anche il pane, comprato a Supino. Dopo pranzo si ricomincia ma siamo un po’ demoralizzati perche’ i lavori procedono a rilento. Luna pure e’ demoralizzata, quando ero a lavorare dentro il buco voleva restare sul bordo con il rischio di finirci dentro e quindi abbiamo deciso di legarla ad un albero. Mi guarda speranzosa, decido di portarla a fare un giro. Andiamo dapprima a salutare i nostri amici Federica, Federico, Paolo e gli altri che stanno lavorando ad un altro buco poco lontano. Federico ha un pastore maremmano, una bellissima cagnona candida che mi sembra buona di indole ma poco propensa a condividere con Luna il proprio territorio! Comunque in qualche maniera si accomodano in una specie di sopportazione sospettosa mentre noi altri scambiamo qualche chiacchiera. Sono arrivato appena a tempo, infatti hanno deciso di aver scavato abbastanza e stanno andando a fare un giro prima di riprendere la strada di casa. Ci salutiamo parlando di prossimi lavori da fare assieme e poi via, ognuno per la propria strada. Luna ed io andiamo a fare visita alla dolina gigantesca a pochi metri, loro in breve scompaiono alla vista. Giro lungo il bordo della dolina cercando buchi, Luna mi segue incuriosita. Sbuchiamo in una valletta che digrada dolcemente fino ad un bordo di roccia dove la pendenza aumenta, dal bordo si vede, sulla sinistra, lo spiazzo dove abbiamo parcheggiato le macchine. Mi guardo attorno, c’e’ in giro un sacco di “monnezza”, in particolare in una piccola rientranza nella roccia ci sono ammucchiate delle fantastiche scatolette di latta vuote e, meraviglia delle meraviglie, una bellissima busta con lo scarburo! Reperti di speleologia preistorica?!? Ad essere proprio bravi bravi si dovrebbe venire una volta a fare opera di pulizia. Lo terro’ a mente, chissa’! Visti i reperti speleo mi guardo attorno con piu’ attenzione, nei pressi ci deve essere il “pratiglio” (il nome completo della grotta e’ in realta’ “Ouso di Passo Pratiglio” ma siamo in confidenza e ci permette di affibiargli un nomignolo!). E’ li’ oltre il bordo, sulla destra! E’ un bel bucone, con un pozzo che scompare nel buio, non me lo ricordavo proprio! Sulla roccia che affaccia sul pozzo c’e’ la scritta “SCR 11/74”, quasi una vita fa! Sono contento come se avessi ritrovato un vecchio amico! Dopo qualche minuto di ricordi e riflessioni prendo commiato dal pratiglio e continuo il giro. Proseguo un po’ lungo il bordo e poi mi arrampico per risalire al livello del nostro accampamento. Anche Luna si inerpica come una capra di montagna, brava! Arriviamo dai nostri amici che sono sempre impegnatissimi nelle opere di scavo. Il fatiglio collabora poco e l’ottimismo a tratti vacilla. Ci tiriamo su scherzando tra di noi. Oggi i “tormentoni” su cui insistono le nostre battute riguardano lo sdoppiamento di personalita’ che appioppiamo a Luisa/Lucia per ogni cosa che fa (o non fa!) e poi una new-entry coniata fresca fresca non so bene da chi. Fabio per oggi e’ stato soprannominato “Er simio” da una fusione di “esimio” ed “Erzinio” (quest ultimo un dispensatore di delizie gastronomiche a cui ci si ferma per tradizione andando agli Urli, a Campo Catino). Tra una battuta e l’altra ora e’ il turno di Gaia che ripulisce tutto il nostro buco dai sassi e poi si dedica a tirarne qualcuno verso la possibile prosecuzione. Si sentono cadere facendo un “tum…,…tum…,…tum” (cosi’ dice Gaia!) che fa ben sperare. Peccato che tra noi ed il tumtumtum ci sia tanta roccia stretta ed antipatica! Quando esce divido con lei un dolcetto al sesamo perche’, scopro, li adora. Oramai sia le nostre forze che la giornata, volgono al termine. Il sole cala ed inizio a sentire freddo, l’aria e’ rinfrescata di molto, mi rimetto la maglietta sotto la tuta, gia’ va meglio. Ho il gomito sinistro tutto scorticato dal sali e scendi nel bucaccio! Senza fretta ricomponiamo gli zaini e salutiamo il fatiglio augurandogli una buona permanenza! Iniziamo a scendere. Propongo di cercare il sentiero che sale su dritto e di seguirlo per arrivare alle macchine. Non tutti sono contentissimi pero’ non mi dicono di no e quindi mi dirigo verso valle, praticamente sulla verticale del parcheggio. Il sentiero in verita’ non lo trovo e quindi scendo un po’ a casaccio facendo uno zigozago in cerca di buchi. Alla fine il sentiero pero’ lo trovo! Aspetto il resto del nostro allegro gruppo e quando siamo di nuovo tutti ripartiamo. Netta era partita un po’ accigliata per la ritrosia del fatiglio ma con la passeggiata si e’ rasserenata. Tra tutti, nonostante la stanchezza generale e’ tornato il buon umore e si comincia a parlare di cena! Arriviamo alle macchine e ci cambiamo velocemente per poi partire alla volta del ristorante dove ci aveva portato Gianni la volta scorsa. Bobbo e Daniela non sono dei nostri, peccato! Ci salutiamo augurandoci prossime avventure assieme e poi partiamo. Non sappiamo bene dove sia il ristorante ma ricordiamo il nome: “da Cencio”. Arrivati a Supino iniziamo a chiedere a tutti coloro che incontriamo. Una volta ci mandano di qua, una volta di la’. C’e’ pure un momento di sorpresa quando strada facendo la nostra macchina incontra quelle dei nostri amici che provengono dalla direzione opposta! Andiamo avanti cercando la chiesa che dovrebbe esserci vicino al ristorante. Alla fine, e dopo molte altre indicazioni, arriviamo a destinazione. Della chiesa nemmeno l’ombra, ma ci importa poco. La serata finisce degnamente tra un allegro pasto a base di pappardelle asparagi e salsiccia e poi “cicce” varie, innaffiando il tutto con vino e battute dove Luisa/Lucia ed Er Simio la fanno da padroni! Chiudo qui su questo ricordo allegro! Alla prossima!!!
Bellissima giornata!