Siamo alla seconda uscita del primo corso GSCO. La prima grotta per i nostri corsari sara’ Cittareale…
Anche questa volta Betta, io e Luna siamo arrivati sabato ad Orvieto e spendiamo la giornata a riposare e passeggiare. La mattina dopo ci si vede al Food village ad un orario quasi scandaloso. Si, perche’ le 6 del mattino di domenica e’ una di quelle ore che dovrebbero essere rigorosamente dedicate al sonno. Ed invece noi eccoci tutti qua, pronti e quasi allegri.
Anche stavolta facciamo tappa ad Orte a prelevare Alessandro e poi proseguiamo. Vicino alle Terme di Cotilia facciamo sosta ad un bar lungo la strada e ci ricongiungiamo col gruppetto montebuonese, Giulio e Gianni.
Filippo e Roberto solo al pensiero di un altro caffe’ iniziano a fare facce strane.
Foto quasi di gruppo. La Sabrina e’ tagliata a meta’ e manca Alessandro, pero’ rende l’idea del gruppo.
Si riparte.
Dopo qualche dubbio circa la retta via arriviamo al pratone dove si lasciano le macchine. Ho fatto la grotta di Cittareale almeno 25 anni fa ed il pratone e’ l’unica cosa che ricordo. Il campo speleo che gli amici di Terni stanno facendo in questi giorni e’ proprio di fronte a noi, dal lato opposto di un fosso.
Iniziamo a cambiarci qua poiche’ il campo e’ ancora immerso in una gelida ombra mentre alle macchine c’e’ un bel sole che stempera, anzi rende gradevole, l’aria frizzante del mattino.
Quasi pronti.
Zaini in spalla e via andare.
Arriviamo al campo giusto in tempo per cogliere anche qua il primo sole.
Ci mettiamo comodi in attesa di organizzare l’uscita.
Una foto con Riccardo ci sta tutta. Il caldo sta iniziando a fare colpo su di me, gia’ sudo copiosamente.
Giorgio indica Simone e Riccardo come primo gruppo, quello che andra’ ad armare. Io li seguo senza dare troppa pubblicita’ alla cosa. Devo trovare un posticino tranquillo per andare…in bagno ed il bosco dove sono diretti loro mi sembra piu’ indicato dello spazio aperto dove sono le tende! Al campo intanto si organizzano le altre squadre. Oggi saranno molti i gruppi, oltre al nostro, ad entrare in grotta.
Iniziamo a salire. Devo dire che la salita l’avevo completamente rimossa. Per fortuna quasi subito entriamo nell’ombra degli alberi e la temperatura cala bruscamente.
Eccoci all’ingresso, anche questo l’avevo completamente rimosso.
Saluto i miei amici e vado in perlustrazione alla ricerca di un angolino riparato confacente ai miei bisogni. Quando torno all’ingresso, trovo che il nostro gruppo e’ gia’ sul posto.
I veterani della grotta. Oggi saranno con noi per darci una mano.
Giorgio termina di prepararsi, nel frattempo spiega a tutti la grotta e organizza l’entrata.
Simone e Roberto vicini all’ingresso.
Scendono Filippo e Giorgio. Filippo andra’ avanti ad armare con Riccardo, Giorgio si fermera’ alla base del pozzo iniziale. Scendono poi anche i nostri 2 veterani ed infine Simone che si attesta al frazionamento. Io sono all’ingresso e ne approfitto subito per rubare una foto di gruppo. Provo anche a dire di spegnere le luci del casco e riaccenderle solo prima di entrare ma la mia sollecitazione al sano risparmio energetico non raccoglie troppi consensi.
Iniziamo a far scendere i nostri eroici corsari. Arriva un gruppetto di persone. Non hanno fretta e devono terminare di prepararsi ma tra poco dovremo sospendere le operazioni per farli passare.
Intanto ecco la discesa di Andrea.
Al frazionamento lo lascio nelle capaci mani di Simone.
I ragazzi del gruppo hanno terminato i preparativi. Facciamo loro posto per farli scendere.
Ahi! arriva anche un altro piccolo gruppo, i nostri tempi di ingresso si allungheranno ulteriormente.
La lunga sosta al fresco ha raffreddato i miei bollenti spiriti. Inizio a sentire freddo, approfitto della sosta per aggiungere un’altra maglietta a quella indossata inizialmente. Ora va molto meglio.
Nel frattempo anche il secondo gruppetto si e’ fatto avanti per entrare.
L’attesa si e’ fatta lunga, il fervore iniziale e’ quasi spento, si iniziano a cercare posizioni comode ove stazionare.
Arriva un altro gruppo. Per fortuna sono escursionisti che hanno fatto una deviazione per venire a curiosare.
Pero’ infine le luci le hanno spente!
Riprendiamo le operazioni. Parte Federica.
Poi e’ il momento della splendida splendente Sabrina.
E quindi e’ il turno di Barbara.
Eccola mentre si avvia al frazionamento dove trovera’ Simone.
Arrivata.
Ed ora e’ il momento di Gianni. Vai!
Anche a lui una foto al frazionamento con Simone.
Buon ultimo scende Alessandro.
C’e’ piu’ nessuno? Ah si, ci sono io! Eccomi che scendo a raggiungere Simone.
Mi fermo al frazionamento e attendo che Simone scenda, poi vado anche io. La base del pozzo e’ quasi circolare, larga poco piu’ di 2 metri. Da un lato se ne esce per scendere in disarrampicata un paio di metri. Si arriva in un ambiente dove in fondo si annida lo spauracchio della grotta, la temutissima strettoia. Davanti a me c’e’ ancora una bella fila in attesa di cimentarsi con lei.
Qualcuno, forse Federica, ce l’ha appena fatta.
La fortunata a provare subito dopo e’ Barbara.
Scavalco la fila e mi avvicino per immortalare le sue fatiche.
Ecco gli ultimi 3 eroi, Gianni, Roberto ed Alessandro.
Simone mentre termina di dare indicazioni a Barbara.
Quando arriva il momento di Alessandro ci troviamo a fronteggiare un problema inatteso. Nonostante l’impegno profuso ed i molti tentativi, il Buon Alessandro deve darla vinta alla strettoia. Dopo un ultimo, strenuo quanto infruttuoso sforzo per vincere la dannata, Alessandro si da’ per vinto e decide di voler riguadagnare l’uscita. D’accordo con Giorgio mi occupo io di accompagnarlo. Eccoci quindi di nuovo fuori a goderci il sole.
Lascio Alessandro pronto a dirigersi verso il campo mentre io riprendo la discesa del primo pozzo.
Sceso il pozzo arrivo alla strettoia. Ora c’e’ nessuno. Salgo. La strettoia e’ stretta, ma nemmeno tanto, un paio di sbuffi ed altrettanti sospiri e sono passato. C’e’ un’altra corda, segno che devo continuare a salire, Giorgio mi ha lasciato dicendo: “segui la corda, ci raggiungerai in breve tempo”. In cima a questo altro pozzetto c’e’ un bivio. A destra c’e’ un passaggio largo da dove arriva aria fresca, a sinistra c’e’ un passaggio stretto e scomodo. Corde da seguire non ce ne sono ed inoltre mi sembra di aver sentito nominare un’altra strettoia fetida. Decido quindi di tentare la strettoia. Il passaggio si rivela alquanto arduo. Gia’ a meta’ capisco che non sarebbe stato opportuno far passare i nostri corsisti per un posto del genere. Arrivo quindi alla conclusione che di qua non sono passati, la strada larga ed arieggiata che ho disdegnato era quella giusta. Visto che oramai la fatica l’ho fatta, termino il passaggio per vedere come continua. Che sudata! Mentre riprendo fiato mi guardo attorno. Continua a budello stretto ma percorribile per altri 2 metri poi non vedo oltre. Considero esaurita la mia curiosita’. Per passare a ritroso mi sgancio il croll dal delta. Scivolo via con molta piu’ facilita’. Una volta fuori mi ricompongo e bevo un goccio d’acqua, o meglio di sbobba (per i curiosi, e’ un mix 2/3 d’acqua ed 1/3 di un integratore di sali minerali). Salgo il metro che mi separa da un finestrone e poi ritrovo le corde. Ora sono traversi. Alla fine dei traversi sento qualche rumore. Non e’ il gruppo, e’ solo Simone che si e’ attardato un poco.
Lo raggiungo ed andiamo assieme fino al pozzo successivo. Nel frattempo mi aggiorna su quanto successo in mia assenza ed io gli racconto di Alessandro. I nostri allievi al momento pare se la stiano cavando alla grande. Scendiamo a raggiungerli.
Foto ricordo per Simone.
Al pozzo successivo troviamo Roberto ad attendere. E’ in raccoglimento mistico.
Simone ed io ci aspettiamo che da un momento all’altro inizi a levitare. Purtroppo deve interrompere la meditazione quando arriva il suo turno per scendere.
Passiamo un pozzo con discesa, frazionamento e risalita. credo sia chiamato “yoyo”. Oramai siamo in vista del resto del gruppo. Siamo in un lungo meandro intervallato da piccoli salti.
Giulio in placida attesa.
Siamo davanti ad un traverso un poco esposto.
La prode Barbara e’ impegnata con il non facile traverso.
Lo ha quasi passato. Avanzo per curiosare. Chi si rivede? Ciao Riccardo!
Dall’altra parte e’ sempre paziente attesa. Giulio oggi sfoggia la carburo, ogni volta che la vedo mi prende un poco di nostalgia…ma poi la puzza mi riporta ai giorni nostri.
Barbara ha terminato il passaggio. Possiamo andare anche noi.
Quando arriviamo alla saletta successiva, veramente e’ piu’ una parte larga e comoda del meandro, troviamo tutto il resto del gruppo in pausa pranzo. Faccio una rapida panoramica di chi mi capita sotto tiro.
Federica, e’ venuto a fuoco solo il sorriso, ma direi che basta ed avanza.
Gianni, pensieroso. Forse non ricorda dove ha messo i panini.
Andrea non ci crede, a cosa non si sa, pero’ non ci crede.
Per almeno mezz’ora rimaniamo a fare salotto comodamente seduti. Filippo e Giorgio hanno portato il necessario per fare il caffe’ ed il the. Un buon sorso di una bevanda calda non fa mai male. Dopo essermi rifocillato penso al resto. Ho sudato parecchio e sono bagnato addosso. Visto che di tempo ne abbiamo, approfitto per spogliarmi ed indossare delle magliette asciutte. Dopo la macchinosa operazione, ora si che potrei godermi al meglio il resto della sosta. Purtroppo il cambio abiti mi ha rubato quasi tutto il tempo. Si riparte per tornare indietro.
Pausa dopo il traverso.
Proseguiamo. Avanti a me c’e’ Federica.
Ancora meandro.
Siamo arrivati allo yoyo.
Il passaggio di questo punto non e’ semplicissimo quindi impieghiamo del tempo. Provvidenziale per me e’ stato il cambio dei vestiti.
Paziente attesa del proprio turno. Giulio e’ ultimo e provvede al disarmo.
Passa Barbara, poi sara’ la volta di Federica.
Giorgio passa con Federica per assisterla al frazionamento dove si risale.
Tra poco tocchera’ a Gianni.
…Essendo rimasto solo io come istruttore alla partenza del pozzo, devo darmi da fare e riporre la fotocamera per un buon tratto. Dopo il passaggio dello yoyo ne approfitto per dare una mano a Giulio nel disarmare. Oramai siamo ai passaggi conclusivi ed i nostri eroici corsari vanno spediti come dei veterani. Andrea si prende anche il suo tempo per scattare foto ricordo della simpatica gita ipogea.
L’ultimo tratto lo faccio con 2 zaini, uno il mio e l’altro con la corda che ho recuperato. Fortuna che il tragitto e’ corto e semplice. Mentre sono quasi in vista della strettoia verticale sento salutare. Abbiamo incrociato un gruppo entrato da poco. Tra loro riconosco la voce di Giuseppe ma non faccio a tempo a salutarlo. Stanno andando al vecchio fondo ed hanno preso un altra via rispetto a quella dove sono io. Peccato, penso, lo salutero’ la prossima volta.
Raggiungo il mio gruppo alla base del pozzo d’uscita. A noi pian pianino si aggiungono altri amici, proprio quelli che abbiamo incontrato all’andata. Da bravi amici di grotta facciamo un poco per uno a risalire ingannando l’attesa con qualche chiacchiera. Quando e’ il mio turno salgo il piu’ svelto possibile. Fuori trovo ad aspettarmi Simone e Giulio. Scendiamo assieme. A meta’ strada facciamo anche una foto artistica con Giulio che passa una Simon-strettoia…sperando non ci sia stillicidio!
Eccoci in vista del campo.
Appena arrivo trovo alcuni amici del GSCAI Roma. Hanno ancora lo zaino in spalla. Sono appena giunti a destinazione e devono decidere dove piantare le tende.
Intanto il campo si anima, iniziano i preparativi per la cena.
I nostri si rifocillano.
Ce l’abbiamo fatta anche stavolta!
L’aria e’ sempre fresca da queste parti, non per niente siamo abbondantemente sopra i mille metri. Decidiamo che e’ l’ora di andarci a cambiare.
Arrivati alle macchine procediamo col cambiarci senza ulteriori indugi. Con i vestiti asciutti e’ un’altra cosa. Ora che si fa? Siamo tutti alle macchine, qualche saluto al campo l’abbiamo fatto. La strada da fare per tornare a casa e’ tanta. Tutte queste considerazioni ci fanno propendere per una rapida partenza.
Mettiamo subito in atto i nostri propositi. Strada facendo ci arriva una cattiva notizia. Una ragazza e’ caduta in grotta e si e’ fatta male. Stanno partendo ora i soccorsi. La ragazza, pare sia Katia, era col gruppo che abbiamo incrociato in uscita, quello dove c’era anche Giuseppe. Seguiamo con apprensione il susseguirsi degli aggiornamenti. Per fortuna sembra che l’infortunata non sia in condizioni critiche. Incrociamo le dita per lei.
Durante il viaggio di ritorno ci arriva la conferma che si tratta proprio di Katia. Arrivano anche notizie confortanti sul suo stato di salute. Il soccorso si e’ mobilitato ed il recupero iniziera’ a breve.
La mattina dopo apprendiamo con sollievo che Katia e’ uscita ed e’ stata portata in ospedale per le cure necessarie. Approfitto per fare i complimenti al CNSAS tutto ed i migliori auguri di pronta guarigione a Katia. Oggi, in special modo per lei, alla prossima!