Ad Ariccia ai Cunicoli del Divin Maestro con Stefano, Paola e Stefano.
Una uscita di sabato improvvisata grazie all’ispirazione di Stefano che ha sempre una soluzione per tutto! Non vi racconto tutte le nostre peripezie, vi basti sapere che alla fine ci siamo trovati tutti a casa di Stefano e, dopo un frugale pasto, siamo partiti alla volta di Ariccia per andare a visitare i “Cunicoli Principali del Divin Maestro”. Non ero mai stato a fare un percorso sotterraneo artificiale (o almeno non ricordo di averlo fatto, il che e’ lo stesso!) e devo dire che e’ stato interessante. Eccoci appena arrivati al punto dove si lasciano le macchine. Ci avviamo per i cunicoli.
Lo stradone che porta al sentiero.
Siamo quasi arrivati, si gira al cartello.
Un nota di colore per la via!
Eccoci, ci addentriamo.
Ora va meglio, fa pure meno caldo.
Scappo avanti per riprendere i miei amici, Paola arriva per prima.
Poi e’ la volta di Stefano
…e quindi quella di Stefano!
Dopo qualche incertezza arriviamo al livello degli ingressi ai cunicoli. Stefano prende la testa della fila e ci guida.
Eccone una, ma non e’ quella giusta.
Ancora un’altra ma nemmeno lei e’ quella giusta.
Procediamo lungo uno stretto sentiero, a destra la parete che “nasconde” i cunicoli, a sinistra uno strapiombo che sembra arrivare giu’ fino al lago.
Stefano che e’ di casa si addentra qualche metro per sfuggire al caldo mentre si cambia.
Siamo pronti, c’e’ solo da infilare tuta e casco, partiamo.
Una sigla familiare.
Stefano mi ha prestato il cavalletto quindi mi diletto a fare qualche foto costringendo i miei amici a sostare pazientemente per fornirmi la necessaria illuminazione.
Facciamo diverse prove gia’ a pochi metri dall’ingresso.
Paola, si riconosce per la tuta gialla.
Ne proviamo una illuminando ben lontano ma con scarsi risultati.
Eccone un’altra.
Una foto di gruppo
La parte terminale del cunicolo d’ingresso. Pensavo finisse tutto li’, quanto mi sbagliavo!
Ancora Paola.
Gli Stefani.
Uno dei portoncini visti prima da fuori.
Ci sono anche io!
Andiamo in giro guardando tutte le innumerevoli diramazioni.
In qualche punto e’ decisamente stretto.
Alla base del cunicolo c’e’ una canaletta che sembra essere di realizzazione piu’ recente rispetto al resto.
Ad ogni vicolo cieco troviamo i talloncini numerati che saranno serviti per il rilievo.
Continuo ad imperversare costringendo tutti a stare immobili e farmi luce. Ma non sono cosi’ tirannico come mi scrivo, e’ piuttosto una serie di esperimenti a cui partecipiamo tutti con idee e suggerimenti!
Ad un certo punto incontriamo un incrocio di ben 5 cunicoli. Mi riprometto di fotografarlo al ritorno.
Continuiamo con le foto.
Questo velo di bianco, chissa’ cosa e’?
Altro esperimento, si vede Stefano lontano ma poco altro.
Arriviamo ad una risorgenza d’acqua. Filtra quasi inavvertibile tra la roccia e a pochi metri e’ gia’ diventato un rivolo consistente.
Altro vicolo cieco e altro talloncino.
Una bella roccia incastonata nella parete.
Un incontro casuale ad un bivio…
…ci pensano un po’ su…
…e poi decidono di farne nulla e si voltano le spalle!
Siamo vicini ad un altro portoncino, sulle pareti queste simpatiche formazioni giallo-dorate.
Oro in dettaglio.
E ancora di piu’.
Ancora qualche esperimento, sembra incredibile ma e’ un problema avere troppa luce!
Un po’ meglio ora.
Qua stiamo costeggiando la parete esterna. Si vede il soffitto a cemento, probabilmente un intervento piu’ recente di consolidamento.
Quasi ci siamo con la luce da vicino, quella di Stefano e’ ancora troppa. Pian pianino ci avviciniamo a qualcosa di buono.
A terra troviamo un piccolo cumulo di guano, deve essere un punto frequentato dai pipistrelli.
Altro vicolo cieco, Stavolta e’ Paola ad illuminarmi il talloncino.
Una dolicopode, Stefano dice che ce n’erano migliaia vicino ad uno dei portoncini pero’ oggi non ne troviamo quasi traccia.
Stefano quasi non ci sta.
Per noi invece e’ piu’ semplice. In questo punto dobbiamo bagnarci i piedi c’e’ un palmo d’acqua.
Inoltre ci sono parecchie radici che pendono dal soffitto.
Ancora Stefano in tutto il suo splendore, qualche prova con l’illuminazione da dietro.
Un tentativo anche con l’altro Stefano, un po’ scura.
L’angolino romantico ci voleva proprio, Bravoni!
Qualche prova la facciamo anche in questo punto dove la volta si abbassa, prima con Stefano che illumina subito dopo.
E quindi con la luce verso di me.
Anche un’altra, sciala!
Stefano stretto nel cunicolo.
A questo punto abbiamo visto meno della meta’ dei cunicoli, pero’ sospetto si stia facendo tardi. Stefano guarda l’orologio e mi conferma che sono quasi le 6 del pomeriggio. Visto che devo essere a casa per le 7 e’ d’uopo che si ritorni verso la macchina. Quando usciamo il sole indora la superficie del lago.
Ci sistemiamo per non sudare troppo durante la camminata di ritorno e partiamo.
Qualche fiorellino.
Saliamo direttamente dalla porticina dove siamo entrati, senza rifare la strada dell’andata.
E’ ripida e scivolosa ma ce la si fa.
Eccoci quasi.
Siamo nientepopodimeno che sulla via francigena!
Eccola in dettaglio.
Di nuovo sullo stradone.
Ci avviamo contromano per evitare che ci tirino sotto, o almeno per vedere in faccia chi lo fa!
Il buon Stefano chiude la fila.
L’ultimo tratto, siamo quasi alla macchina.
Svelti svelti ci cambiamo poi ci avviamo prendendo la via dei laghi, quindi l’appia, l’appia antica, poi costeggiamo le mura ed infine sbuchiamo alla piramide.
Saluto e ringrazio i miei amici e mi allontano per prendere la metro. Ecco la “Astic car” in tutto il suo splendore!
Qui finisce l’avventura…Poche ore ma ben impiegate ed in ottima compagnia. Un saluto a tutti con il solito “alla prossima”!