A ricercare grotte sugli Ausoni con Maria, Gianni, Maria, Giorgio, Federica, Maurizio, Fabio ed io. Accompagnati da Edoardo, un ragazzo del luogo appassionato di grotte.
Oggi a cercar grotte con Maria e Gianni. La mattina io ed il mio zaino gigante usciamo di casa per andare a prendere la metro. A Monti Tiburtini scendo e vado ad aspettare Federica e Maurizio che non tardano ad arrivare. La tappa successiva e’ al bar vicino casa di Maria e Gianni. Ci riuniamo con loro e facciamo colazione. I preliminari alla partenza non terminano qua, facciamo un passaggio al bar “fico” di Anagnina per incontrarci col resto del gruppo e compattarci in maniera da andare col minor numero di macchine possibile. Eccoli che arrivano… Maria e’ carica e pronta all’azione.
Alla fine, nel ricompattare le macchine finisco in quella di Maria e dentro ci trovo il buon Giorgio.
…oltre all’ottimo Fabio.
Il viaggio dura quel che deve durare ma occupiamo proficuamente il tempo con tante chiacchiere speleologiche. Al bivio per Piglio incontriamo Edoardo, il nostro accompagnatore. Andiamo assieme alla prima grotta, nei pressi di una chiesa (Convento di San Lorenzo).
Ci prepariamo svelti, c’e’ un poco da camminare, pochi minuti e basta, ci assicura Edoardo.
Pronti!
Un mosaico incontrato strada facendo.
Il belvedere. Ci fermiamo a fare foto.
Bello il panorama.
Ci siamo tutti, possiamo proseguire.
Una piccola grotta adibita a luogo di culto, sbircio dentro, c’e’ un piccolo altare. L’ingresso e’ angusto, dovrei posare lo zaino e non ne ho voglia, poi la grotta “vera” ci aspetta. Andremo a visitare questa al ritorno, se ne avremo tempo.
Si inizia a salire.
Strada facendo troviamo un buco a bordo strada. E’ lei, la nostra grotta. Non c’e’ segno di armo “moderno” ma e’ pure vero che con tutti gli alberi intorno non e’ strettamente necessario l’uso di spit o fix. Sistemiamo la corda utilizzando i suddetti alberi. Mi preparo svelto e poi scendo per primo. Dopo qualche metro di verticale atterro su uno scivolo ripido, terra franata e l’immancabile “monnezza”. Urlo la libera e vado in fondo allo scivolo a curiosare, si intravede la prosecuzione.
Prima di proseguire devo fare pulizia, ci sono tanti, ma tanti, sassi in bilico e pronti a cadermi addosso nel caso mi avventurassi senza toglierli. Ce ne sono un paio enormi ma per fortuna sono ben incastrati e non c’e’ pericolo che si muovano. La prosecuzione sembra essere a destra ma il passaggio e’ angusto. C’e’ qualcosa anche a sinistra e da questa parte il passaggio e’ piu’ agevole. La scelta e’ facile, mi butto a sinistra. Mi intrufolo, la prosecuzione a sinistra sembra chiudere dopo nemmeno un metro. Mi giro con fatica nel poco spazio che la grotta mi concede. Dopo essermi girato trovo un possibile passaggio piu’ comodo per andare alla parte destra. Anche qua ci sono vari sassi da spostare per mettere in sicurezza il posto e per fare uno spazio adeguato al passaggio della mia personcina. Davanti a me vedo una promettente sala ed altre possibili diramazioni.
Pulito tutto, mi giro nuovamente e passo piedi in avanti. Non e’ proprio larghissimo ma nemmeno proibitivo. Arrivato nella zona nuova mi trovo una buca sotto i piedi ed alle spalle una saletta niente male. Mentre inizio ad esplorare i punti piu’ interessanti nella buca sottostante, sento rumoreggiare sopra di me. E’ Fabio che sopraggiunge. Lo aspetto per dargli indicazioni su come passare. Per quando siamo assieme ho esaurito con scarsi risultati la mia curiosita’ per la buca bassa, anche lei chiude. Fabio ed io andiamo assieme a vedere la saletta. Una possibile prosecuzione e’ sul fondo.
Mi infilo a vedere. Anche in questo punto trovo una grossa frana di terra che ha coperto quasi completamente delle stalagmiti sul pavimento della spaccatura. Se c’era una prosecuzione e’ persa tra la terra. Esco a riferire a Fabio. Non sembra esserci altro da fare. Fabio si prepara per fare il rilievo mentre io gironzolo per la sala. Fabio attira la mia attenzione su alcuni graffiti su una concrezione. Potrebbe essere la sigla di un gruppo. Comunque e’ il segno di una presenza umana.
Ecco il Fabio mentre inizia i preparativi per il rilievo.
Nel mio ciondolare trovo anche io tracce di un passaggio. Per la felicita’ di Gianni mi sbrigo a documentare la cosa.
Piu’ faccio attenzione e piu’ graffiti trovo.
Eccone ancora un altro.
Vengo distratto nella mia ricerca dall’arrivo di Federica, vado nei pressi del passaggio per dare una mano anche a lei.
Fatta accoglienza a Federica, documentati i graffiti, visto un altro paio di pertugi falsamente promettenti, c’e’ rimasto poco da fare. Fabio ora e’ impegnatissimo a rilevare. Federica si guarda attorno. Decido che e’ il momento di risalire e pongo in atto il mio proposito senza troppi ripensamenti. Pochi minuti e anche Federica risale, sono pronto a riprendere l’evento.
Fabio la segue dappresso.
Eccolo mentre completa la sua salita.
Quando siamo tutti fuori ci attiviamo per levare la corda e sistemare tutto il materiale di nuovo nello zaino. Chi e’ pronto si avvia per tornare alle macchine. Mi trovo a scendere con Maria ed insieme andiamo a vedere alcuni punti interessanti ma poco proficui dal nostro punto di vista.
I fusto di una bomba sistemato artisticamente.
Visto che abbiamo fatto svelti, purtroppo, con la grotta, possiamo fermarci alla chiesetta ricavata nella grotticella.
L’ingresso e’ angusto ma non impossibile. Eccoci dentro. C’e’ un piccolo altare.
L’ingresso visto da dentro. La roccia per terra e’ lucida per l’intenso passaggio, probabilmente.
Fuori incontriamo Maurizio, e’ venuto a vedere che fine avessimo fatto. C’e’ tutta l’intenzione di spostarsi alla svelta per andare a vedere altri posti.
Si parte!
Prima sosta ad uno spiazzo a due passi dal cimitero. Andremo ad una villa a vedere una risorgenza.
Qualche passo a piedi tanto per sgranchirci.
Ecco la risorgenza. Entrano Gianni e Giorgio a vedere ma non sembrano entusiasti quando escono.
Maurizio e’ senza parole!
Fabio e’ in standby.
Si torna alle macchine. Altro obiettivo.
Pochi metri di macchina e siamo al cimitero. Edoardo ci porta a quello che dovrebbe essere un acquedotto. Pare sia stato interrato. Anche qua c’e’ poco da fare.
Ci spostiamo nuovamente. Ora siamo in aperta campagna. Un’altra risorgenza.
Potrebbe essere interessante ma nel punto dove esce l’acqua sono stati sversati parecchi metri cubi di terra e “monnezze” varie. Nulla si puo’ fare. Per buona misura, Edoardo nello scendere scivola e si lussa una spalla. Per fortuna la lussazione rientra da sola quindi ci evitiamo una corsa all’ospedale.
Torniamo alle macchine per decidere cosa fare. La scelta e’ presto fatta. Per oggi la ricerca e’ terminata. E’ ora di andare a mangiare.
Andiamo al ristorante che ci indica Edoardo. C’e’ da aspettare. Inganno l’attesa facendo foto in giro.
Ecco Giorgio, ingrugnato per la fame. E’ notorio che, come me, non ama attendere.
Fabio e’ online e si aggiorna.
Gianni inganna l’attesa programmando il menu.
Maria e Maurizio aspettano pazientemente.
Ecco Edoardo con la spalla infortunata, Fabio e Federica.
Finalmente veniamo chiamati, si e’ liberato il tavolo e possiamo entrare. Edoardo ci saluta. Lo ringraziamo e Gianni prende gia’ accordi per la prossima volta. Andiamo a mangiare!
Dopo un allegro quanto lauto pasto dichiariamo definitivamente terminata la faticosa giornata esplorativa. Torniamo a Roma. Al bar “fico” di Anagnina c’e’ lo smistamento alle macchine di competenza. Giorgio mi da’ un passaggio, in teoria fino alla metro. Gli rompo talmente tanto le scatole che alla fine mi accompagna fino a casa. Spero non abbia trovato traffico al ritorno altrimenti non me lo perdonera’ mai! Alla prossima.