A Campocatino per lavorare a Dolina Sfondata e per conoscere gli ultimi sviluppi di Grotta Novella. Con Angelica, Valentina, Gabriele e Gianluca.
La mattina viene il buon Gabriele a prendermi, oggi esco con la fotocamera gia’ pronta e posso riprendere il suo arrivo.

Sosta successiva a La Rustica a prelevare Valentina…

… ed Angelica.

Sosta per caffe’ e GPL vicino Fiuggi. Gabriele ha fatto una approfondita ricerca e questo e’ il distributore piu’ a buon mercato di tutto il tragitto da Roma a Guarcino.

A Guarcino ci aspetta Tarcisio, oggi non sara’ dei nostri perche’ ha impegni. Pero’ gentilmente ci presta il generatore, ci offre la colazione e ci raccomanda di fare un buon lavoro. Gianluca, ci dice Tarcisio, e’ gia’ partito verso Campocatino, lo troveremo a Grotta Novella.

Preso tutto il necessario dal magazzino di Tarcisio, saliamo anche noi a Campocatino. Il tempo non e’ dei migliori ma speriamo regga. Iniziamo a prepararci.

Lascio incustodita la fotocamera per un attimo ed ecco subito apparire foto che mi ritraggono durante la vestizione.

Ho portato il gps, lo cedo a Gabriele cosi’ che possa prendere il punto dell’inghiottitoio di Campocatino. Angelica scende a fargli compagnia.

Con Valentina li raggiungiamo. Tutti insieme appassionatamente ci dirigiamo verso Dolina Sfondata.

Ecco la nostra meta per oggi.

Sistemiamo le nostre robe e finiamo i preparativi per entrare in grotta. Gabriele ci saluta, prosegue per Grotta Novella per dare una mano a Gianluca. Espongo alle ragazze il mio piano segreto per la giornata. In pratica vorrei mandare avanti Angelica a passare la strettoia, farla seguire da Valentina. Iniziare poi ad allargare il passaggio attaccando la strettoia da entrambi i lati. Passare anche io e…poi si vedra’.

Ecco i veri protagonisti della giornata. Il demolitore l’ho comprato almeno 5 anni fa e non l’ho mai usato.

Facciamo le prove di rito prima di entrare. Il generatore parte subito senza problemi. Il demolitore attaccato direttamente al generatore funziona correttamente. Purtroppo la prolunga sembra avere qualche problema. A prima vista sembra tutto a posto, ricordo pero’ che la volta scorsa la ciabatta aveva un interruttore che faceva le bizze. Lo smonto ed isolo l’interruttore. Ora e’ tutto a posto, possiamo entrare.

Facciamo cosi’ come da piano. Angelica passa in un batter d’occhio e ci da’ la notizia che l’ambiente largo e comodo che avevo immaginato non e’ cosi’ largo e nemmeno tanto comodo. Unica nota di colore e’ la presenza di un bel mucchietto di grandine. Il dopo non c’e’, si restringe nuovamente dopo un paio di metri. Vabbe’, dai intanto lavoriamo. Valentina nel frattempo raggiunge Angelica, io aspetto nella saletta iniziale per recuperare i secchi che riempiranno. Le ragazze iniziano a tirar via montagne di immondizia. Riempio tutti i contenitori che abbiamo a disposizione. Questa la situazione dopo una prima pulizia.

Tra un secchio e l’altro passo la fotocamera a Valentina perche’ la passi a sua volta ad Angelica. Il mucchietto di grandine ed il punto dove la nostra grotta restringe di nuovo.

La grandine ripresa piu’ da vicino.

La raccolta della monnezza intanto procede.

Ora e’ abbastanza pulito, passa la strettoia anche Valentina ed insieme ad Angelica iniziano a fare amicizia con il demolitore. Angelica da brava archeologa demolisce che e’ un piacere.

Allargano cosi’ bene che alla fine riuscirei a passare anche io, peccato che dall’altra parte non ci sia abbastanza spazio. Alla fine il demolitore fiacca anche Angelica. Passa l’onere e l’onore a Valentina che si cimenta con ardore. Angelica pero’ a stare ferma sente freddo e decide di uscire. Per oggi ha fatto il suo. Torniamo indietro insieme portando l’ultimo carico di immondizia. Scarico la lordura, saluto Angelica e torno indietro a vedere come se la cava Valentina. Avvicinandomi sento il demolitore cantare sulla roccia. Anche Valentina ci ha messo poco a fraternizzare con il demolitore. Provo a passare la strettoia, non e’ proprio agevole, pero’ ci riesco. Valentina riprende la mia impresa.

Con Valentina facciamo ancora un poco di lavoro per spianare un punto stretto del cunicolo che porta al fondo attuale della grotta. Lo facciamo in previsione dei prossimi lavori in maniera che i secchi passino senza intoppi. Fatto il nostro, usciamo anche noi. Fuori, insieme ad Angelica troviamo anche Gabriele e Gianluca.

Il demolitore ha fatto il suo dovere ma e’ uscito provato da questa esperienza, una foto se la merita tutta.

Pian pianino prendiamo le nostre robe e ci avviamo verso Grotta Novella.

Oramai La grotta e’ contornata da imponenti terrazzamenti e protetta da una ringhiera, manca solo lo spiazzo per i picnic! Gianluca con giusta soddisfazione ci racconta delle ultime migliorie.

Ecco la ex zona di scavo. Caspita com’e’ lontano ora il soppalco.

Scendo a vedere la grotta. Valentina mi accompagna.

L’ingresso dell’antro.

Passo e lo illumino meglio.

Dopo un paio di metri c’e’ un saltino ma si scende facilmente.

Aspetto Valentina per una foto, ma la “brucio” con la mia luce.

Ci riprovo, meglio.

Un passaggio non larghissimo scende curvando verso sinistra.

Sono arrivato alla sala finale, quella invasa dal fango dei racconti di Gianluca, Tarcisio e Nerone. Aspetto Valentina.

Il fango ha anche prodotto dei simpatici geroglifici sulle pareti.

Andiamo un poco in giro a curiosare, del fango ci importa poco, ne abbiamo gia’ tanto sulla tuta. Il punto dove l’acqua viene assorbita e’ molto interessante, pero’ e’ sovrastato da una colonna di sassi di crollo. Quando mi decido a documentare e’ troppo tardi, oggi non c’e’ per nulla circolazione d’aria e siamo circondati dalla nebbia. Questo e’ il misero risultato del mio tentativo.

Iniziamo a risalire. Al saltino mi sento chiamare da fuori. Segue un ultimatum: “Uscite, sta piovendo, noi ce ne andiamo”. Rispondo che stiamo arrivando e in un paio di minuti siamo di nuovo tutti assieme. Nel frattempo la pioggia e’ terminata, in compenso e’ scesa la nebbia fitta. Nel tornare indietro mi ritrovo con Valentina e Gabriele. Anche se conosciamo bene la piana di Campocatino, questo non ci esime dal perderci. Pensando di puntare dritto al parcheggio ci ritroviamo tutto a destra, ce ne accorgiamo solo quando ci compare davanti la casupola dei pastori che e’ a meta’ piana sul bordo destro. Resoci conto dell’errore pieghiamo a sinistra. Esageriamo anche questa volta, la strada che corre al centro della piana ci fa accorgere della errata deviazione. Ripieghiamo a destra, inizia la salita ma il parcheggio non si vede. Intercettiamo un’altra strada, siamo andati troppo a destra, prendiamo di nuovo a sinistra seguendo la strada…finalmente dalla nebbia riusciamo ad intravedere il parcheggio. Salvi!

Ci cambiamo svelti e andiamo a rifugiarci al bar per una bevanda e qualche chiacchiera in compagnia a commento della giornata.

Il ritorno e’ tranquillo, scesi di quota di qualche metro la nebbia scompare. In pratica eravamo letteralmente tra le nuvole. Una bella giornata con pure un paio di metri di esplorazione ed un’altra strettoia per sognare mirabolanti prosecuzioni. Alla prossima.