Bucia dell’ortaia – 04/03/2023

Con Gabriele, Betta e la gioiosa Luna per un giro misto, visita alla Bucia dell’ortaia, pranzo e passaggio a Subiaco. In teoria a Subiaco saremmo dovuti andare ad un convegno organizzato dal Parco dei Monti Simbruini, che noi frequentiamo spesso, ma la sera prima Gabriele viene avvisato che il convegno e’ stato annullato. Oramai la giornata e’ organizzata, perche’ rinunciare? Solo l’impegno principale e’ saltato! Andiamo ugualmente. In alternativa Gabriele si porta dietro le nuove felpe del gruppo da consegnare a Elia.

Stavolta andiamo con due macchine, Betta, io e Luna nella nostra, Gabriele con la sua. L’appuntamento sarebbe stato a Rocca di mezzo alle 9.30 ma dopo un paio di telefonate ci incontriamo a Canterano dove, dopo una veloce colazione abbandoniamo Betta e andiamo a trovare la bucia dell’ortaia che tanto ci incuriosi’ la volta scorsa.

Lascio l’auto a Betta e con Luna ci spostiamo su quella di Gabriele. Andiamo diretti nel punto del supposto ingresso. I rovi sono sempre li’, minacciosi ma stavolta siamo venuti “armati”. Abbiamo i guanti di cuoio e le forbici per potare, rovi tremate!

Passo le armi a Gabriele, andra’ ad attaccare i rovi da un lato che gli garba, io intanto mi preparo perche’ voglio vedere un passaggio basso che mi aveva incuriosito la volta scorsa, Lo mostro a Gabriele prima di addentrarmi.

Gabriele inizia a potare di buona lena, io lo fotografo, lo saluto e vado.

Prima di passare pulisco meglio che posso…meno peggio di quel che pensavo, non devo nemmeno strusciare con la pancia per terra. Passo quasi indenne.

Un rapido sguardo attorno mi convince che la grotta sia qua. Chiamo Gabriele, individuo con lui un punto dove sarebbe comodo passare se lo liberassimo dai rovi.

Quando lo vedo completamente preso dal compito di eliminare i rovi che ostacolano il passaggio, torno a dare uno sguardo alla grotta.

Gia’ appena mi affaccio un simpatico stillicidio mi rinfresca la schiena. L’ingresso e’ una “S”.

Vado avanti ancora un tre metri poi ci sono un paio di diramazioni che proseguono piu’ strette.

Le forme tondeggianti mi fanno pensare ad una grotta di origine ipogenica, chissa’…

Un ragnetto.

Questa sembra la diramazione piu’ interessante. Per ora non si passa ma visto che la scheda della grotta parla di uno sviluppo di 40 metri probabilmente si dovra’ tornare.

Anche dall’altro lato c’e’ qualcosa di interessante ma e’ piu’ stretto. Da rivedere anche lui.

Quando torno indietro Gabriele ha finito di disboscare la rovaglia. Per far vedere che anche io voglio fare la mia parte inizio a intralciarlo nel tentativo di dargli una mano. Alla fine, nonostante me, riesce a passare.

Anche Gabriele si addentra nella grotta per dare uno sguardo alla nostra conquista. Terminata la visita usciamo rimettendo a posto il ferro che ostruiva il passaggio.

E’ ancora presto. Per aspettare ora di pranzo andiamo a dare uno sguardo nei dintorni, fosse mai…

Gabriele si perde da un lato, io mi dirigo verso la parete di fronte.

La citta’ dei sassi de’ noantri. Credo che solo chi scia e ha fatto il giro dei quattro passi mi capira’.

La parete e’ interessante ma non mostra buchi notevoli, cosi’ a prima vista.

Il nero lassu’ mi incuriosisce ma non intendo andarci oggi.

Terminato il mio giro curioso urlo un paio di volte a squarciagola il nome di Gabriele ma ottengo solo silenzio in risposta. Nel dubbio richiamo Luna che scorrazza felice e torniamo alla macchina. Sulla strada e’ indicata la parete vicina a dove stavo curiosando. E’ attrezzata per l’arrampicata.

Finalmente anche Gabriele torna dai suoi giri. Riprendiamo la macchina e andiamo verso Canterano. Abbiamo ancora un’ora prima di pranzo. Gabriele ricorda che c’e’ un’altra grotta sopra Canterano, Grotta Morritana. Propone di andare a rivederla, naturalmente accetto. Arriviamo vicini con la macchina e prendiamo un sentiero ripido, secondo il GPS del mio cellulare mancano “solo” 200 metri. Peccato siano praticamente di dislivello su pietrame scivolosissimo. Qua devo fare mea culpa, col mio equilibrio instabile non avrei dovuto andare in giro col cellulare in mano in un posto dove anche uno “normale” si sarebbe trovato in difficolta’. Tant’e’ che a un certo punto poggio la mano destra su un sasso e contemporaneamente faccio un rovinoso scivolone. Nel tentare di tenermi in piedi senza mollare il cellulare faccio forza sulla mano appoggiata al sasso dove uno spuntone affilato come una lametta mi apre un profondo taglio sul palmo della mano all’attaccatura dell’indice. Come per tutte le ferite profonde il sangue inizialmente non esce ma dopo qualche secondo diventa copioso. Avverto Gabriele che mi sono fatto male e gli dico che provo a proseguire. Dopo un paio di minuti sono in difficolta’, ho tutta la mano dolorante e ricoperta di sangue. Avverto di nuovo Gabriele che per me e’ tempo di tornare all’auto. Stavolta il cellulare lo ripongo e vado a naso. Mi procuro un bastone per aiutarmi e pian pianino scendo riuscendo a non cadere di nuovo. Grotta Morritana la troveremo un’altra volta.

Dopo questa piccola disavventura andiamo a recuperare Betta e andiamo al ristorante.

Un buon piatto di fettuccine fa dimenticare dolori e dispiaceri!

Dopo pranzo passiamo per Subiaco per la consegna delle felpe.

Gabriele seleziona quelle ordinate da Elia e andiamo a portargliele.

Anche questa giornata si conclude con un tranquillo ritorno a casa e altre attivita’ da programmare per il prossimo futuro. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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