In forra con Claudio, Massimiliano, Fabio, Mario, Marika, Giulio ed io.
Eccoci di nuovo qua. Stavolta andremo a rinfrescarci in forra, quella del Casco per la precisione. La mattina ci incontriamo a Settebagni. Ecco subito subito un trittico d’eccezione, Claudio, Massimiliano e Fabio. Io sono gia’ insediato in macchina di Claudio, anche stavolta il suo buon cuore gli ha impedito di lasciarmi a piedi.Strada facendo facciamo una deviazione per prendere con noi Mario.
Il cielo intanto inizia ad ammantarsi di nuvole, per oggi e’ prevista pioggia.
Ecco Mario mentre assiste Claudio durante il rifornimento, dovesse mai sbagliare e mettere benzina al posto del gasolio.
Arrivati a bivio per Ceselli ci addentriamo per la stretta strada parcheggiando nello stesso spiazzo della volta scorsa, in prossimita’ della uscita dalla forra. Qui incontriamo Marika e Giulio che arrivano da Montebuono.
Quando siamo tutti pronti rimontiamo in macchina per raggiungere la partenza. Al cimitero sistemiamo le macchine ed ultimiamo i preparativi. Per conto mio finisco presto perche’ ho troppo caldo per indossare altro che una maglietta e la mia calzamaglia sintetica.
Ecco la partenza del sentiero.
Ed ecco il sentiero, fortuna che dopo qualche metro si entra nel fresco sotto gli alberi e si rifiata.
Di nuovo un tratto all’aperto ma e’ sopportabile perche’ il panorama e’ strepitoso.
Giu’ in fondo si intravede la spaccatura della forra.
La valle da cui veniamo.
Si prosegue la salita. Marika, parzialmente inquadrata nella foto, si e’ accorta che non e’ una ottima idea andare per sentieri con gli scarponi senza calzettoni o calzari. Ora cerca di rimediare prima che sopraggiungano le temibili vesciche.
Un Mario sorridente.
Si sale ancora.
Con la scusa della foto di gruppo ci fermiamo un attimo a riprendere fiato. Pero’ manca poco.
Eccoci al piano. Ora manca una breve discesa fino all’acqua. Fabio ci indica la direzione.
Scendiamo senza por tempo in mezzo, non vedo l’ora di rinfrescarmi nell’acqua.
Massimiliano nella sua nuovissima muta stagna.
Siamo pronti a partire. Ho indossato la muta con molta sofferenza. Gia’ sudavo prima, figurarsi ora.
Il primo saltino.
Ed il salto subito successivo, anche questo minimale.
Massimiliano lo attrezza.
Noi attendiamo pazienti.
Claudio, il temerario, lo scende senza corda.
Lo passo anche io, poi aspetto gli altri assieme a Giulio.
Marika!
Intanto Claudio e’ andato avanti ad attrezzare il salto successivo.
Intanto Max scende per ultimo il saltino.
Avanti hanno iniziato la discesa.
Max e’ ancora buon ultimo.
Intanto chi e’ sceso prosegue, oggi saremo dei fulmini a scendere.
Giulio che scende.
Raggiungo la testa del gruppo. Ora c’e’ un salto un poco piu’ importante.
Claudio scende svelto, sotto di noi sembra esserci qualcuno che chiede di poter risalire! La cosa ci fa sorridere ed un po’ preoccupare. Risalire di un pozzo in forra e’ una richiesta inutile perche’ cambierebbe nulla nel malcapitato caso ci fosse una emergenza. La discesa di Claudio e Max sembra pero’ aver sistemato la situazione.
Mentre facciamo scendere tutti, si spezza il cordino del deviatore. Scendo a sistemarlo e poi proseguo la discesa.
Siamo alla partenza del salto da 30 metri, il piu’ alto della forra. In questo momento c’e’ Max sul bordo del salto ed accanto a lui c’e’ un ragazzo che non conosco. Scatto loro una foto ma viene quel che viene, non c’e’ tempo per farne altre. A quanto capisco il ragazzo si e’ impressionato e non e’ riuscito a scendere il salto in autonomia. Ora pero’ sembra ragionevolmente calmo. Gli dico qualche parola di incoraggiamento e poi faccio quel che posso per assistere Max mentre lo cala.
Dopo il ragazzo scendo io. E’ un bello scendere con l’abbondanza di acqua di oggi. Mi piace proprio.
Alla base del salto trovo Marika e Giulio. Il ragazzo sconosciuto (mi ha detto il suo nome ma non lo ricordo!) e’ stato portato avanti da Claudio.
Non ci rimane altro che attendere gli altri.
Ecco anche Fabio.
Mentre assistiamo alla successiva discesa inizia a piovere per benino, fortuna che siamo gia’ zuppi.
Marika se la ride sotto la pioggia.
Ancora c’e’ da scendere, aspettiamo Max che scende per ultimo e poi recuperiamo la corda mentre lui va avanti.
Rifatta la corda nel sacco ci muoviamo anche noi.
Un saltino attrezzato con una corda fissa che ha visto tempi migliori ma e’ ottima per quel che serve.
Il buon Fabio assiste Max che attrezza il salto.
Mentre il resto del gruppo scende il saltino, inizia la discesa del salto piu’ avanti.
Scendo per primo per regolare la corda. Mi impiccio un poco col fischietto ma la corda e’ a misura. Questo salto me lo ricordo dalla volta scorsa, mi piacque parecchio gia’ la volta scorsa ma stavolta e’ molto meglio.
L’arrivo di Giulio.
Avanti il prossimo!
Intanto chi e’ gia’ sceso ha la corda con se’ e va avanti al prossimo salto.
Scende Max, lo aspetto.
Arrivato.
Ci muoviamo per raggiungere gli altri.
Un piccolo toboga.
Oggi l’acqua e’ protagonista, molto piu’ bella la forra cosi’ movimentata. Per il momento non sembrano esserci potenziali pericoli dovuti alla maggiore portata d’acqua.
Ecco raggiunto il gruppo.
Si inizia a scendere. Va avanti Max con la corda per sistemare il salto successivo.
Ecco il saltino da sotto.
Al salto dopo e’ tutto pronto.
Selfie con Giulio, sfocato e mal centrato ma e’ quel che passa il convento.
Marika ci batte le mani…probabilmente non e’ un gesto di approvazione quanto di freddo.
Questo e’ il salto con le radici sporgenti, la volta scorsa la corda si e’ intrecciata indissolubilmente ad esse.
Visto che son giu’ immortalo le discese.
Aspetto Giulio e poi lo aiuto a recuperare e sistemare la corda.
Max e’ andato avanti ed e’ pronto per scendere il salto successivo quando lo raggiungiamo.
Anche qua l’acqua e’ molta ma non in maniera pericolosa.
Mentre scendo faccio una breve sosta per una foto a Marika e Giulio.
E poi in mezzo al salto.
Anche Max si apposta per fotografare chi scende.
Marika?!?
Aspettiamo gli altri, questo era l’ultimo salto.
In fila indiana, come i 7 nani ce ne torniamo allegramente verso le macchine.
Eccoci arrivati tutti sani e salvi. Manca all’appello solo Claudio in versione soccorritore ma lo recuperiamo pochi minuti dopo. Sembra che il ragazzo sia uscito senza altri problemi.
Dopo esserci messi degli abiti asciutti non ci rimane quindi se non di suggellare degnamente la giornata con un sostanzioso spuntino.
Eccoci infatti al tavolo dopo esserci sfamati a modino.
E ci metto anche questa dove, una volta tanto, ci sono anche io!
Dopo la cena volgiamo le macchine in direzione di Roma. Ancora una breve sosta per il caffe’ mentre il Fabio si accultura ed aggiorna, poi ripartiamo.
Del viaggio di ritorno non vi direi altro, un tranquillo rientro ha coronato una bella giornata in ottima compagnia. Alla prossima.
P.S.: Nei giorni successivi c’e’ stato un breve strascico, siamo finiti addirittura sui giornali. L’unico neo della cosa e’ che da soccorritori eravamo diventati le persone da soccorrere! Per fortuna tutto si e’ risolto e la notizia rettificata.