Doveva essere grotta Pila, ma Gabriele si dimentica di me. Rimedio facendo una passeggiata con Luna alla ricerca delle grotte nei dintorni di Montebuono.
Vado al bar da Roby e mi faccio prestare la loro copia del libro “Avventure sotterraneee” fatto anni fa dal GSS. Prendo nota delle grotte, principalmente quelle senza numero di catasto e vado. Luna ha capito che siamo in modalita’ passeggiata e scalpita nemmeno fosse un puledro. Fermo la macchina vicino al Buco del Vento. Uno stretto cunicolo. Esce tanta aria ma c’e’ il cancello e poi oggi sono con Luna e quindi niente grotta.

Decido di andare a cercare per primo il Buco di Giorgio. Sul libro c’e’ scritto che l’ingresso e’ di difficile reperimento in quanto e’ in mezzo alla macchia. Non me ne preoccupo, mi preparo, imposto il gps e parto. Appena sono lontano dalla strada, sciolgo Luna. Non aspettava altro, parte come un missile su per il sentiero. Seguo il sentiero per un poco, poi decido di tagliare dritto verso la grotta, come mi indica il gps. Un incubo! Procedo quasi sempre “ginocchioni”. Devo fare una miriade di cambi di direzione per evitare le zone invase dai fetentissimi stracciabraghe. Dopo un’oretta di questa vita grama sono quasi deciso a rinunciare. Ho sudato il sudabile, ho rotto la maglietta nuova, mi sono ricoperto di graffi e la situazione non sembra decisa a migliorare. Valuto se tornare indietro. Ripenso al tratto appena percorso, non se ne parla proprio.

Verso l’alto, a sinistra, in direzione contraria alla grotta sembra che il terreno sia piu’ aperto. Prendo da quella parte. Trovo un sentiero, roba di cacciatori a giudicare dai mucchietti di bossoli che trovo ad ogni passo. Il sentiero arriva ad una pozza d’acqua melmosa. Luna decide bene di farsi un bel bagno. Ne esce contentissima ed infangata a dovere. Le intimo di non avvicinarsi mentre si sgrulla via l’acqua da dosso. Il sentiero sembra proseguire anche verso la direzione della grotta. Decido di riprovare. Seguo il sentiero, anche se a tratti sembra interrompersi, dopo qualche metro lo ritrovo. Quando si interrompe definitivamente, il gps dice che mancano 200 metri alla grotta. Sarebbero metri da soffrire tutti vista la folta vegetazione che si frappone tra noi e lei. Non e’ cosa. Torniamo indietro.

Al laghetto melmoso Luna evita stavolta il bagno. Seguiamo il sentiero dal verso opposto. Pare ben percorribile. Ogni tanto sembra perdersi per la folta vegetazione ma poi prosegue. Mentre seguo il sentiero intravedo sopra di me la traccia di una strada. Lascio il sentiero e vado a verificare. E’ proprio una strada bianca, la conosco pure, e’ quella che parte da Santa Maria Maddalena, un minuscolo paese vicino a Montebuono. Seguo la strada quel che basta a riprendere fiato e buon umore. Faccio 2 conti, se seguo la strada fino in paese poi dovro’ fare 3 o 4 chilometri sulla strada asfaltata per tornare alla macchina. No buono. La strada asfaltata immagino corra sotto di me circa parallela alla strada bianca. Mi inoltro di nuovo nella macchia e scendo giu’ dritto per dritto. Alcuni tratti sono quasi da arrampicare e Luna mi stupisce ancora una volta con la sua agilita’. Tra i suoi antenati deve avere qualche capra di montagna. Pochi minuti e siamo alla strada. Ci tocca fare circa un chilometro per tornare alla macchina, ma va quasi bene.
Alla macchina mi cambio e avverto Betta che sono di ritorno a casa. Potremo pranzare assieme. Luna e’ felice e stanchissima. Nemmeno entra in macchina che subito si acciambella a fare un riposino. Termina cosi’ il mio tentativo di ritrovare il Buco di Giorgio, alla prossima.