Campo Vano – Al 61 – 11/08/2016

Esplorazione e rilievo all’abisso Al61, con Gianluca, Nerone, Erminio ed io. Tarcisio e Maurizio alla Cianetti-Zampighi.

Betta, io e Luna lasciamo il nostro campo base in Tagliacozzo il giorno prima per trasferirci in quel di Guarcino. Vista la bella giornata il viaggio di trasferimento lo facciamo con molta calma, godendocelo fino in fondo. Agli Altipiani di Arcinazzo ci fermiamo ad un bel bar a prendere l’aperitivo mentre Luna tiene d’occhio i vicini ombrelloni nel caso decidessero di attaccarci in questo momento in cui siamo rilassati. Da quando gliene e’ caduto uno addosso anni fa e’ convintissima ce l’abbiano con lei e non li perde mai di vista.dscf8733 Arriviamo a Guarcino, prendiamo possesso della nostra stanza all’albergo “Giuliana” e poi andiamo a fare un giro alla riscoperta di Guarcino. Ecco intanto la porta della cantina di Tarcisio, punto nevralgico della speleologia locale.dscf8735 Betta, Luna e la fontana.dscf8737 Durante la passeggiata aperitiva ci incontriamo con Fabrizio, rimarra’ anche lui qualche giorno approfittando per fare visita agli amici del Circolo che fanno il campo in zona Vermicano. Passiamo un poco di tempo assieme poi ci dividiamo per il pranzo, noi resteremo all’albergo, Fabrizio raggiungera’ gli amici al campo. Dopo pranzo, tanto per non imbolsirci, ci muoviamo per raggiungerli anche noi. Presa la macchina, affrontiamo le tante curve fino all’osservatorio dove inizia la strada sterrata che arriva al campo. Da li’ in poi solo le targhe autorizzate possono proseguire, la mia non e’ tra quelle. Cosa notevole e mirabile, per la prima volta ho l’occasione di vedere l’osservatorio con il portellone della cupola aperto.dscf8739 Telefono a Fabrizio per chiedergli il piacere di venire a prenderci. Nel contempo cerco di convincere Betta ad iniziare una passeggiata per andargli incontro. Luna e’ dalla mia parte cosi’ alla fine la convinciamo. Ad un quarto della strada il buon Fabrizio ci raggiunge con gran sollievo di Betta e scorno di Luna che si vede riappioppare il guinzaglio. In pochi minuti siamo al campo. Inizialmente troviamo solo Maurizio con la moglie ed i ragazzi ma piano piano la gente ritorna dalle varie attivita’ ed il campo si popola allegramente.dscf8744 Passiamo cosi’, tra una chiacchiera speleo e l’altra, una buona parte del pomeriggio. Quando sento confortevole indossare il giacchetto lancio uno sguardo verso Betta. Mi basta poco per capire che secondo lei e’ l’ora di rientrare. Chiedo a Fabrizio un altro passaggio, stavolta fino alla macchina e lui gentilmente si presta. Al ritorno lungo la tortuosa strada verso Guarcino, la nostra macchina festeggia i 200.000 chilometri, mi fermo per immortalare il momento.dscf8748 Con Fabrizio siamo rimasti d’accordo che andremo assieme a cena, ci portera’ dal famoso ristorante di Mario, il compianto gestore del ristorante che fa la gioia di ogni speleologo con grandi porzioni di ottima pasta ed una spesa contenuta. dscf8750 Ecco Mario, purtroppo e’ venuto a mancare non molto tempo fa pero’, per nostra buona sorte, i familiari hanno deciso di mantenere attivo il ristorante  con lo stesso spirito di prima. Non ho avuto il piacere di conoscere Mario, ma sia lode a lui ed ai suoi familiari!
dscf8752 Ci dobbiamo spostare dentro perche’ pare che fuori alcuni ospiti siano disturbati dalla presenza di Luna. Sarei quasi dell’idea di rispondere male, ma non posso fare brutta figura alla prima visita. Per fortuna, vista la fresca temperatura della sera, anche dentro si sta benone. Luna riprende presto il sonnellino sotto il tavolo, bruscamente interrotto dallo spostamento.dscf8753 Una passeggiata digestiva fino all’albergo ed il rientro in camera, pone fine alla bella giornata. dscf8757 Mattina. Oggi la giornata e’ dedicata alla grotta. Esco presto salutando Betta e Luna e vado prima al bar a fare colazione e quindi all’alimentari a fare provviste.dscf8758 Per il paese ancora nessuno, tanto meno speleologi.dscf8759 Inizio a salire verso Campo Catino. Verso meta’ strada, come pensavo, incontro Tarcisio col suo mitico trattore.dscf8761 Dopo il tornante ci fermiamo per un saluto, il selfie e’ d’obbligo.dscf8764Salendo l’aria rinfresca assai, ecco l’arrivo di Tarcisio, tutto bardato per difendersi dal freddo.dscf8766 Nei minuti successivi arrivano anche gli altri partecipanti alla giornata.dscf8767 Dopo le colazioni varie ci avviamo.dscf8768 Sull’ultimo tratto di salita incontriamo una squadra di boyscout. Chissa’ da dove tornano.dscf8775 Il nostro arrivo al pilone 61, che da’ nome alla grotta, e’ salutato da tanti amici ed anche da un bel sole.dscf8777 Gianluca e Tarcisio che ben conoscono il clima di questi luoghi non si fidano del momentaneo sole e si sbrigano a montare il telo che protegge noi e l’ingresso della grotta dai rovesci che si riversano solitamente da queste parti. dscf8781 Pochi minuti ed e’ posato in opera. Noi intanto ci prepariamo.dscf8782 Entriamo in grotta per primi Gianluca ed io, in quest ordine. Nerone ed Erminio ci seguono con il necessario per armare. Breve sosta per tentare di buttar giu’ una lama di roccia, ma alla fine vince lei e la lasciamo la’. Andiamo avanti fino alla strettoia che avevo allargato la volta scorsa. Gianluca mentre passa in quel punto mi mostra la ex-strettoia, ora e’ una “largoia”. Mi racconta che con un paio di calci ha fatto cadere una pietra enorme. Fa paura pensare che un masso da qualche centinaio di chili potesse essere cosi’ vicino dal cadere addosso a qualcuno. E questo solo perche’ la pietra che originariamente manteneva stabile il tutto era stata tolta per rendere piu’ agevole il passaggio della strettoia. A volte basta veramente poco per rischiare la vita! Fortuna che la possiamo raccontare. Speriamo questo episodio serva da lezione un poco a tutti. Strada facendo recuperiamo delle corde e le passiamo indietro agli “armatori” perche’ provvedano a posarle in opera nel migliore dei modi. Noi andiamo avanti fino al pozzo che la volta scorsa evitammo passando per uno stretto passaggio a lato. La zona e’ ingombra di sassi posticci. Ci fermiamo a pulire. Gianluca si tira addosso un pietrone, per fortuna senza altra conseguenza che un grande spavento per tutti e due. Abbiamo praticamente finito la pulizia quando Nerone ed Erminio ci raggiungono. Mostro loro il bypass del pozzo. Ora che e’ parzialmente ostruito dai sassi della nostra “pulizia” e’ ancora piu’ scomodo di prima. Adesso non rimane altro che armare il pozzo. Dopo un consulto plenario, pare tocchi a me. La partenza la prepara Nerone, e’ in piedi e vicino alla parete! Appena finisce mi attrezzo e vado per fare il mio dovere. Dopo nemmeno 2 metri di discesa c’e’ un brusco cambio di pendenza, da scivolo a verticale. C’e’ da frazionare. Nei punti ottimi la roccia non e’ granche’, alla mia sinistra andrebbe benone pero’ e’ sulla traiettoria dei sassi che cadono da sopra, con un breve consulto decidiamo di soprassedere. Alla fine metto un fix sulla destra, poco utile per il proseguo dell’armo e anche scomodo da passare. Accontentiamoci, lo miglioreremo in seguito.dscf8792 In pochi minuti siamo tutti su una comoda cengia dove parte un meandro che non avevo visto la volta scorsa. Sotto si arriva in pochi metri al pozzo dove mi ero fermato la volta scorsa. L’ambiente alla partenza del pozzo, oggi mi sembra meno grande rispetto alla volta scorsa, si vede che l’eccitazione della scoperta l’aveva reso grandioso, piu’ di quel che e’. dscf8794Mentre faccio pace con i miei ricordi gli amici mi raggiungono.dscf8797 Qua l’armo non comporta grandi difficolta’, la roccia e’ compatta, mettiamo un fix a tetto, lo corrediamo di un anello, sistemiamo la corda e siamo pronti a scendere.dscf8799 Di fronte a noi, dalla parte opposta del buco del pozzo c’e’ un vuoto tra gli strati di roccia. E’ sicuramente un altro punto da andare a vedere, ma piu’ in la’, quando e se avremo terminato con la parte “comoda”. Sento Gianluca che intanto e’ ancora impegnato a conciliare i suoi ricordi con quel che vede ora della grotta. Non ci si ritrova, coinvolge Nerone nei suoi ragionamenti. Nel frattempo inizio a scendere il pozzetto. Alla base grido la libera pero’ mi segue solo Erminio. Dalla base del pozzetto appena sceso si esce per una frattura non troppo larga e ci si trova subito faccia a faccia con un altro saltino che porta ad un’altra sala. Urliamo a Gianluca e Nerone la nostra intenzione di andare a dare uno sguardo avanti mentre loro continuano con le verifiche. Tutto ok. Ci prepariamo il materiale da armo ed andiamo. Sono affacciato sul pozzetto da armare, scampana sotto di me quindi anche se si tratta di circa 3 metri e’ opportuno, anzi necessario, armarlo. La parete di sinistra sarebbe ottima, ma alla prova martello suona fessa. La parete di destra e’ decisamente migliore ma la corda andra’ a toccare piu’ in basso. Vabbe’ metteremo anche un deviatore. Pianto il fix a destra, sistemo la corda poi sfrutto uno spuntone di roccia sulla sinistra per armare un cordino che devi leggermente la corda e non la faccia strusciare. Ora si scende!   dscf8800 Pochi minuti, forse nemmeno uno e siamo tutti e due nella saletta. La base del saltino e’ di roccia compatta ma quando si entra nella sala si cammina su un cumulo di sassi di crollo, spigolosi e di un bianco candido. Qua e la’ tra di loro si intuisce una possibile prosecuzione. Provo a spostare qualche sasso ma interrompo quasi subito l’operazione perche’ Erminio mi chiama, ha trovato una prosecuzione piu’ comoda. E’ in fondo alla sala dove, improvvisamente, la roccia bianca e pulita viene soppiantata improvvisamente da strati di roccia marrone e polverosa. Tra gli strati c’e’ uno spazio praticabile ed Erminio si accinge a farlo. Sento che sgomita un poco e sposta sassi, poi un attimo di silenzio, poi le parole magiche, “Continua!”. Dove e’ lui adesso non sembra comodissimo, pero’ Erminio insiste perche’ vada anche io a vedere. Sposta ancora qualche sasso per mettersi comodo e fare spazio anche per me. Mi intrufolo accanto a lui e poi mi fermo a guardare. Davanti a noi un altro saltino con quella che sembra essere un’altra saletta, in fondo sembra proseguire. Ci gustiamo la vista per qualche secondo, provo a scattare qualche foto con pessimi risultati, poi ci dichiariamo soddisfatti. Per oggi come esplorazione puo’ bastare. Ora si passa al lavoro di documentazione, dobbiamo fare il rilievo. Lo inizieremo dalla partenza del “pozzo della pizza” (nome non ufficiale, a quello pensera’ Gianluca, ma cosi’ per ora me lo ricordo!), fino all’uscita. Sopra al pozzo recupero la strumentazione da rilievo e faccio tutte le operazioni preliminari, accendo il palmare col TopoDroid, battezzo il nuovo rilievo, accendo il DistoX e verifico che il conteggio dei punti memorizzati sia a zero. Fatto questo spiego ad Erminio cosa andremo a fare e come potra’ aiutarmi indicandomi il punto del caposaldo successivo. Mentre tornavamo dalla esplorazione Gianluca e Nerone hanno terminato i loro ragionamenti ed hanno preso la via del ritorno, sicuramente ci racconteranno all’uscita. Iniziamo il lento lavoro di rilievo, ripassiamo per la sala dove ci siamo riuniti tutti dopo l’adrenalinico disgaggio dei sassi fatto da Gianluca e me. Qua Nerone ha lasciato traccia del proprio passaggio con le solite candele. dscf8804 Caposaldo dopo caposaldo il rilievo si viene a formare sul TopoDroid. Proseguiamo lenti ma determinati.dscf8811 Alla “largoia” oramai ci si sente quasi fuori, manca “solo” il cunicolo semi-artificiale, il sassone scomodo e poi si vede la luce dell’esterno. dscf8816 Prendo con calma gli ultimi punti fino al bordo di legno della intelaiatura fatta a protezione dell’ingresso e poi esco. Fuori c’e’ ancora luce ma non si sente propriamente caldo, ogni tanto una folata di vento freddo ti ricorda che, dopotutto, siamo in montagna a quasi 2.000 metri. Mentre mi cambio svelto, gli altri terminano i preparativi. Nerone ed Erminio partono di buon passo verso Campo Catino. Dopo essermi cambiato ed indossato abiti caldi mi attardo con Gianluca e Tarcisio per qualche aggiornamento. Tarcisio e’ contento, sembra che alla Cianetti-Zampighi ci siano stati degli sviluppi promettenti. Le prossime uscite ci diranno quanto promettenti. Inizia a fare freddo, e’ ora di mettersi in movimento. dscf8821 Tarcisio parte col fido trattore facendo il giro largo, Gianluca ed io prendiamo a piedi la via piu’ corta verso la strada.dscf8824 Arriviamo alla strada in pochi minuti.dscf8825 Tarcisio si e’ fermato ad aspettarci, vuole dare un passaggio al buon Gianluca ma riusciamo a convincerlo a portare anche me.dscf8826 Ci mettiamo dietro Tarcisio in piedi sul braccio che tiene il “portazaini” in legno. Stiamo appoggiati meglio possibile con le terga sugli zaini. In questa posizione, durante la marcia, cercheremo di ammortizzare il piu’ possibile i contraccolpi sulla schiena. Resisto abbastanza bene, pero’ alla “vela”, quando raggiungiamo Nerone ed Erminio, mi dichiaro desideroso di camminare e scendo dal trattore. Gianluca proseguirebbe volentieri sul trattore, ma alla fine scende anche lui. Facciamo tutti assieme l’ultimo, piacevole, tratto di strada. Alle macchine ci aspetta un sacco di gente. Molti sono gli amici del Circolo che oggi si sono spostati dal campo in zona Vermicano e sono venuti a fare un giro dalla parti di Campo Vano. Vorrei fermarmi anche io a scambiare qualche parola con loro, ma il tempo e’ tiranno, voglio scendere subito a Guarcino dalla mia dolce meta’ che aspetta nuove circa la mia sorte. Visto che ho sentito parlare di una cena tutti assieme, lascio detto che noi ci saremo sicuramente. Saluto Nerone ed Erminio che rientreranno subito a Subiaco, urlo un ultimo “ciao a tutti” e parto a razzo con la macchina alla volta di Guarcino.  dscf8829Della serata che segue e della ottima cena non ho documentazione fotografica. Vi posso pero’ assicurare che si e’ svolto tutto nel migliore dei modi. Una ottima giornata!

Il giorno dopo, lo dico solo per non lasciarvi col dubbio, Betta, io e Luna prendiamo le nostre carabattole, salutiamo Fabrizio che rimane ancora qualche giorno, e prendiamo con serena tranquillita’ la strada di ritorno verso Tagliacozzo, sede ufficiale delle nostre vacanze estive.

Qui finisce l’avventura….Alla prossima!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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