Grotta dell’Elefante – 02/09/2018

Con Angelica, Irene, Livia, Valentina, Gabriele, Nerone, Maurizio, Erminio. Incontrato Vincenzo con altri 2 amici.

Ho terminato oramai da giorni le vacanze sabine, quindi sono a Roma e per questa gita Gabriele passa a prendermi. La “banda della Meriva bianca” non e’ ancora al completo perche’ manca Giuseppe, ma anche per lui sono gli ultimi scampoli di vacanza, tra poco torneremo a ranghi completi. Comunque per oggi siamo solo Gabriele ed io, alle 9 siamo puntuali al Bar Lanciani a Guidonia. Siamo anche i primi ad arrivare, ogni tanto ci vuole. Aspettiamo con pazienza facendo la colazione. Quando usciamo finalmente possiamo salutare l’arrivo di qualche amico. Arriva Nerone con la sua inseparabile quanto puzzolente pipa. Arriva Vincenzo, e’ del GSCai Roma ed e’ il suo gruppo che attualmente porta avanti l’esplorazione della grotta. Facciamo qualche chiacchiera “grottesca” e ci facciamo raccontare la grotta da Vincenzo. Nel frattempo arriva il resto del nostro gruppo e vanno subito nel bar a cibarsi a dovere.Dopo essersi tutti provvisti di una solida e gustosa colazione, ci raduniamo fuori. Oggi siamo proprio un gruppone ed abbiamo strettoiste a profusione. Ne approfitto per una bella foto di gruppo. Salutiamo Vincenzo che rimane in attesa dei suoi amici e ci avviamo.Gabriele ed io abbiamo parcheggiato davanti al bar mentre i nostri amici si sono fermati sul piazzale dell’aeroporto. Li riprendo mentre camminano per i viali di Guidonia.Ecco il piazzale.Ed ecco le loro macchine.Quando sono tutti pronti facciamo in fila indiana i 200 metri che ci portano allo spiazzo dove lasceremo le macchine. Iniziamo a prepararci. Mentre armeggio con le mie cose lascio la fotocamera a Livia, quindi per una volta mi ritrovo protagonista delle “mie” foto. A me piacciono le piante ed i fiori, a Livia preferisce i gatti, questo le e’ sicuramente piaciuto…anche se, o magari proprio per questo, a guardarlo bene mi sembra un poco strabico.Il possesso della fotocamera evidentemente da’ dipendenza, quindi anche lei inizia a “sparare” foto a tutto cio’ che la circonda, proprio come faccio io.Anche Irene ne fa le spese.Quasi pronti. Il tempo di mettere via le nostre cose e si parte.Oramai, visto che questa e’ gia’ la mia seconda visita alla grotta, sono un “veterano”, quindi parto e faccio strada agli altri facendo sfoggio delle mie conoscenze.Risparmio loro i giri per il prato ed andiamo diretti al fosso dove inizia la galleria artificiale.Naturalmente mi metto di lato cercando di fare una foto per ogni “scendente”, anche se con scarsi risultati.Mentre scatto foto, intrattengo le mie vittime raccontando loro la mia disavventura con questo passaggio, la volta scorsa.Gabriele chiude la fila.Ci mettiamo ai margini delle 2 gallerie, dove inizia il fresco, per cambiarci prendendo il meglio del posto, il fresco e la luce del sole.Qualche minuto e siamo pronti, nonostante l’aria fresca che arriva dalla galleria, con la tuta speleo inizio a sudare. Prendo le mie robe ed inizio ad andare. Irene mi segue e deve sorbirsi il mio racconto di quanto ho scoperto della galleria giusto la volta scorsa.Ci fermiamo davanti all’ingresso della grotta ed aspettiamo il resto del gruppo. Quando siamo tutti, prima di iniziare la grotta, andiamo a fare un breve giro fino alla fine della galleria. Diamo uno sguardo ad entrambi i rami ma solo per constatare che le frane che li chiudono godono entrambe di ottima salute. Tornati indietro iniziamo la discesa in grotta. Per primo va Erminio, poi lo segue Irene.Quando arriva il mio turno, scendo il primo pozzetto. Irene ed Erminio sono rimasti ad aspettarmi. Dopo di me scende Gabriele. Lo lasciamo a seguire la discesa del resto del gruppo e andiamo avanti nel meandro per lasciare posto a che arrivera’.Davanti al pozzo successivo ci fermiamo, dobbiamo organizzarci per seguire la discesa dei pozzi delle nostre novelle strettoiste.Inizia a scendere Irene. Mentre aspettavo mi e’ venuta l’idea che forse il primo tratto della grotta puo’ essere sfruttato come grotta da corso. Decido quindi di seguire Irene mentre scende per vedere se c’e’ modo di dare indicazioni ad eventuali allievi durante il passaggio dei frazionamenti.Irene passa il primo frazionamento, e’ molto comodo sia per lei che per chi deve controllare.Il successivo e’ un poco piu’ complicato, scendo per vedere. Trovo una nicchia in cui posso entrare e seguire anche il secondo frazionamento. Nel frattempo Erminio e’ sceso al primo frazionamento per seguire chi lo passa.Nel frattempo altri del gruppo sono arrivati alla partenza del pozzo. Scende Valentina.Alla fine ci troviamo giu’ in 5, c’e’ Irene, Livia, Valentina ed Erminio. Da sopra ci fanno sapere che nel frattempo gli esploratori ci hanno raggiunto. Ci pare giusto dare a loro la precedenza nella discesa quindi ci predisponiamo all’attesa. Scende per primo Vincenzo. Visto che ci sono gli dico che verremo anche noi a dare uno sguardo alla parte nuova, almeno per i primi metri e gli chiedo il piacere di armare il traverso sul tratto con l’acqua in maniera di non doversi bagnare i piedi. Intanto l’attesa sembra diventare lunga. Mi ricordo di non aver ancora visitato il ramo “sinistro”, quello non oggetto di esplorazione. Propongo ai miei amici di andare a visitarlo per ingannare l’attesa. Erminio decide di rimanere alla base del pozzo per attendere gli altri. Mi avvio con le ragazze. Il posto e’ simpatico, e’ sempre impostato sulla frattura che abbiamo percorso sinora. Ci sono buchi con incastonato del fango.Per terra ci sono blocchetti di fango e delicatissimi frammenti di lamina di calcite, a testimonianza, probabilmente di un lungo periodo in cui la grotta e’ stata allagata.Continuiamo la nostra passaggiata, ogni tanto c’e’ qualche passaggio piu’ “avventuroso” ma nulla che ci possa mettere in difficolta’. Le nostre strettoiste se la cavano egregiamente. Mi spiace solo che Angelica sia rimasta indietro e non abbia potuto partecipare a questa breve diversione.Un altro dei cumuli di fango e lamine di calcite, sono ricoperti da una polvere grigia che non capisco da dove possa venire.Come detto, ogni tanto c’e’ da fare un passaggio piu’ articolato ma nulla sembra poter fermare le nostre esploratrici.Arrivati nel punto dove la frattura sembra chiudersi definitivamente ci fermiamo a riprendere fiato commentando quanto visto e poi torniamo velocemente indietro affinche’ il resto del nostro gruppo non abbia a preoccuparsi. Quando arriviamo in effetti sono tutti alla base del pozzo. Nerone riprende in consegna Angelica e Valentina, sembra che per loro 3 la gita sia gia’ bastevole e decidono che arriveranno con noi  fino alla strettoia per poi riprendere pian pianino la via del ritorno. Maurizio decidera’ cosa fare dopo aver visto la strettoia. Arriviamo quindi alla strettoia percorrendo il meandro in fila indiana. Il passaggio e’ stretto come lo ricordavo, Maurizio decide che anche per lui la gita si chiude qua. Noi altri andremo oltre a dare uno sguardo.Erminio saluta Nerone, Maurizio e le ragazze poi passa la strettoia per vedere “cosa c’e’ dopo”. Purtroppo dopo c’e’ ancora Vincenzo con i suoi amici, ancora impegnati con l’armo del traverso ed altro. Sono curioso di andare a vedere cosa stiano facendo. Insisto il giusto con Erminio fino a convincerlo che deve convincere a sua volta chi e’ davanti a lui a farci posto. Quando lo spazio per noi e’ stato creato, passo la strettoia a mia volta poi do il via libera a Livia per fotografarla mentre passa.Dopo aver importunato adeguatamente Livia, guardo avanti per vedere in che stato e’ il traverso. In effetti e’ montato, pero’ non credo sara’ utile per non bagnarsi i piedi nel passare.Il gruppo degli esploratori si e’ sistemato in maniera di farci spazio, scendo verso di loro. Stanno facendo varie cose, uno prende appunti, uno filma, Vincenzo si appresta a misurare la densita’ dell’acqua nei due lati del laghetto che in effetti, non me ne ero accorto, sono 2 pozze d’acqua all’apparenza non comunicanti.Per misurare la densita’ dell’acqua hanno portato un grosso “termometro”. A me, da ignorante quale sono, sembra lo strumento che si usa per misurare il grado zuccherino del mosto, pero’ tengo per me questa cosa. Purtroppo pare che lo strumento che hanno portato sia troppo sensibile per queste acque. Nella prima prova, nella pozza di destra, il “termometrone” sembra volersi inabissare e Vincenzo lo recupera quasi in extremis. Nella pozza di sinistra il risultato e’ sostanzialmente lo stesso pero’ ora l’inabissamento e’ controllato e fermato per tempo. Nel corso della misurazione veniamo a sapere che tempo fa, all’epoca delle prime esplorazioni, l’acqua era piu’ bassa di almeno 3 metri e si passava da un’altra parte. Ora quel passaggio e’ completamente sommerso e quindi e’ stata aperta la strettoia che abbiamo appena passato per ovviare.Mentre seguiamo la divertente misurazione di densita’ ci raggiunge Irene. Ho anche la soddisfazione di vedere Gabriele che finalmente passa la strettoia. Lui da bravo ingegnere si interessa alle misurazioni e a casa ha strumenti di ogni genere. Credo che la curiosita’ di vedere l’esperimento di Vincenzo lo abbia convinto a passare. Comunque sia, lo vedo con piacere spuntare dalla strettoia e ne sono contento. Siamo al completo, Gabriele ci comunica che il resto del nostro gruppo sta ritornando indietro come stabilito.Finito l’esperimento i nostri amici esploratori salutano e partono. Ci dicono che la strada da fare fino all’attuale fondo e’ parecchia e che quindi usciranno a notte inoltrata. Non ci vedremo ancora per oggi.  Dopo di loro passiamo noi, devo rassegnarmi ad avere i piedi bagnati. Ancora in fila indiana passiamo il breve tratto con l’acqua, saliamo il saltino di un paio di metri e percorriamo il traverso. Dopo ci sono le numerose diramazioni che avevo visto la volta scorsa. Non mi ricordo bene la strada percorsa la volta scorsa, pero’ ritroviamo la “freccia” che avevo seguito. Racconto la cosa ai miei amici, Erminio sarebbe piu’ propenso a tentare un passaggio basso che parte accanto alla “freccia” pero’ l’idea di strisciare sul fango per un numero indefinito di metri a me sorride per nulla. Alla fine anche Erminio si convince e guido tutti fino al piano superiori. Quasi tutti…a Gabriele il tratto da arrampicare non convince, prova alcune volte poi decide di voler tornare indietro. Anche questa volta faccio i capricci e tento di convincerlo a ritentare ma lui e’ irremovibile ed in pochi minuti e’ fuori portata delle mie grida di richiamo. Non c’e’ altro da fare quindi mi rassegno e torno con i miei restanti amici per continuare a curiosare. Al piano di sopra, dove siamo ora giriamo per un bel poco in lungo ed in largo. Sembrano posti gia visitati, in un punto improbabile trovo anche un fix. Troviamo nulla di nuovo, pero’ Livia si ferma a farsi una sigaretta vicino alla spaccatura che delimita il “pianoro” dove siamo. Vado a farle compagnia e, sporgendomi verso la frattura riconosco il punto. Siamo proprio sopra il termine del traverso. La prossima volta potremmo armare qua per bypassare la salita che ha infastidito Gabriele. Lo segno mentalmente tra le cose da fare in una prossima visita. Dopo la sigaretta, proseguiamo. C’e’ da scendere un paio di metri per poi riprendere la passeggiata lungo il meandro.Camminiamo comodamente, o quasi, fino al punto dove mi ero fermato la volta prima.Riconosco il dorso del drago. Sotto di lui c’e’ sempre la corda per superare un salto.Rimaniamo in contemplazione della prosecuzione. Anche questa volta mi devo fermare qua. Nerone ed il resto del gruppo stanno aspettandoci fuori ed e’ meglio non farli preoccupare.Torniamo svelti al traverso scivoloso ed aspetto Irene che mi raggiunga al saltino per la nuova bagnata di piedi.Il nodo della corda del saltino.Eccoci di nuovo alla strettoia.Aspetto Irene, inganno l’attesa disturbando dei quadretti di fango.Eccola che fa capolino. Passa senza problemi…
Quasi ci passa camminando…che invidia!Livia ci raggiunge quasi subito, anche per lei il passaggio stretto non e’ certo un problema.Mentre stiamo per avviarci verso il pozzo, vediamo la luce di Erminio che avanza velocemente verso di noi.Siamo di nuovo tutti assieme.Al pozzo salgo per primo, poi rimango nei pressi ad aspettare.Arriva Livia.In attesa di Irene, Livia si compone una sigaretta e se la fuma con gusto.Ecco Irene col suo bel sorriso. Non ho cuore di bloccarla per fare una foto a fuoco, ma anche cosi’ va bene.Dopo aver salito il pozzo che dal fondo della frattura porta al traverso, ora non rimane altro che affrontare anche lui. Irene, pur non amando molto i traversi, se la cava egregiamente.Vado un poco avanti per riprendere il passaggio di tutti ma la fotocamera si dichiara sfinita di batteria e manifesta il suo disappunto mostrandomi una enorme batteria rossa che lampeggia un paio di volte prima di spegnersi. Soffocando qualche imprecazione, la ripongo. Per oggi basta foto.Al pozzetto iniziale salgo di nuovo per primo. Fuori dal pozzo, che poi sarebbe dentro la galleria artificiale, c’e’ nessuno. Aspetto i miei amici, intanto inizio a cambiarmi. Escono in pochi minuti, si cambiano anche loro poi riprendiamo assieme la strada per le macchine dove ritroviamo il resto dei nostri amici. Sembra che alla grotta dell’elefante io non riesca a superare il “dorso del drago”. Sono fiducioso che la prossima volta sara’ quella buona, quindi…alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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