Divertente uscita per ingannare il tempo durante il fine settimana di pausa dal corso.
La mattina passa a prendermi Claudio, un rapido passaggio a San Lorenzo per una commissione e poi andiamo direttamente verso la grotta saltando gli appuntamenti intermedi. Eccoci arrivati e pronti per prepararci.In attesa degli altri riesco addirittura a strappare un selfie con sorriso al serissimo Claudio.
Eccoli!
L’incontro tra Giuseppe, il nostro ospite ed amico, con Stefano. Si conoscono oramai da tempo ma la stretta di mano vigorosa rinnova la conoscenza.
Ecco il nostro squadrone, sono pronti a tutto.
Un selfie con Marco non lo vogliamo fare? Dietro di lui una vecchia conoscenza, Emilio.
Dopo i saluti passiamo all’azione. I nostri eroi devono prendere una muta ed indossarla. Per qualcuno e’ la prima volta.
Eccoli quasi pronti.
La foto di gruppo non deve assolutamente mancare.
Ora non rimane che andare alla grotta, ci avviamo.
Giuseppe ci ha sconsigliato di entrare dalla risorgenza a causa della possibile presenza di una forte corrente, quindi ci limitiamo a guardarla da sopra.
Entreremo invece dalla parte alta.
Le ultime raccomandazioni di Giuseppe.
E poi entriamo.
Qua, al termine della galleria artificiale, inizia la grotta vera e propria.
Ancora pochi metri e siamo al punto di accesso dove partiremo. Iniziamo a scendere.
Giuseppe gentilmente ci aiuta.
A livello dell’acqua inizia ad esserci assembramento.
Oramai siamo scesi quasi tutti. Giuseppe ci augura buon divertimento e prende commiato.
Ora si parte sul serio, grotta, a noi! La prima gamba immersa in acqua ritorna sensazioni di gelo ma e’ solo un attimo poi inizio a gradire il “freschetto”.
Seguiamo il percorso della grotta per l’ampia galleria. Ancora per qualche metro avremo sopra di noi la passerella del percorso turistico ma si tratta di un breve tratto rispetto al notevole sviluppo della grotta.
Al termine della passerella ritroviamo Giuseppe che ci urla le ultime raccomandazioni poi saluta dandoci appuntamento a piu’ tardi. Ora ci rimane altro che gustare le meraviglie di questa grotta. Poco piu’ avanti la cascata, l’unico dislivello di una certa rilevanza che affronteremo oggi.
Eccoci in vista dell’enorme galleria che andremo a percorrere, uno spettacolo da lasciare a bocca aperta. Messi cosi’, piccini e neri, sembriamo quasi i 7 nani nella loro miniera di diamanti. Peccato che manchino proprio i diamanti, ma sapremo accontentarci delle meraviglie che incontreremo.
Siamo infin giunti alla cascata, c’e’ gia’ chi e’ salito. E’ Stefano, che ora e’ pronto a dare assistenza durante la risalita degli altri.
Iniziamo a salire. Le corde coi nodi facilitano molto la cosa.
La facilitano, diciamo, quasi a tutti. Roberto incontra qualche difficolta’. Il prode Claudio pero’ e’ li’ per dargli una mano.
Mi avvicino anche io nel caso ci fosse bisogno, Claudio ha la situazione sotto controllo quindi procedo oltre. I baldi giovani che sono gia’ saliti nel frattempo sguazzano beati nella pozza successiva.
Roberto e’ arrivato al termine delle sue fatiche. Provo a fotografarlo ma e’ troppo raggiante perche’ il suo viso sia distinguibile.
Un altro gruppetto di giovani e prodi esploratori, Giorgio, Marco e Matteo.
Proseguiamo. Dimenticavo di dire che oggi Stefano prova per la prima volta la sua nuovissima muta stagna e se ne dice un gran contento.
La progressione alterna il camminare e fresche nuotate. Ci sono le corde che guidano ed aiutano nei punti piu’ difficili. Servono per le visite guidate per i visitatori piu’ intraprendenti. Una esperienza credo unica, che merita la fatica per chi non ha mai visto una grotta “al naturale”.
Ogni tanto mi cimento con la fotocamera ma con i soggetti in movimento ottengo poco.
Anche le luci sparate addosso all’obiettivo non aiutano, pero’ vi evitano spaventi a causa dei brutti musi che nascondono!
Un allegro consesso di futuri geologi studia le pietre in terra.
In particolare sono incuriositi da un cerchio di cui non si riesce ad immaginare l’origine.
Continuiamo la passeggiata facendo frequenti soste per ammirare le bellezze che incontriamo. Ogni tanto c’e’ un arrivo d’acqua da una parete laterale che ha creato delle concrezioni notevoli.
Per esempio questo portale tra le stalattiti puo’ dire la sua.
Anche questo esempio di doccia non e’ da meno. Matteo ne approfitta subito.
Proseguiamo.
Dopo la ricchissima zona di concrezioni passiamo per una zona piu’ brulla. Solo rocce, nella parte bassa con forme arrotondate dall’acqua, in alto decisamente acuminate.
Skallops. Perdiamo alcuni minuti a cercare di capire il verso dell’acqua dalla loro forma, alla fine conveniamo che non e’ proprio cosa immediata.
Proseguiamo, lentamente, come si conviene ad una gita di piacere.
Pausa geologica per ammirare delle marmitte.
Ancora sosta per una bella medusa.
Raggiungo il gruppo, si e’ formato un capannello, cosa sara’ mai successo? C’e una ranocchietta e Claudio le sta facendo un servizio fotografico.
Alla fine la rana si stufa di noi e se ne zompetta via. Anche noi allora riprendiamo la nostra strada.
Repetita juvant, questa ha luci differenti, sono simpatiche…anche se tutte e due non brillano per la messa a fuoco.
Questa ha il suo fascino…indefinito!
Ancora skallops.
Forse mi sono attardato un poco troppo con le foto. I miei amici sono solo delle lucine in fondo, lontane lontane.
Li recupero grazie ad una sosta in riva ad una pozza.
Stanno osservando un evento, secondo me, straordinario. In una zona con della sabbia dei semi hanno avuto la forza e la determinazione di germogliare. Una foto se la meritano.
Procediamo.
Altra spiaggetta.
Siamo arrivati alla nostra meta…La medusa!
Subito parte una raffica di foto.
I modelli non si fanno desiderare.
Ci vuole un fotografo che fotografi i fotografi! Per fortuna ci penso io.
Claudio oramai non lo ferma piu’ nessuno.
Si e’ allontanato, anche la medusa tira un sospiro!
Un manufatto di epoca imprecisata!
Ho la fotocamera con l’obiettivo bagnato, ora mi verranno tutte foto “commosse”
Rocce lavorate dall’acqua e sullo sfondo il prosecuzione della grotta.
La medusa, il lato “B”, quello che si vede tornando indietro.
Stefano che galleggia placidamente con la sua muta stagna scattando foto in quantita’.
Ho detto che la medusa doveva essere la nostra destinazione finale poiche’ oggi non e’ possibile passare il sifone che ci separa dalla grotta di Pastena, ovvero dall’inghiottitoio di questa grotta. Tra la medusa ed il sifone c’e’ il “Lago Lungo”, una bella nuotata di parecchi metri, abbiamo deciso di risparmiarcela, sara’ ancora piu’ divertente farla la prossima estate in occasione della traversata. Alcuni del nostro gruppo odierno, immemori di questa decisione, sono andati avanti. Stefano ed io li andiamo a prendere per ricondurli sulla retta via. Anche se a fatica riusciamo a distogliere Claudio dal suo raptus fotografico e prendiamo svelti la via del ritorno.
Un chiodo abilmente piantato nella roccia.
Geologi che si esercitano nella osservazione delle rocce. Devono essere delle belle rocce a giudicare dalla espressione estatica.
Mi sono distratto nuovamente e mi ritrovo solo soletto ed al buio.
Abbiamo deciso che al ritorno faremo una buona azione, raccoglieremo un poco del pattume che si trova sparpagliato lungo la grotta. Non ce n’e’ moltissimo, ma qualcosa c’e’ e in un ambiente cosi’ bello e’ un peccato. Prendiamo con noi plastiche varie, pezzi di metallo, polistirolo e cose cosi’, mano a mano che le incontriamo.
Quanti anni avra’ questo rimasuglio di lattina?
La via del ritorno la affrontiamo con la stessa flemma dell’andata, senza fretta.
Tutti in fila, godendoci il panorama.
Sembra una cornucopia?
Eccoci arrivati alla sala della doccia.
La seconda versione, a me piacciono entrambe, ma vedete voi.
In questo punto non manca la luce, siamo ritornati nella zona turistica.
Alla fine giungiamo alla cascata. I nostri giovani amici non aspettavano altro e si producono in una girandola di tuffi e risalite da far girare la testa.
Tuffo doppio con giravolta.
E di nuovo su. Nemmeno l’indomito Roberto riesce ad esimersi dal tuffarsi e dopo qualche minimo tentennamento si produce in un tuffo memorabile.
Una volta dato un termine, quasi a forza, alla lunga sessione di tuffi dalla cascata, ci spostiamo avanti e riprendiamo, come se nulla fosse, al salto successivo. In verita’ abbiamo superato il punto in cui usciremo e stiamo andando verso l’uscita bassa.
Anche qua ci produciamo in vari tuffi. Alcuni si avventurano avanti a nuoto. Li avverto che se il cancello in fondo e’ chiuso rischiano di non riuscire a tornare indietro a causa della corrente…potrebbe essere spiacevole. Le mie argomentazioni devono essere convincenti poiche’ tornano indietro quasi subito.
Sembra un buchetto da nulla ma riesce a contenere con facilita’ uno della stazza di Claudio…sembra che l’effetto idromassaggio sulla nuca sia notevole.
Anche la seconda ed ultima sessione di tuffi alfine ha termine e riprendiamo la strada per tornare alla passerella dove ci raduniamo prima di proseguire.
Fuori troviamo anche Giuseppe ed andiamo a dare uno sguardo all’ingresso basso. Ci scappa pure una foto ricordo. Approfitto per un ripasso dei nomi! Stefano, Emilio, Giuseppe, Claudio ed io.
Ed ora la foto di gruppo. Giuseppe si offre di scattarla.
Eccoci qua, ma in questo caso l’esercizio di memoria per recuperare i nomi e’ troppo oneroso, lascio a voi il piacere.
Dopo il piacere ipogeo, il doveroso pasto! Torniamo alla base e ci cambiamo alla velocita’ della luce, sono quasi le 3 del pomeriggio e la simpaticissima cuoca del ristorante di Falvaterra potrebbe anche scocciarsi e spegnere i fornelli! Eccoci in vista del ristorante.
La fontana della piazza, tanto per far vedere che non siamo qua solo per mangiare.
La piazzetta dedicata ai caduti in guerra, antistante il ristorante.
Il tempo di far arrivare tutta la banda poi entriamo in gruppo compatto e deciso a tutto. Al ristorante non hanno cuore di cacciarci. Inizia il fiero pasto. Giuseppe e’ con noi per qualche minuto e per un brindisi, poi deve scappare. Lo lasciamo andare con un sentito grazie da parte di tutti noi!
Dopo uno spettacolare pasto a base di la pasta faccio un rapido giro della tavola.
Claudio, inutile dirlo e’ ingrugnato e pensieroso, non e’ cattivo, lo disegnano cosi’…Sorride dentro!
Per fortuna c’e’ chi sorride anche fuori.
Fiero e soddisfatto?!?
Stefano pre-abbiocco.
Si sveglia subito perche’ e’ l’ora di insolentire Roberto.
Eccolo in azione!
Dopo aver mangiato, bevuto, riso e scherzato assieme si e’ fatta l’ora di tornare a casa. Prendiamo commiato partendo, ognuno per la propria destinazione. Un’altra bella domenica e’ passata, alla prossima.