Draghi Volanti – 14/11/2015

Esplorazione ai Draghi Volanti con Filippo, Giulio, Simone, Zairo ed io.

Prima di iniziare vi presento il video composto con la solita bravura da Simone:
ABISSO DRAGHI VOLANTI – ESPLORAZIONE DEL RAMO REVOLUTION . Sono sicuro vi piacera’!

Ma ora veniamo a noi…
Stavolta si tratta di una avventura interessante quanto inusuale per le mie solite abitudini. Parto il venerdi’ pomeriggio e staro’ fuori fino a domenica sera per andare a visitare la grotta Draghi Volanti, vicino Lucca. Esco di casa carico come un mulo e barcollante sotto il peso degli zaini arrivo a piedi alla stazione Tiburtina. Faccio il primo tratto del non breve viaggio di andata via treno, fino ad Orvieto. Alla stazione mi dispongo in paziente attesa, come nelle migliori abitudini del trasporto nazionale, le ferrovie non mi deludono, partiremo in ritardo.dscf2179 Ad Orvieto scendo dal treno e trovo ad attendermi Simone e Filippo. Inzeppiamo gli zaini nel fuoristrada di Simone (veramente e’ del papa’ e lo abbiamo solo in prestito, pero’ per brevita’…) e andiamo a fare 4 chiacchiere al bar in attesa che venga l’ora per andare a prendere il quarto e penultimo componente della banda, Giulio, che arriva in macchina da quel di Montebuono. Quando ci chiama per avvertire che sta arrivando, ci muoviamo per andargli incontro al bar “fico” all’uscita dell’autostrada. Al ricongiungimento il buon Filippo si incarica di sistemare di nuovo tutto il bagaglio in maniera scientifica per fare in modo che entri tutto. Alla fine somiglia piu’ ad un muretto a secco che ad una pila di zaini, pero’ riusciamo a chiudere il portellone. Ora si puo’ partire.dscf2181 Prima di tutto una foto di gruppo!dscf2182 E quindi una foto ai singoli partecipanti, Simone,dscf2183 Filippo,dscf2184 e Giulio.dscf2185 Dopo questo esordio ripongo la fotocamera fino a destinazione, quindi parecchie ore dopo. Nel frattempo cosa e’ successo? Abbiamo viaggiato con tranquillita’ fino a Lucca dove abbiamo appuntamento col quinto componente della squadra, Zairo, che ancora non conosco. A Lucca, ci perdiamo un poco quindi facciamo 2 volte il giro della citta’, per fortuna la citta’ non e’ grandissima e poi il doppio giro e’ un’ottima occasione per vedere per benino le mura che la delimitano. Quando arriviamo ad incontrare Zairo facciamo una breve sosta per uno spuntino, poi posiamo la sua macchina e proseguiamo tutti con quella di Simone. Strada facendo ci fermiamo nuovamente ad un bar consigliato da Zairo. E’ una veloce sosta “tecnica” per andare al bagno e prendere un caffe’. Al bar hanno tutta una vetrina di cose buone tipiche di queste parti ma non ci facciamo tentare. Esco dal bar lanciando sospiri d’addio alla volta della vetrina delle delizie. Passiamo vicino ad un paese che si chiama Porcari, come Simone, passiamo anche accanto al ponte del diavolo. Per ora non c’e’ tempo, pero’ magari al ritorno faremo loro visita. Chilometro dopo chilometro arriviamo finalmente a Vagli, probabilmente ero assopito perche’ non me ne accorgo neanche. Ad un certo punto pero’ mi accorgo che stiamo dentro il bosco. Chiedo lumi ad i miei amici che gia’ conoscono la strada essendo stati piu’ volte ai Draghi Volanti. In effetti stiamo percorrendo l’ultimo tratto di strada, il piu’ impervio, fino al campo esterno allestito per la grotta. Dopo un tratto ancora piacevolmente asfaltato passiamo ad una comoda strada bianca. Ad una curva prendiamo per quello che sembra un sentiero appena accennato tra i cumuli di foglie secche. Ora si inizia a ballare sul serio. Ci sono anche attimi di tensione quando Simone affronta una curva stimando male il passaggio. Ci troviamo con la ruota anteriore sinistra alzata da terra circa un metro e mezzo. Da dietro la sensazione e’ decisamente sgradevole. Filippo, che siede davanti, scende per vedere meglio la situazione prima di fare altri movimenti che possano farci cappottare. La causa della nostra scomoda posizione e’ una bella buca sotto la ruota posteriore destra. Con le indicazioni di Filippo e molta cautela il buon Simone rimette la macchina nella giusta posizione. Pericolo passato, possiamo ripartire. Continuiamo a salire sobbalzando come un guscio di noce nel mare in tempesta ma senza grossi problemi. Questo almeno fino all’ennesima curva dove Simone decide per una traiettoria troppo stretta e rischia di stamparsi col fianco della macchina contro un alberello. Anche in questo caso ne usciamo indenni e proseguiamo a balzelloni. La partenza dell’ultimo tratto sembra piu’ un muretto coperto di foglie che una strada pero’ la macchina di Simone se la cava egregiamente e ci porta finalmente al campo. Non guardo l’ora ma saremo sicuramente oltre le 11. Tra scaricare i bagagli, montare le tende, sistemare le nostre cose per la notte siamo impegnati ancora un’oretta. Dopo possiamo finalmente gustare uno spuntino di mezzanotte. dscf2186 Qualcosa di caldo e’ quello che ci voleva prima del meritato riposo. Intanto approfitto per presentarvi ufficialmente Zairo!dscf2188 La notte trascorre tranquilla anche se ci svegliamo all’alba tutti infreddoliti. In particolare il mio materassino durante la notte si e’ sgonfiato e mi sono ritrovato a dormire a contatto con il terreno, mi sveglio tremando dal freddo. dscf2189 Ecco il campo in tutta la sua rustica bellezza, A sinistra il pietrone rossastro che funge da focolare, in primo piano la tavola con intorno le panche, subito dietro la capanna che tiene le robe utili e a destra la macchina di Fabio. Lui con un folto gruppo di persone sono gia’ in grotta da venerdi’ per andare ad esplorare verso il fondo.dscf2191 Il panorama che si gode dal campo.dscf2192 Pian pianino ci mettiamo in moto cercando di scacciare il freddo. Una buona colazione e’ sicuramente d’aiuto. I miei amici, al contrario di me, sono organizzatissimi ed organizzano per un ottimo the bollente che mi riconcilia alquanto col resto del mondo.dscf2194 Dopo la colazione riprendiamo i preparativi. Ci vestiamo e prepariamo gli zaini. I miei amici hanno intenzioni battagliere, oltre alle attrezzature ed altri oggetti personali, abbiamo le mute per passare un passaggio con acqua e poi porteremo 200 metri di corde, tanti attacchi, ben 2 trapani e l’attrezzatura per allargare la strettoia. Siamo ben carichi! Eccoci pronti, poco prima della partenza.dscf2198 Prendiamo il sentiero per la grotta poi iniziamo ad inerpicarci per il bosco. Ogni tanto chiedo dove stiamo andando e mi viene indicato un punto imprecisato, verso l’alto, parecchio in alto. Giulio si prende una pausa di riposo tra le foglie.dscf2200 Dopo un bel tratto di pettata assolutamente degna di nota arriviamo ad un tratto di lieve salita. Chiedo di nuovo indicazioni, la grotta, mi dicono, e’ ai piedi della montagna che abbiamo di fronte…speriamo bene.dscf2201 Stiamo attraversando un folto prato in livrea autunnale, ecco Simone appena fuori dalla erta iniziale.dscf2203 Giulio ci precede di poco verso la grotta.dscf2204 Eccoci arrivati!dscf2205 Filippo e la montagna che ci saluta.dscf2206 Ultima chiacchiera mentre si riprende fiato.dscf2207 Il momento e’ da ricordare degnamente quindi faccio il giro per riprendere tutti di fronte.dscf2208 Ora pero’ basta, e’ ora di andare. Inizia l’avventura!dscf2209 Dopo il primo saltino si percorre per alcuni metri la frattura che vedete.dscf2212 Mi soffermo a prendere una foto verso l’uscita prima di addentrarmi.dscf2213 Dopo il primo tratto la frattura si allarga in una sala. Incontriamo subito un cartellone pubblicitario, veramente ben fatto!dscf2214 Nella sala si parte per un traverso. Ci sarebbe anche la corda che risale al ramo “emme” ma per oggi non ci interessa.dscf2215 Dopo il traverso si inizia a scendere il primo pozzo “serio”…dscf2216 Bello, non c’e’ che dire.dscf2217 Alla base del pozzo ci sono delle bottiglie che raccolgono l’intenso stillicidio. E’ una utile scorta d’acqua a disposizione di chi passa, noi ne approfittiamo. I miei amici mi raccontano che le volte scorse lo stillicidio era molto piu’ intenso. Questo fa ben sperare per l’acqua che ci aspettiamo di incontrare nella esplorazione del ramo “revolution” dove siamo diretti.dscf2221 Si scende un po’ su ghiaione fino ad un basso pertugio dove facciamo il passamano con gli zaini.dscf2226Mi pare di aver fatto ancora un pozzo ma non ci giurerei! Ora camminiamo ancora un poco in un ambiente ampio. A terra molti massi di crollo. Passando, sulla destra, c’e’ una corda che sale, il triangolo giallo indica il ramo “IX” (stara’ per 9? Non ho chiesto!).
dscf2227 Continuiamo a scendere, le pareti iniziano ad essere ben umide.dscf2228 Percorriamo una galleria in discesa. E’ letteralmente lastricata da lastroni di pietra, e’ ottimo che ci sia la corda per aiutarsi a scendere, ad un certo punto una delle lastre scivola in giu’ mentre ci sono sopra, in pratica pattino come su uno skateboard per un mezzo metro, posso assicurare che non e’ una bella sensazione.dscf2229 Siamo al bivio, ora noi gireremo per il ramo “revolution”.dscf2231 Dalla parte opposta si va per il ramo “ghiro” che mi dicono essere un budello ben stretto.dscf2233 Ecco la lastra incisa che reca il nome del ramo che ci accingiamo a percorrere.dscf2236 Filippo e’ primo ed e’ pronto a partire, io l’ho seguito e sono con lui ad attendere gli altri che si sono attardati.dscf2243 Sono affascinato dalla roccia che ci circonda quindi inganno l’attesa facendo un giro tra i massi cercando di scattare qualche foto che almeno renda l’idea della bellezza. Non ci sono riuscito per nulla pero’ ho passato il tempo in maniera divertente.dscf2249 I nostri amici stanno arrivando, si intravede la loro luce in lontananza.dscf2254Una volta ricompattati, partiamo nella discesa dell’ultimo tratto prima della strettoia allagata. Da qua in poi, se non erro, la grotta e’ armata con corda da 8mm, un tratto addirittura con corda dinamica. Pero’ si tratta quasi sempre di discese quasi arrampicabili.
dscf2258 Con Filippo arriviamo ad un punto in cui la galleria si restringe, lo passiamo. Siamo ora dove inizia il cunicolo basso da percorrere carponi. In fondo si trova la strettoia con pozza d’acqua alla base per la quale abbiamo portato le mute. Filippo vuole passare subito, senza attendere che Zairo lavori alla strettoia per allargarla. Si cambia velocemente indossando la muta mentre aspettiamo che il resto del gruppo arrivi.dscf2261 Guardo il passaggio stretto che abbiamo appena passato ma ancora si vede nessuno.dscf2263 Eccoli finalmente.dscf2267 Ora che ci siamo tutti…Filippo prende parte della attrezzatura ed io lo accompagno fino alla strettoia per fargli assistenza mentre passa e per dargli lo zaino che si portera’ dietro. Torno indietro per vedere il da farsi. Zairo deve occuparsi di allargare la strettoia, io che sono il “novizio” della faccenda gli faro’ da assistente. In teoria Giulio e Simone dovrebbero mettere la muta e seguire Filippo in esplorazione. Loro pero’ decidono di attendere un poco ad indossare la muta, vogliono prima vedere come andra’ il lavoro di Zairo. Il posto vicino alla strettoia non e’ molto, c’entra Zairo con il necessario per scavare e poco altro, inizialmente rimane Giulio vicino a Zairo, io faccio la spola avanti e indietro per il basso cunicolo per portare il materiale quando serve. Mentre i lavori alla strettoia procedono, Filippo dall’altra parte ha dapprima aspettato pazientemente che qualcuno lo raggiungesse. Quando spazientito dall’attesa ha chiesto lumi gli diciamo che il lavori di allargamento stanno procedendo bene e si pensa di poter passare senza muta abbastanza a breve. Filippo ci urla dietro qualche improperio per l’attesa vana poi mi costringe ad altri andirivieni per il cunicolo per passargli il trapano ed il resto della attrezzatura per armare. Dalla nostra parte intanto i lavori proseguono. Nel frattempo sentiamo Filippo che opera di trapano per armare un pozzetto gia’ sceso la volta scorsa ma armando in artificiale.dscf2269 Il lavoro di Zairo termina con un successo pieno. Ora il passaggio puo’ dirsi quasi comodo e soprattutto quasi all’asciutto in quanto abbiamo riempito la pozza alla base con i sassi scalzati via da sopra. Simone e Giulio passano subito per raggiungere Filippo. Zairo ed io recuperiamo tutto il materiale, tutto tranne le mute che non servono, e passiamo la ex-strettoia. Non puo’ dirsi una passeggiata di salute, ma e’ fattibile senza troppa fatica. E’ quello che c’e’ dopo che leva il fiato! Ci si muove lentamente e rigorosamente in fila indiana lungo un meandro stretto, quasi al limite, almeno per me. Dalla strettoia in poi la grotta diventa da molto umida a decisamente bagnata. Ci deve essere un arrivo d’acqua da un punto diverso da quello da noi percorso. Passiamo il salto armato da Filippo e continuiamo fino ad un punto dove si allarga un po’. Quando arriviamo siamo gia’ abbastanza bagnati e l’intenso stillicidio che ci piomba addosso non migliora certo la situazione. Troviamo ad aspettarci Simone e Filippo perche’ poco piu’ avanti il meandro stringe ulteriormente e Giulio, lo smilzo del gruppo e’ andato a vedere se vale la pena proseguire.dscf2274Da parte mia lo attendo cercando di nuovo di riprendere le fantastiche rocce di questa grotta, ancora con risultati che non ne danno altro che una minima idea.
dscf2276 Giulio ritorna ansimando e con le pive nel sacco. E’ andato avanti tra i 10 ed i 20 metri ed il meandro/frattura continua sempre piu’ stretto, senza dare modo di pensare che possa allargare andando ancora piu’ avanti. Quello che ci abbatte ulteriormente e’ il nebbione che ci avvolge. Stiamo tutti rilasciando nuvole di vapore e questo ristagna intorno a noi. Non c’e’ piu’ la bella corrente d’aria che si sentiva prima della strettoia allargata! Perdiamo ancora qualche minuto per illuminare in alto alla ricerca di prosecuzioni e per risolvere un piccolo problema col moschettone del discensore di Filippo la cui ghiera che ha deciso di bloccarsi ma poi decidiamo che per oggi l’esplorazione e’ terminata. Si torna indietro.dscf2279Nel ritornare indietro il mio imbrago da’ segni di cedimento, si strappa via uno dei reggicosciali ed il pettorale si scuce parzialmente, quel tanto da essere piu’ scomodo da utilizzare. Ritornati alla “base”, prima della strettoia il buon Filippo si cambia e mi chiede di fotografare mentre si toglie la muta. Non mi faccio pregare e gli scatto una serie di foto che documentano l’evento. dscf2283 A meta’ percorso filippo fa una pausa per uno spuntino, di tempo ne abbiamo, tanto vale prendersela comoda. Anche noialtri nel frattempo facciamo uno spuntino a base di merendine, frutta secca ed altre amenita’.dscf2288 Oramai siamo alle battute finali, eccolo che indossa nuovamente la tuta. Alla fine la sua e’ risultata la scelta giusta, e’ l’unico ancora asciutto!dscf2300 Ripartiamo per guadagnare l’uscita. Appena posso tento ancora di catturare la bellezza della pietra.dscf2306 Questa ricorda un po’ l’arrivo degli alieni in qualche film di fantascienza, non trovate?dscf2314 Siamo di nuovo nel tratto di galleria con i lastroni di pietra alla base. Mentre aspetto il mio turno per impegnare la corda che risale me la prendo di nuovo con le rocce.dscf2322 Un particolare.dscf2326 Questa sembra un drappeggio di roccia, una meraviglia.dscf2327 Un po’ ingrandito, se lo merita…dscf2328 Dopo la galleria coi lastroni ho smesso di fare foto, ho riposto la fotocamera dentro la tuta e ho proseguito a salire con gli altri. Oggi ho indossato il mio sottotuta preferito, e’ molto leggero ed in caso di soste prolungate, rischio, anzi ho la certezza di sentire freddo, pero’ muovendomi con una buona continuita’ c’e’ il vantaggio che lui tende ad asciugarsi molto velocemente. L’unico inconveniente e’ che buona parte dell’acqua scivola via dal sottotuta fino a dentro gli scarponi, quindi mi ritrovo coi piedi zuppi. All’ultimo pozzetto vado per primo, arrivo alla fine del traverso e mi infilo in una nicchia al riparo del vento freddo che arriva da fuori. Qualche minuto ed arriva Simone. Ne approfitto per far prendere aria alla fotocamera.dscf2341 Con Simone arriviamo fino al saltino d’ingresso, lui sale, io torno indietro a vedere se gli altri stanno arrivando. Vedo che Giulio e Filippo sono arrivati. Quando fanno per avviarsi torno alla base del saltino per risalirlo…pero’ la corda e’ scomparsa! Chiamo Simone, non risponde. Penso si sia gia’ avviato per il campo senza accorgersi di essersi tirato su la corda. Inizio a studiare un modo per arrampicarmi quando sento una risata da sopra. E’ il buon Simone che mi ha fatto uno scherzo. Gli mando dietro qualche scherzosa imprecazione poi risalgo. In breve siamo tutti fuori. Mentre riprendiamo fiato decido di levarmi l’attrezzatura per potermi spogliare momentaneamente, ho intenzione di indossare il pile di scorta che ho nello zaino per evitare di rimanere congelato dal vento freddo che ci ha accolto non appena fuori.dscf2342 Mentre termino di cambiarmi il resto del gruppo inizia a muoversi, mi affretto a finire per non rimanere indietro, dovrei poter ritrovare la strada anche da solo, pero’ perche’ rischiare? Stavolta il tratto di erta e’ in discesa, sfruttiamo le tute per scivolare dolcemente sul letto di foglie. Un ultimo pezzo di strada in quasi piano e siamo arrivati. Sorpresa! Parte del gruppo entrato venerdi’ e’ uscito. Sistemiamo svelti la nostra roba, ci cambiamo con degli abiti asciutti e ci sediamo con loro per un allegro scambio di informazioni e racconti mentre prepariamo qualcosa da mangiare.dscf2344 La zona mensa in piena attivita’.dscf2348 Cena di gruppo.dscf2349 L’allegro focolare.dscf2351 Dopo esserci saziati di parole e di cibo il sonno inizia a farsi sentire. Pian pianino il gruppo si assottiglia. All’ennesimo sbadiglio anche per me diventa evidente che ho bisogno di stendermi e fare una bella dormita. Con Simone ci ritiriamo in tenda. La mattina dopo ci svegliamo nemmeno tanto presto, sono almeno le 8 del mattino quando apro gli occhi. Per sgranchire le gambe faccio un giro per la zona tende.dscf2355 Anche Simone si alza, iniziamo a sistemare la tenda.dscf2357 In sala da pranzo c’e’ gia’ qualcuno.dscf2358 Finiamo di piegare la diabolica tenda di Simone, e’ una di quelle meraviglie che si aprono in un secondo e si richiudono solo dopo ore di imprecazioni e studi. Alla fine l’abbiamo vinta noi e la costringiamo nel suo sacchetto. Vinta la strenua battaglia andiamo a vedere cosa si puo’ fare per colazione.dscf2360 Al tavolo c’e’ un’allegra comitiva. Anche stavolta i miei organizzatissimi amici aiutano la mia riconciliazione col mondo con un ottimo the caldo, biscotti e cioccolata.dscf2361 Dopo colazione terminiamo di sistemare gli zaini e poi diamo una mano a Filippo nel ricostruire il muretto a secco. Stavolta Filippo dovra’ superarsi perche’ dovremo caricare anche il materiale di altri amici.dscf2363 Veniamo chiamati da Teo e Bicio per una missione impossibile.dscf2364 Teo possiede una tenda simile a quella di Simone ma piu’ grande e molto piu’ difficile da piegare. Per fortuna Teo ha il manuale a portata di mano e studiandolo con attenzione riusciamo a venirne a capo.dscf2365 Foto ricordo con paperotto!dscf2366 La macchina di Simone e’ carica fino all’inverosimile. Anche i posti di dietro sono occupati completamente. Dovranno scendere tutti a piedi. Con Simone rimango io, anche se semi-sepolto dagli zaini. I nostri eroi partono per la passeggiata defatigante.dscf2368 Prima di partire una foto panoramica.dscf2369 Eccomi, accerchiato dagli zaini.dscf2375 La strada che ci portera’ in quel di Vagli.dscf2377 Devo dire che di giorno, ed in discesa, la strada sembra decisamente migliore!dscf2379 Tentativo di selfie.dscf2381 La valle dove arriveremo.dscf2384 La montagna teatro della nostra avventura.dscf2387 Selfie con Simone, ci puo’ stare!dscf2390 La portentosa auto che ci ha permesso di superare qualsiasi ostacolo.dscf2395 Simone ed il monte.dscf2397 Una cava attiva.dscf2401 Com’era scontato raggiungiamo e superiamo buona parte dei nostri amici, anche se pensavo li avremmo raggiunti prima, hanno tenuto un buon passo.dscf2405 Filippo e Teo sono di poco avanti, eccoli che li incrociamo.dscf2406 I mattacchioni salgono, uno per lato, sul predellino dell’auto. Si evitano cosi’ gli ultimi chilometri. dscf2407 Ecco Vagli, la nostra meta attuale.dscf2409 Il pittoresco furgone di Teo.dscf2411 Iniziamo a trasbordare i loro bagagli.dscf2413 Il messaggio di saluto del paese.dscf2415 Teo modello super-eroe con super-ombrello!dscf2418 Un passaggio pubblicitario sui Draghi Volanti a cura di Filippo!dscf2420 Teo lascia perdere momentaneamente la sistemazione del caos e si associa a Filippo.dscf2421 Un gatto ci osserva un po’ stranito.dscf2422 Gli indomabili!dscf2423 Zairo intanto, aspettando il pranzo, si accultura.dscf2425 Noi decidiamo di pranzare a Vagli al locale ristorante, dove sembra che i miei amici abbiano intessuto rapporti di profonda stima reciproca. Teo e Bicio invece preferiscono ripartire subito verso casa. L’uscita dal parcheggio e’ delicata e viene monitorata con attenzione.dscf2430 Nel caso avessimo dei lagnanze, il buon Teo e’ organizzato e ci presenta il suo ufficio reclami.dscf2431 Prima di abbandonarci sfoggia anche una firmatissima pezza di tela dei componenti del mucchio selvaggio.dscf2432 Manca ancora qualche minuto all’ora di pranzo, rimaniamo a fare chiacchiera godendoci il tepore del sole.dscf2433 Durante il pranzo non ce n’e’ per nessuno, mi scordo pure di avere la fotocamera! In compenso posso assicurarvi che al ristorante di Vagli si mangia bene, se passate da queste parti, vale la pena di una sosta. Dopo il lauto pasto siamo ai saluti. Zairo andra’ a casa con altri amici che gli abitano vicino. Partiamo costeggiando il lago.dscf2437 Eccoci in disposizione da viaggio.dscf2438 Passo la fotocamera a Filippo che e’ davanti e puo’ fare le foto al lago con piu’ agio.dscf2444 Nel frattempo io allieto i miei amici raccontando per la quinta o sesta volta di quando sono stato qui al lago mentre era stato svuotato e di come abbiamo passeggiato sul fondo del lago tra i resti dell’antico paese. Sono cosi’ gentili da sbuffare appena appena mentre finisco per l’ennesima volta il mio racconto.dscf2453 La diga che forma il lago.dscf2455 Prima sosta che ci eravamo prefissi, il ponte del Diavolo.dscf2462 Troviamo un posticino dove accostare proprio nei pressi del ponte.dscf2463 Eccolo in tutta la sua bellezza!dscf2465 Arriviamo alla sommita’ per gustarci la vista.dscf2469 Visto che siete stati pazienti, mostro anche a voi. Da questa parte si guarda verso la diga.dscf2471 Questo e’ il gruppo “dragato”!dscf2472 E questo e’ il lato verso “casa”.dscf2473 Dopo aver visitato il ponte riprendiamo il viaggio. Facciamo una sosta tecnica per andare in un bar a prendere un caffe’ e per andare al bagno poi di nuovo in macchina dove Simone cede il volante a Filippo. Strada facendo incontriamo i segnali che indicano per il paese di Porcari. Simone desidera andarci, come negargli questa piccola cosa? Eccoci quindi all’ingresso del paese dove Simone vuole farsi fotografare.dscf2476 Eccolo soddisfattissimo che posa vicino al cartello che indica il “suo” paese!dscf2480Dopo questa sosta riprendiamo il viaggio senza ulteriori soste fino ad Orvieto. La prima tappa e’ al bar di Simone per un saluto ai suoi, poi andiamo a recuperare la macchina di Giulio e scaricare i suoi bagagli. Quando e’ pronto per partire ci salutiamo. Giulio si avvia verso casa e noi torniamo indietro verso casa di Filippo. Da Filippo scarichiamo tutto il bagaglio dentro la sua macchina per lasciare libero Simone, che dovra’ fare la chiusura del bar stasera e tornarci poi di primo mattino. Sara’ Filippo che mi scortera’ alla stazione verso le 7 di sera. Passo un paio d’ore in compagnia sua e della sua splendida famiglia poi giunge l’ora anche per me di partire. Il ritorno in treno e’ tranquillo, la salita verso casa con i 2 zainoni lo e’ un po’ meno, pero’ tra un ansimo e l’altro ci riesco. Chiusa la porta di casa alle mie spalle ed e’ terminata anche questa avventura…alla prossima!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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