Discesa della Creta Rossa con Valentina. Assistenza esterna di Gabriele e Giuseppe. La sera, riunione a Subiaco.
Siamo solo noi 4 e partiamo tutti da Roma, ci muoviamo con comodo. Abbiamo scelto un obiettivo poco impegnativo perche’ poi la sera avremo una riunione di gruppo a Subiaco, presso la sede dello Shaka Zulu. Dopo la necessaria sosta per la colazione, saliamo a Livata. Passando per la piana di fondi di Jenne ci fermiamo per una visita di cortesia alle varie doline, non si sa mai avessero deciso di fare la muta e trasformarsi in grotte. Infine giungiamo davanti all’ingresso della Creta Rossa ed iniziamo a prepararci.

Quando abbiamo preso tutte le nostre cose dalla macchina, Gabriele ci annuncia che lui non ha voglia di venire in grotta oggi e vuole invece andare a fare un giro verso il Cavorso. Subito risolviamo portando tutto il necessario davanti l’imbocco della grotta.

Valentina, e’ alla sua prima visita. Facciamo la nostra porca figura raccontandole qualcosa della grotta. Stiamo ancora preparandoci quando inizia a piovere con convinzione. Per fortuna gli alberi ci proteggono benone e di acqua ce ne arriva ben poca. Questo pero’ basta a Giuseppe per decidere che anche lui non ha tanta voglia di andare in grotta. Valentina ed io invece continuiamo a prepararci.

Prima di entrare proviamo un nuovo “aggeggio”, il multimonti-fix (in verita’ non so quale sia il suo nome!). Prendo il trapano, tutto l’armamentario ed opero.

Fatto il buco, monto sul trapano il bussolotto per mettere in sede il multimonti-fix. Entra e si impana nella roccia senza particolari problemi

Tanto per provare l’effetto estetico ci monto anche un anello avvitando il dado sulla filettatura come fosse un fix.

Per non far torto a nessuno provo anche una placchetta. Dopo smonto il multimonti-fix, ancora con l’aiuto del trapano e ancora senza problemi di sorta. Come ultimo test, provo a montare un multimonti “classico” nel buco del multimonti-fix. Riprende facilmente la filettatura e sembra reggere al successivo fissaggio con la chiave. Fatte le prove rimettiamo tutto a posto. Il multimonti-fix sembra piu’ versatile rispetto al multimonti, pero’ per utilizzare questo nuovo oggetto sara’ meglio attendere che facciano qualche prova di carico negli appositi laboratori di prove materiali.

Dopo le appassionanti prove, iniziamo l’armo dall’albero. Fatto questo, Gabriele e Giuseppe ci lasciano e se ne vanno a fare il loro giro. Valentina ed io rimaniamo a divagarci con la Creta Rossa. Armeremo 2 vie, una Valentina ed una io. Annoio adeguatamente Valentina con qualche nozione di armo e poi le appioppo tutti i pesi bardandola come un albero di Natale. Inizio a scendere.

Nel primo tratto c’e’ sempre la targa che commemora i primi 30 anni di speleologia di Nerone.

Mi raggiunge Valentina. Dove il pozzo “spancia”, inizia il nostro lavoro. Non e’ semplice per nulla, la roccia e’ pessima in questo punto. Per i primi 2 frazionamenti ce la caviamo, io con dei fix, Valentina invece utilizza uno spit. Visto che il suddetto spit e’ lercio ed intasato, Valentina ha anche l’occasione per fare conoscenza ed utilizzare il “bullone disgorgatore” che abbiamo portato proprio per questa evenienza. Per il frazionamento successivo, quello che poi ci permettera’ di arrivare fino a fine pozzo, dobbiamo lavorare duramente tutti e 2 per trovare un punto adatto e prepararlo come si deve.

Finalmente al fondo del pozzo. Siamo nel punto dove la grotta si divide in 2 rami. Uno che prosegue sulla verticale del pozzo appena scesa e l’altro ramo di lato, a qualche metro. Decidiamo di provare il ramo laterale.

Valentina scruta la roccia per individuare degli attacchi e proseguire con l’armo.

Ce n’e’ uno di partenza e subito sotto un altro. Il secondo decidiamo di utilizzarlo come deviatore. Oggi mi sono vestito leggero, improvvisamente sento molto freddo. Chiedo a Valentina se sa l’ora, “Saranno le 2”, mi risponde. E’ l’ora buona per fare pausa per uno spuntino. Dividiamo da bravi amici il suo panino ed un sorso d’acqua. Il senso di freddo non e’ passato, pero’ mi sento meglio.

Ripartiamo. Valentina arma la partenza e poi scende a sistemare il deviatore.

Il pozzo successivo e’ alla mia destra. Non ci sono attacchi predisposti, ma in compenso ci sono disponibili molti armi naturali. Sistemiamo quel che serve e Valentina scende.

Io rimango sopra a fare foto.

Faccio rapidamente la conta delle corde che abbiamo. Purtroppo le abbiamo praticamente terminate.

La corda su cui e’ Valentina non arriva in fondo. Dobbiamo desistere. Decidiamo che e’ ora di risalire.

Eccola che torna.

Smontiamo gli armi naturali. Mi incuriosisce molto la spaccatura che abbiamo di fronte, magari e’ solo una piega nella roccia, ma vorrei tornare a vedere meglio.

Recuperato e sistemato il materiale, riprendiamo le corde del primo pozzo.

Iniziamo a salire.

A vederlo da qua, l’ingresso non sembra molto grande.

Valentina pedala come una forsennata, faccio una faticaccia per tenerle testa.

Siamo quasi in vista dell’uscita, iniziamo a sentire voci amiche, sono Gabriele e Giuseppe che sono tornati dal loro giro.

Da bravi, ognuno disarma la propria via.

Valentina e’ molto presa e quasi non risponde alle mie facezie.

Finisco prima di lei col mio frazionamento, salgo un poco per salutare i nostri amici.

Anche Valentina passa al frazionamento successivo, quello con lo spit.

Tolto l’ultimo frazionamento, siamo ad un passo dall’uscita.

Valentina mi scavalca d’impeto e guadagna l’uscita. Io arrivo con calma.

Mentre ci cambiamo, ci scambiamo informazioni, noi raccontiamo la nostra avventura d’armo e loro ci dicono della gita al Cavorso. Chiediamo l’ora, sono le 6 e mezza del pomeriggio! Ancora un poco e avremmo fatto tardi per la riunione. Praticamente quando Valentina ha stimato essere le 2, erano almeno le 5. Non ci siamo resi conto che tra un giro e l’altro, le prove del multimonti-fix, la pioggia e gli spiegoni sull’armo, siamo entrati in grotta alle 3 del pomeriggio.

Sistemiamo tutte le nostre robe e torniamo alla macchina, in corrispondenza del palo indicatore della grotta.

Sembra come avessimo fatto una spedizione di piu’ giorni invece che poche ore di grotta.

Foto di gruppo, ci voleva.

Stipiamo di nuovo la macchina e andiamo a Subiaco.

Parcheggiamo alla cartiera e andiamo a cercare qualcosa da mangiare, ho lo stomaco che brontola sonoramente.

Dopo un veloce e sostanzioso spuntino a base di pizza al taglio, andiamo in sede. Ci sono gia’ Nerone, Elia ed Erminio.

Mi metto comodo sul divano, pian piano la sede si riempie di noi soci del gruppo.

Nerone da’ il via alla riunione.

La riunione e’ lunga e gli argomenti non facili da trattare. Alla fine, come tutto, anche la riunione ha termine. Usciamo per andare a riprendere la macchina.

Il ritorno ha alti e bassi, si riprendono i temi discussi in riunione, si sonnecchia e si parla dei prossimi impegni ipogei che stiamo progettando. Una giornata con un inizio lieto, un intermezzo con qualche tensione ed un finale quieto. Alla prossima.