Grotta Daniel – 18/11/2018

Visita alla grotta per fare il rilievo. Con Angelica, Nerone, Gabriele, Giuseppe, Leandro ed io.

Anche questa volta ho l’onore ed il piacere di ospitare la relazione fatta  da una delle nostre giovani promesse. Stavolta e’ il turno di Angelica. Ecco quanto ci scrive Angelica:

Grotta Daniel 18-11-2018

Relazione dell’esplorazione

Per il giorno 18 Novembre 2018 era stata stabilita un’ulteriore uscita esplorativa alla promettente Grotta Daniel alla quale hanno partecipato Nerone, Gabriele, Fabrizio, Giuseppe, Leandro e la sottoscritta.

Arrivati tutti a Campo dell’Osso siamo accolti da un sole autunnale che fa invidia a qualsiasi paese nordico ma il freddo personalmente già mi preoccupava, altro che autunnale questo. Dicono che la grotta sia un riparo dalle intemperie, non è il caso di Grotta Daniel che si presenta fredda, umida e in parte franosa. Non a caso Nerone d’autorità ordina di non far spegnere in alcun modo il fuoco all’ingresso della cavità, questo ci è stato di grande aiuto per rifocillarci successivamente, in particolare è doveroso un ringraziamento a Gabriele “guardiano del fuoco” che è stato tutto il tempo fuori ad aspettare la nostra riuscita.

La cavità a mio avviso è possibile suddividerla in 3 parti differenti:

  • La prima parte è il saltino che si percorre scendendo dall’ingresso per poi discendere nuovamente un pozzo di circa 10 metri, la particolarità di quest’ultimo è che non dobbiamo toccare il suo fondo ma ci fermiamo a due metri da esso di fronte ad una finestra\oblò che invita proprio ad entrare.

  • La seconda parte di grotta inizia proprio all’interno di questa finestra poiché la morfologia è completamente differente: tutto appare crollato e concrezionato; il collante di questi grandi clasti è una componente assai argillosa-limosa. Sotto i nostri piedi ci sono delle alternanze di pieni (crollo) e vuoti. Passando questa piccola stanzetta tutto si fa più complesso, si riescono a riconoscere grandi blocchi crollati dalle pareti e/o soffitto. È in questa zona che è stato ipotizzato esserci un altro ingresso o comunque delle infiltrazioni dal soffitto, questo spiegherebbe in parte le foglie sul pavimento viste da Valerio nelle uscite precedenti. In effetti qui l’aria è fredda e saltuariamente si riescono a sentire delle correnti. Il tutto è sempre rivestito dalla matrice limosa, questa mi ha colpito perché ad un certo punto non la ritroviamo più. Si prosegue scendendo in una strettoia obliqua meandrica che a mio avviso è stata la parte più ostica della grotta perché l’attenzione è rivolta soprattutto a non far cadere massi attraversandola.

  • La terza e ultima parte inizia alla fine della zona meandrica appena descritta. Qui inizia la vera grotta, non ci sono crolli e le concrezioni appaiono nella loro mossa sciolta, la componente argillosa è sparita ma è rimasta l’umidità che in alcuni punti è più accentuata. La terza parte è quella che chiamerei “dei pozzi e dei saltini”. Ricordo quando Nerone ci ha raccontato il momento della scoperta del pozzo da 20 e nel momento della discesa ho immaginato di vederlo dall’alto, la visione che ho avuto era circolare e definita ed alcune pareti sembravano più “levigate” dall’azione dell’acqua.

La particolarità di questa grotta ai miei occhi è che è fortemente labirintica e fredda. C’è stato un momento in cui il gruppo, a seconda del lavoro da svolgere, si è diviso in 3 parti ed è assurdo pensare che in un preciso momento ci trovavamo in 3 posti diversi ma parallelamente allineati. Comico è stato il momento in cui io e Fabrizio dovevamo fare uno scambio di posto con Nerone, io passo tranquillamente godendomi l’intreccio speleo che si era creato tra Nerone, Fabrizio e stalagmiti, intreccio sciolto a forza di qualche parolaccia, avessi avuto una macchina fotografica avrei immortalato quel bellissimo momento.

L’obiettivo (raggiunto alla grande) del giorno è stato di effettuare il rilievo della grotta (fin dove possibile), disostruire quanto più e ricercare prosecuzioni. Tutto è stato raggiunto: io e Fabrizio abbiamo pensato al rilievo fino ai piedi del pozzo da -20, Nerone ha pensato alla disostruzione della seconda parte meandrica e Leandro e Giuseppe come due dolicopodi erano già giù nella zona dei pozzi spinti dallo spirito esplorativo che di fatto si è reso interessante perché i due insieme hanno scoperto un “laghetto” e un anfrattino di massi e clasti che sembra proseguire.

Risalendo Gabriele ci accoglie con il fuoco e contento mi racconta subito delle rudiste che ha trovato a pochi metri dalla grotta.

È stata davvero una bella giornata, ho avuto il piacere di unire l’utile al dilettevole (pratica speleo, che male non fa e rilievo) l’unico grande scoglio è stato il freddo che spesso distoglieva la concentrazione ma per fortuna Fabrizio aveva sempre una buona parola.

A presto Shaka Zulu!

Angelica

Grazie Angelica! Passiamo ora a vedere qualche foto della giornata.L’ardua salitaSiamo quasi alla cresta.Bene, ora rimane solo il pezzo quasi in piano. Il panorama e’ stupendo.Riprendiamo un attimo il fiato.Ci addentriamo nel bosco.Particolare della corteccia di…sara’ un faggio?!?Iniziamo a cambiarci. Freddo intenso.Gabriele impartisce una lezione di rilievo in pillole ad Angelica mentre lei si cambia.Prendo il punto della grotta col GPS.Nerone intanto accende il fuoco per riscaldarci quando usciremo. Gabriele per oggi sara’ la nostra vestale e lo manterra’ acceso.Gabriele fa le ultime raccomandazioni sul rilievo al fagotto in cui si e’ trasformata Angelica. Fa un freddo veramente freddo, ma freddo assai.Occhieggio l’ingresso della grotta con molto interesse perche’ entrare promette un poco di calore. Pero’ devo fare gli ultimi controlli all’attrezzatura da rilievo e non posso ancora avvicinarmi al calduccio.Nerone e la sua puzzolentissima proboscide piparia sono pronti, il fuoco ha finalmente preso.Leandro e Giuseppe entrano per primi e vanno verso il fondo. Io termino i preparativi, possiamo entrare. Nerone ci fara’ strada, Angelica ed io faremo il rilievo.Angelica e’ pronta ad entrare, Gabriele e’ gia’ intento a mantenere vivo il fuoco.Prendo i primi punti partendo dall’albero dove e’ armata la partenza. Angelica, ora ben istruita circa i suoi compiti mi indica il caposaldo segnandolo col pennarello. Si entra al calduccio.In fondo al primo pozzetto finiamo di sistemarci, Nerone ci racconta un poco la grotta. Possiamo proseguire.Quando arriva il mio turno, scendo il pozzo. Entrando nell’oblo’ a meta’ del pozzo, arrivo nel tratto per me nuovo. Nerone, dopo aver gestito in maniera efficace e veloce una emergenza bagno, e’ pronto a fare strada ad Angelica e me.Angelica nel frattempo cerca di recuperare un po’ di calore con una sigaretta.Facciamo il tortuoso tratto stretto con qualche contorsione, ma senza troppi problemi. Nerone finisce di descriverci il proseguo della grotta poi decide che per lui e’ ora di tornare indietro a fare compagnia a Gabriele. Noi due, Nerone ed io facciamo i numeri da circo per scambiarci di posto nel mezzo dello stretto con sommo divertimento di Angelica. Dopo il complicato scambio, Angelica, che ancora ride, ed io, riprendiamo col rilievo mentre Nerone ci manda le ultime raccomandazioni prima di risalire. Dopo un paio di zigozago ci troviamo sull’orlo di un pozzetto. Ho dovuto cambiare la batteria del cellulare, quello che uso con TopoDroid, il freddo l’ha abbattuta in fretta. Scendiamo il pozzetto.Angelica mi avverte che subito dopo inizia un pozzo ben piu’ lungo, deve essere il P20 di cui ci diceva Nerone.Angelica inizia a scendere.Fa sosta al frazionamento.E poi scende velocissimamente.Arrivata lei, scendo io prendendo i punti per il rilievo. In fondo, alla base del pozzo, iniziamo a sentire le voci dei nostri amici, Giuseppe e Leandro. Stanno tornando indietro verso di noi. Appena riuniti ne approfitto per estorcere loro una foto di gruppo.Ci raccontano la grotta nell’ultima parte. C’e’ meandro ed una altro paio di pozzi, poi stringe. Dallo stretto viene una bella aria gelida. In tutto c’e’ da scendere ancora circa 15 metri. Nel bel mezzo del racconto il cellulare mi tradisce ancora una volta, anche la batteria di riserva cede al freddo. Senza cellulare decido che non e’ il caso di proseguire col rilievo. Segniamo l’ultimo caposaldo ed iniziamo a risalire. Vado per primo.Dopo la mia “libera” i ragazzi per galanteria mandano Angelica. La aspetto per uscire assieme.Insieme rifacciamo in senso inverso la strada fatta poco prima. Lo stretto mi costa piu’ di qualche sbuffo e sospiro mentre Angelica quasi ci passa camminando.Vado per primo anche al pozzo d’ingresso.Ed eccoci fuori a riscaldarci al fuoco tenuto acceso da Gabriele.Pochi minuti ed arrivano i nostri fondisti. Il primo a fare capolino e’ Leandro.Nerone sorveglia l’uscita.Buon ultimo ma con una espressione soddisfatta, arriva Giuseppe. Stavolta e’ Gabriele a fare accoglienza.Ma si, un’altra foto se la merita.Nonostante il fuoco, il freddo riprende a mordere. Sistemo svelto le mie robe ed inizio a scendere seguendo Nerone che si e’ appena avviato.Lo riprendo quasi alla strada. Eccolo che procede quasi nel buoi.Finalmente posso cambiarmi ed indossare i vestiti asciutti. Un bel sollievo dal gelo. Ripresa la macchina andiamo a trovare Livia al bar di Campo dell’Osso dove lavora da qualche tempo. La catturo subito per una foto.Mentre Livia termina i saluti, ci accomodiamo per prendere una cioccolata calda. E’ quello che ci vuole per stemperare il freddo preso oggi.

Ancora una nuova grotta da esplorare…Non finiremo mai! MA va bene cosi’. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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