Convegno Speleo a Pertosa-Auletta.
Venerdi’ 29 Maggio 2015 – Il viaggio di andata
E’ arrivato finalmente il grande giorno! Si parte per il convegno speleo a Pertosa-Auletta! Anche Luna e’ agitata e tira per arrivare alla macchina, deve aver percepito la mia frenesia. Betta e’ rassegnata, oramai sa che quando c’e’ da partire mi agito finche’ non sono in viaggio. La mattina prima delle 8 abbiamo gia’ caricato tutto in macchina e partiamo. Avrei voluto fare colazione al bar “fico” di Anagnina ma sul raccordo trovo una coda enorme che inizia appena dopo lo svincolo per l’autostrada Roma-Napoli. Commentando il mio disappunto imbocco l’autostrada. Ci fermiamo alla prima area di servizio per colazione, bisognini e rifornimento. Sono gia’ piu’ rilassato, Betta lo era di gia’, ora anche Luna e’ tranquilla. Fatto quanto necessario, proseguiamo. Data l’ora non c’e’ molto traffico ma sono sicuro che nel corso della giornata peggiorera’ parecchio. Passiamo Napoli, vicino Caserta abbandoniamo la A1 per la A30 e proseguiamo verso Salerno dove imbocchiamo trionfalmente la A3 in direzione Reggio Calabria. Sono da poco passate le 10, c’e’ un bel sole e abbiamo tutto il tempo del mondo. Decido che possiamo fare una deviazione verso il mare. Betta appoggia incondizionatamente l’idea. Esco a Pontecagnano e cerchiamo di arrivare al lungomare. Non e’ proprio semplicissimo ma dopo un certo numero di rotatorie arriviamo a meta. Alla nostra destra il mare ci invita alla sosta, passiamo accanto a stabilimenti ancora chiusi, alberghi e tanti ristoranti. In piena stagione questo deve essere un posto molto affollato. Decido di fermare l’auto di fronte alla spiaggia libera che stiamo costeggiando. Trovato parcheggio scendiamo e ci armiamo di tutto il necessario per il mare. Una foto per inaugurare il viaggio la scatto subito al panorama.
Sono un poco preoccupato che qualcuno ci impedisca l’accesso alla spiaggia a causa di Luna ma non sembra esserci problema, ci sono altri cani. Ci sistemiamo in un angoletto tranquillo. Approntiamo un riparo per Luna che dopo qualche esitazione sembra apprezzare.
Un selfie poteva mancare?
Passiamo alcune ore tranquille, leggendo e dormicchiando. Dopo qualche tempo sia Luna che io iniziamo a scalpitare. La prendo ed andiamo a fare una passeggiata sul bagnasciuga. E’ una specie di tortura camminare sulla sabbia di sassetti quindi la passeggiata e’ necessariamente breve. Ritornati alla base inizio ad importunare Betta con reiterate richieste di ripartire, sono quasi le 2 del pomeriggio. Per lei la giornata al mare sarebbe appena iniziata ma sopporta stoicamente e si prepara per tornare alla macchina. Il bar davanti alla spiaggia ora e’ aperto ed in piena attivita’, ci sono i tavolini fuori. Decidere per una bibita rinfrescante e sedersi e’ un tutt’uno. Alla fine la bibita si trasforma in un allegro aperitivo accompagnato da vari gustosi frittini. Ci godiamo ancora un poco il dolce far nulla poi riprendiamo la nostra strada in direzione Pertosa.
A Petina esco e seguo le indicazioni per Pertosa. Scendiamo a valle e troviamo una sorpresa, la strada in direzione Pertosa e’ chiusa per frana. Su un cartello e’ indicato che per andare dove dobbiamo andare, dobbiamo girare la macchina, riprendere l’autostrada ed uscire a Polla. Poco male, si tratta di pochi chilometri in piu’. Riprendendo l’autostrada mi accorgo che gia’ li c’erano dei cartelli che avvertivano della strada interrotta, non ci avevo proprio fatto caso. Usciti a Polla passiamo dritti davanti a Pertosa ed andiamo ad Auletta. In paese chiediamo informazioni per l’agriturismo “Auleto” dove saremo ospiti. Usciamo dal paese per la strada che riporta verso la “SS19 delle calabrie”. E’ una strada in salita e tutta curve ma tutto sommato piacevole. Quando abbiamo quasi perso la speranza di trovare la nostra meta, prima di una curva vediamo un cartello indicatore dell’agriturismo. Dopo la curva a sinistra inizia una stradina asfaltata ed un altro cartello ci avvisa che per l’agriturismo abbiamo da percorrere ancora 1200 metri. Pochi metri in piano e poi la strada inizia a scendere. E’ un po’ sconnessa ma percorribile. Arriviamo finalmente davanti all’ingresso. L’agriturismo sembra desolatamente disabitato, la prima impressione che abbiamo non e’ propriamente positiva, il pensiero di dover fare piu’ volte al giorno il tragitto Pertosa-agriturismo e ritorno non mi sorride affatto. Decido di andare a fare ricognizione vicino Pertosa. Giro la macchina e mi avvio. Naturalmente il giro non porta a nulla se non una maggiore conoscenza delle strade. Ora pero’ mi sento abbastanza stanco. Ritorniamo all’agriturismo “Auleto” a prendere possesso della nostra stanza. Ora che la conosco gia’ la strada per arrivare mi sembra meno impegnativa e lunga. Ora davanti all’ingresso c’e’ una macchina, deve essere il proprietario. Parcheggio nello spiazzo contornato di olivi e ci avviamo a fare la sua conoscenza. E’ gentilissimo e ci mette subito a nostro agio.
L’intero edificio sembra di recente costruzione, si gode di un fantastico panorama, anche la nostra stanza e’ bella. In cuor mio devo ricredermi e faccio silenziosamente le mie scuse a Gianni, il proprietario, per aver cercato di trovare un’altra soluzione al suo agriturismo.
Faccio a tempo a portare i bagagli in camera che Gianni mi invita a fare un giro per il suo terreno, sono 3 ettari a oliveto ma con tante altre piante da frutto in varie zone. Al momento sta andando con un suo amico per raccogliere la seconda ed ultima tornata di carciofi. Accetto con molto piacere. Luna mi accompagna mentre approfondisce la conoscenza con Max, il simpatico cagnone di casa. Strada facendo mi mostra gli olivi in piena fioritura, alberi di albicocche, ciliegi, meli, fichi, nespoli e tante altre piante che non ricordo. Arrivati in una ampia zona senza alberi Gianni mi spiega che qui e’ solito fare il suo orto. Ci sono lunghi “filari” di piante di carciofi. Gianni illumina la mia ignoranza spiegandomi che siamo al cospetto del celeberrimo “carciofo bianco”. Mi soffermo a pensare che saro’ felice di gustarne in questi giorni poi Gianni mi porge un coltello e iniziamo a raccogliere i carciofi. Finita la raccolta torniamo sui nostri passi riprendendo la visita guidata del variegato frutteto che Gianni mi illustra con orgoglio dicendomi che si tratta di agricoltura biologica e nel suo terreno non vengono fatti solitamente dei trattamenti che non siano assolutamente indispensabili e comunque mai nulla di piu’ che dell’onesto verderame. Terminiamo la giornata all’agriturismo, rimandiamo il nostro ingresso trionfale al congresso per l’indomani mattina. Per la cena risolviamo all’agriturismo, facciamo la graditissima conoscenza con Mariagrazia, la cuoca che ci allietera’ cucinando per noi le delizie del posto.
Sabato 30 Maggio 2015 – Giornata di congresso
La mattina presto non ce la faccio piu’ a reggermi e dopo una ottima colazione, sempre ad opera di Mariagrazia, trascino Betta e Luna a Pertosa dove parcheggiamo sulla piazza principale. Chiediamo indicazioni, la segreteria e’ al MiDa01, la costruzione un paio di rampe di scale sopra di noi.
Ricevuto il nostro tesserino ce ne torniamo in piazza e andiamo a dare uno sguardo agli stand materiali che sono in un locale all’imbocco della piazza. Non ci sono molti stand, sono solo 2 in effetti. Il primo che incontriamo e’ gia’ operativo, il secondo in fondo alla sala sta ancora allestendo. Mi fermo al primo stand curiosando tra le solite attrezzature che potessi comprerei tutte in blocco. Vedo gli scarponi, ne ho proprio bisogno. Chiacchierando con i ragazzi dello stand inizio a provarli. Per il modello che vorrei io purtroppo non c’e’ il numero. Me ne propongono un altro modello di un rosso fiammante. Betta che adora il rosso fa il tifo per loro. Il ragazzo che mi aiuta, oltre ad essere il titolare dello stand e’ anche lui speleologo, mi assicura che e’ un modello di scarpone che gia’ in molti utilizzano in grotta e si e’ rivelato piu’ resistente di quel che sembra. Li indosso e li provo a lungo. Mi sembrano adattarsi bene ai piedi. Mi convinco, li prendo. Fatto l’acquisto continuo a curiosare tra gli zaini, me ne servirebbe uno da forra e loro ne hanno di veramente buoni. Per ora lascio perdere. Salutiamo allegramente i nostri standaroli ed usciamo. In piazza incontriamo Rosa e Stefano.
Il tempo di qualche saluto che gia’ la compagnia si arricchisce con l’arrivo di Luisa e Marco.
Si e’ fatta una certa, e’ quasi ora di pranzo, dove si va a mangiare? Per oggi il convegno sembra non preveda stand gastronomici. Betta ed io proponiamo di pasteggiare all’agriturismo, dove la sera prima siamo rimasti molto soddisfatti. La nostra idea viene accolta con benevolenza dagli altri e quindi facciamo per avviarci. Prima di partire decido per una pazzia, rubo 50 euro a Betta e mi compro anche la sacca da forra. Entro in macchina trionfante con il mio acquisto in bella vista. Nel termine di mezz’ora siamo a tavola. Anche i nostri amici rimangono colpiti dalla relativa distanza dell’agriturismo da Pertosa ma assicuriamo loro che ne vale la pena.
Dopo un allegro e lauto pasto torniamo a Pertosa, ora che ci ho preso la “mano” impiego meno di un quarto d’ora. Ora la piazza e’ gremita di macchine ed impieghiamo qualche secondo in piu’ per il parcheggio. Appena sceso dalla macchina incontro Augusto. E’ un po’ di corsa, e’ qui con Simona e tra poco presentera’ una relazione sul suo “casco intelligente” per fare i rilievi in grotta. Ci salutiamo alla svelta poi lui scappa. Una volta tutti riuniti in piazza i nostri deviano sul lato opposto rispetto alla segreteria. Si dirigono alle sale riservate alla SSI, devono rinnovare l’abbonamento. Nella stessa sala dove c’e’ la SSI ci sono anche 2 ampie bancarelle di libri. Sentendo parlare i ragazzi che sono li’ a gestire la improvvisata libreria riesco a spiegarmi come mai la maggior parte dei libri sia in francese. Curioso per la stanza mentre gli altri assolvono ai propri doveri associativi. Girando lo sguardo mi cade l’occhio su una targa:
Leggendola non riesco a trattenere le risate per il doppio senso quasi scontato. Mi reprimo a fatica perche’ non vorrei mai offendere qualcuno del paese che ci ospita. Naturalmente attiro l’attenzione degli altri e, quando incuriositi mi chiedono cosa stia succedendo, indico loro la targa. Lo scoppio di una risata collettiva viene quasi naturale. Solo i ragazzi francesi ci guardano stupiti non comprendendo la causa di tanta allegria. Una volta fuori facciamo per spostarci al lato della segreteria dove ai piani superiori ci sono varie relazioni da seguire. Strada facendo incontriamo Giorgio.
E’ venuta anche la sua dolce meta’, Gianna. Mi sbrigo ad immortalare la coppia.
Dentro la sala assistiamo a degli interventi molto interessanti, mi alzo un attimo perche’ tra poco tocchera’ a Simona ed Augusto e vorrei scattar loro delle foto. Eccoli mentre si preparano.
E’ il loro turno, vanno al palco, Simona manovra il computer ed Augusto spiega il loro lavoro sul casco.
Il pezzo forte della presentazione e’ alla fine quando Augusto mostra dal vivo il funzionamento del “casco intelligente”. Portando semplicemente il casco in giro, viene prodotta a schermo la relativa poligonale.
Il pubblico osserva interessato. Mi volto per riprendere un po’ tutti ed in particolare Paolo.
Si inizia a morire dal caldo dentro la sala, per fortuna e’ l’ora del coffee-break usciamo di corsa per rinfrescarci. Nel frattempo abbiamo incontrato il resto del gruppo, ora siamo proprio parecchi. Ecco Betta, Maria e Valentina che riprendono fiato. Betta esce per qualche minuto. Al rientro, fatto increscioso, viene bloccata dai “controllori” del convegno. Avevo fatto per lei l’iscrizione come accompagnatore e davo per scontato non ci fossero limitazioni, pensavo fosse una iscrizione assimilabile a quella “familiare” che c’e’ al CAI. D’altronde Betta non e’ interessata alla pratica della speleologia e viene a questi raduni praticamente solo per accompagnare me. I “controllori” la informano che in quanto “accompagnatore” non puo’ assistere alle relazioni. Insomma, alla fine Betta per poter rientrare e’ costretta a pagare il supplemento del biglietto ed essere elevata al ruolo di “congressista”. Questa, se posso dire, e’ l’unica nota veramente stonata di un convegno per il resto ottimamente organizzato.
Dopo la sosta ritorno nella sala. Purtroppo la temperatura e’ proprio impossibile, appena Betta mi raggiunge, battiamo in ritirata mentre mi racconta della sua piccola disavventura mostrandomi il nuovo tesserino. Mentre scendiamo le scale blocco Betta con Luna per scattar loro una foto sotto l’enorme sole appeso ad adornare le pareti del MiDa1.
Fuori troviamo praticamente tutto il gruppo, dentro la temperatura era veramente impossibile. Augusto si sbriga a prendere le foto che ho scattato loro per salvarle sul suo pc.
Oramai ci avviciniamo ad ora di cena bisogna decidere dove andare. Come per il pranzo Betta ed io sponsorizziamo l’agriturismo, molti sono interessati. Si combina di andare li’. Ci contiamo, una telefonata a Gianni che fara’ da tramite con Mariagrazia e ci resta solo di aspettare che si faccia l’ora concordata. Davanti all’ingresso dell’agriturismo scatto una foto a Valentina e Fabio, alle loro spalle fa capolino Max e sulla destra c’e’ Betta che parla con Gianni, il nostro premurosissimo ospite. Purtroppo solo ora mi sono accorto di non avere altra foto di Gianni!
L’attesa non e’ brevissima, ma passa allegramente in compagnia di tanti amici.
Eccoci finalmente a tavola!
Mariagrazia all’opera, gli indirizziamo applausi, se li e’ ampiamente meritati.
…e si merita anche il bis!
La sera si chiude quietamente con un buon sonno. Al termine della cena Betta ed io ci ritiriamo mentre il resto del gruppo decide per un giro ad Auletta dove dovrebbero esserci gli stand gastronomici. La mattina del giorno dopo inizia la giornata forse piu’ densa di eventi di tutta la nostra gita. Sono impaziente di provare sul campo gli scarponi nuovi quindi la sera dopo cena ho accettato la proposta per la mattina successiva di una breve passeggiata nei dintorni, vorrei tenermi abbastanza libero perche’ in giornata potrebbe arrivare Claudio, e’ di passaggio da Roma verso la Basilicata.
Domenica 31 Maggio 2015 – Il giro pazzo
La mattina a colazione pero’, Betta, con la complicita’ di Mariagrazia, insiste per essere accompagnata a Contursi Terme, vuole andare a fare i fanghi. Telefono a Gianni che ha organizzato la passeggiata e lo avverto che dovro’ fare una deviazione. Naturalmente Contursi Terme e’ proprio in direzione opposta rispetto a S. Angelo a Fasanella dove ha progettato di andare Gianni. Ci mettiamo d’accordo, loro andranno avanti e ci incontreremo a S. Angelo. Sento gia’ lo stress salire, meglio non pensarci troppo ed agire. Prendo indicazioni sommarie da Gianni circa la strada da fare, chiedo a Mariagrazia quale sia la strada migliore per prendere l’autostrada in direzione Contursi Terme e poi partiamo. Fino alle terme sono circa 30 chilometri che facciamo di volata. Al primo albergo “termale” abbandono Betta ai fanghi e riparto come un razzo. Ritorno indietro, supero Polla ed esco alla successiva, Atena Lucana. Naturalmente ho scordato completamente le indicazioni di Gianni e mi ritrovo ad un bivio tra Atena L. ed Atena L. scalo senza sapere dove andare. Faccio uno squillo a Gianni ma il suo telefono non prende. Mi decido a proseguire verso Atena L. con l’intenzione di chiedere indicazioni appena possibile. Il che avviene, naturalmente solo quando dopo molti chilometri di salite arrivo dentro il paese. Le prime 2 persone a cui chiedo indicazioni per S. Angelo a Fasanella mi guardano straniti rispondendo di non conoscerlo. Il terzo, anche lui non conosce il paese di cui chiedo ma sembra piu’ collaborativo. Gli mostro la cartina che tengo aperta accanto a me. Riconosce un paese vicino, S. Rufo e mi spiega come raggiungerlo. Devo tornare indietro alla scalo e proseguire per S. Rufo. Riparto come un missiletto verso S. Rufo. Oramai ho trovato la strada e non la mollo. Mi aspettavo di essere quasi arrivato ma piu’ di 25 chilometri di strada stretta e tutta curve mi levano l’illusione. Finalmente arrivo alle porte di S. Angelo a Fasanella. Vedo venirmi incontro il fuoristrada di Max, con altre macchine stanno per imboccare una stradina laterale che si inerpica per i monti. D’istinto mi ci infilo anche io precedendoli sulla stradina. Mentre lo faccio continuo pensare, Max e Fabio avevano progettato di andare in grotta da quelle parti quindi fanno parte di un altro gruppo, disgiunto dal mio. Al primo slargo mi accosto per chiedere informazioni a Max. In effetti avevo ragionato giusto. Il mio gruppo e’ ancora a S. Angelo a Fasanella in visita alla locale chiesa. Saluto i grottisti e torno sui miei passi. Alla piazza principale del paese chiedo indicazioni per la chiesa. giro a sinistra, seguo la strada lungo la discesa per un centinaio di metri, un curva a destra su una strada poco dissestata e finalmente vedo con sollievo le macchine dei miei amici. Parcheggio anche io la macchina, faccio scendere Luna e mi avvio per l’acciottolata erta che porta alla chiesa-grotta. L’ansia va scemando ma in questo momento non mi sento molto in sintonia col mondo. Mi sfogo con qualche foto. La prima persona che incontro, del nostro gruppo, e’ Valentina, e’ fuori a fare foto. Mi parla ma non sono ancora dell’umore adatto e quindi taglio corto un po’ da villano, speriamo non se la sia presa. Arrivo all’ingresso della grotta. Luna mi segue.
Mi affaccio dentro, sono tutti li’. Il posto e’ stupendo e spettacolare. Continuo a scattare foto.
Lascio Luna di fuori cercando di convincerla a rimanere ferma. Prova ad entrare con me un paio di volte ma poi sembra rassegnarsi che la sua canita’ non venga accettata dalla signora a guardia della chiesa aggrottata. All’ingresso incontro Maria e Gianni con Gianna e Giorgio riesco a racimolare a fatica la buona creanza per un saluto e qualche chiacchiera.
Anche la sala principale della chiesa e’ spettacolare e merita una foto.
Non posso addentrarmi oltre perche’ nel frattempo Luna ha deciso di partire in perlustrazione e devo andare a recuperarla.
La signora-guardiana sembra averci preso in simpatia e ci invita a visitare anche la torre campanaria. Intanto ci mostra sulla parete una pianta autoctona del posto, di cui non ricordo il nome.
Ecco la pianta in questione. Purtroppo la stagione non e’ stata favorevole altrimenti in questo periodo dovrebbe essere piena di fiori.
Andiamo alla torre campanaria. Prima di salire al livello della campana, proviamo a tirare il canapo per farla suonare. Lo tiro con forza fino a fargli fare quasi un giro su se stessa ma il batacchio rimane immobile al centro della campana. Gianni mi ferma allarmato, teme che la campana possa uscire dai perni e caderci addosso. La facciamo rallentare e poi saliamo a vederla da vicino. La faticata con la campana mi ha permesso di scaricare i nervi, ora mi sento meglio.
L’intelaiatura che regge la campana.
Veduta del paese dalla torre campanaria. Dopo l’esame del posto mi accovaccio per esaminare l’inamovibile batacchio. Strano, spostandolo a mano, si muove. Lo appoggio al corpo della campana che subito risuona facendo sobbalzare tutti. Ripeto la cosa altre 2 volte poi vengo richiamato all’ordine da Giorgio.
Scendo per lasciare spazio ad altri. La campana vista dal basso.
Ancora S. Angelo a Fasanella.
Per vostra cultura, la chiesa-grotta si chiama “grotta di S. Michele Arcangelo”.
E’ il momento di andare a passeggio. Mentre scendiamo alle macchine arriva la telefonata di Claudio, e’ a Salerno ed in meno di un’ora sara’ a Pertosa. Mi risale l’ansia. Farei a tempo, pero, dopo tutta la corsa fatta per arrivare qua non me la sento di scapicollarmi di nuovo per queste strade tutte curve. Cerco di spiegarlo a Claudio sperando capisca. Non sembra esserci problema, mi dice che tanto ha molti amici speleo li’ a Pertosa e stara’ con loro al convegno. Al mio ritorno ci vedremo sicuramente. Tranquillizzato lo saluto e proseguo. Prima di lasciare il paese impongo a tutti una sosta per il caffe’. In piazza ci sono molti speleo in procinto di andare in grotta. Maria, Gianni e Maria sembrano conoscere tutti e si salutano con affetto, io al massimo riconosco vagamente qualche faccia ma senza essere ricambiato, non sono molto versato nelle public relations! Dopo il caffe’, torniamo alle macchine e Maria accetta di farmi compagnia. Forte della mia conoscenza della strada, vado avanti. Passato il punto che conosco c’e’ Maria che subentra come navigatrice, lei e’ gia’ stata a visitare il monumento rupestre chiamato “Antece” che e’ la meta della nostra gita. Arrivati dove parte il sentiero andiamo a parcheggiare all’ombra e ci prepariamo. Posso finalmente sfoggiare con orgoglio gli scarponi nuovi.
Pronti? Si parte!
Strada facendo trovo un simpatico fiore che Valentina identifica come una orchidea, una foto se la merita sicuramente.
Anche Valentina si ferma per farle qualche foto.
Si riprende la salita sotto il sole che picchia forte.
Breve sosta.
La salita e’ ben attrezzata con comodi scalini, Maria ci guida con sicurezza.
Eccoci tutti in fila durante una brevissima pausa.
Inizia il pezzo peggiore, allo scoperto.
Un’altra orchidea? Luna nel dubbio si lecca i baffi.
I monti che ci circondano.
Gianni si sforza di inculcarci un minimo di geografia locale ma le sue sono parole al vento.
Masso con ramo contorto, fa tanto “l’infinito” di Leopardi.
Un Giorgio pensieroso.
Siamo quasi arrivati al pianoro dove risiede l’Antece.
Eccolo infatti.
A prima vista non fa molta impressione, ma siamo qui per lui e quindi gli dedico altre foto. Sembra essere un guerriero visto di spalle. La testa e le gambe sembrano essere state martellate via.
Ecco Maria, il nostro cicerone per l’occasione.
Mi siedo vicino all’Antece per riposare, convinco Giorgio a farmi una foto.
Giorgio prepara la fotocamera sul cavalletto per la foto di gruppo. Gianni e’ all’opera.
Maria consulta il suo telefono.
Gianna con alle spalle un bellissimo panorama.
Pronti per la foto di gruppo.
Dai Giorgio, sbrigati a raggiungerci, dai che lampeggia!
Dopo le faticose foto di gruppo un riposino ci sta.
Arriva Valentina, si e’ attardata a fare tante foto lungo il tragitto. Gianni punta un indice accusatore verso l’Antece, ma chissa’ per quale motivo, rimarra’ un segreto tra loro.
Foto presidenziale con Antece.
Questa e’ venuta meglio nei confronti dell’Antece, che dopo tutto e’ il nostro ospite.
Esploriamo un poco i dintorni, dovessimo mai trovare amici dell’Antece!?!
Questa l’ha trovata ora Giorgio, sembra una vasca sacrificale.
Chi studia la vasca, chi perlustra.
Ancora la vasca ma ripresa dal basso.
Si scende. Ripercorriamo il sentiero nel senso inverso.
Anche al ritorno qualche sosta e’ d’obbligo.
Le vasche per la raccolta dell’acqua.
Il fango che cerco disperatamente di evitare per non sporcare troppo le mie scarpine nuove.
E’ quasi ora di pranzo, vicino alle macchine c’e’ un’area attrezzata per i picnic. Ci fermiamo ad un tavolo per mangiare qualcosa. Non ho portato nulla ne’ ho avuto tempo per comprare qualcosa. I miei amici si privano di alcuni pezzi di panino per non lasciarmi a stomaco vuoto.
Dopo il frugale pasto e’ il momento di ritornare. Gianna e Giorgio andranno avanti sulla strada per vedere altri posti e cercare l’ingresso della grotta di Fra’ Gentile. Sarei tentato di seguirli, pero’ a Pertosa c’e’ Claudio che mi attende, devo tornare. Chiedo a Maria se vuole venire in macchina con me e lei gentilmente acconsente. Torniamo indietro per la stessa strada fatta all’andata. Sara’ per la compagnia di Maria con la quale scambio qualche parola, sara’ perche’ l’ansia oramai e’ sparita, fatto sta’ che la strada mi sembra piu’ corta e piu’ piacevole che all’andata. Ad Atena L. prendiamo l’autostrada e ne usciamo a Polla. Traversiamo Pertosa ed Auletta, proseguiamo passando accanto al bivo che porta all’agriturismo “Auleto” e andiamo avanti fino all’albergo Miramonti dove risiedono i miei amici. Saluto Maria ringraziandola per la compagnia. Sono circa le 3 del pomeriggio, Claudio deve ripartire per le 5 abbiamo tutto il tempo per salutarci, bere qualcosa e scambiare qualche parola, tra l’altra ha anche detto che porta con se una sorpresa! Lo chiamo, ma e’ solo per avere una delusione. Quando Claudio e’ arrivato a Pertosa, mi racconta, non ha trovato nessuno. Sconfortato lui e la “sorpresa” hanno ripreso la strada per la Basilicata, la meta finale. Mi svela che la sorpresa altri non era che Matteo il nostro “svedese” appena ritornato da Goteborg per una breve vacanza. Capisco i suoi motivi e me ne faccio una ragione, meglio non accumulare altro stress inutilmente, oggi la mia razione l’ho avuta abbondantemente. Rimango cosi’ in macchina, telefonino in mano senza sapere cosa fare. Pensa che ti ripensa decido che andro’ a riprendere Betta a Contursi. Ad aspettare qui mi prenderebbe malumore e pigrizia, meglio partire subito. Lungo la strada provo a chiamarla ma il suo telefono non prende. Riesco a ritrovare la strada con un solo piccolo dubbio ad un bivio. Imbocco la strada per l’albergo dove l’ho lasciata stamane. Parcheggio cercando un poco d’ombra e provo nuovamente a chiamare. Nulla. Sono con lo sportello aperto per mitigare il caldo e sento “schiamazzo da piscina” alle mie spalle. Magari Betta e’ in piscina! Cerco di spiare tra le finte foglie della recinzione ma vedo nulla. Recupero Luna e vado a chiedere alla biglietteria, magari mi fanno entrare a cercarla. Appena arrivo noto un simpatico foglio, avvisa che dalle 14.00 in poi l’ingresso costa 5 euro. Sono molto tentato, in macchina ho tutto il necessario. Il ragazzo alla cassa chiedo, dando per scontata la risposta negativa, se posso entrare con Luna al seguito. Il ragazzo mi lascia a bocca aperta rispondendomi che non c’e’ problema per l’ingresso dei cani, basta tenersi ai margini della piscina, in fondo sulla sinistra dove si vede la macchia di noccioli. Sono contentissimo, un po’ di relax per chiudere questa giornata agitata ci voleva proprio. Vado alla macchina dove indosso il costume e recupero il resto del necessario. Ritorno alla cassa dove paga il biglietto d’ingresso e mi addentro. Cerco Betta ma senza troppa attenzione, prima mi voglio sistemare con Luna in un posto acconcio. Mi sistemo proprio dove aveva indicato il ragazzo. Lego Luna ad uno dei noccioli con un po’ di ombra e vado alla ricerca di Betta. Cerco anche un bagno, ne avrei bisogno. Trovo prima il bagno e quindi vado. Quando esco continuo la ricerca “Bettiana”. Prima non la vedevo perche’ era a dormire sul lettino a faccia in giu’. Ora pero’ e’ in piedi e mi guarda incuriosita, si vede che somiglio a qualcuno che conosce ma siamo ad una decina di metri e non e’ sicura. Faccio finta di niente mentre lei inizia a chiamarmi con crescente convinzione. Alla fine non ce la faccio a trattenere il sorriso e mi avvicino svelto per abbracciarla. Dopo esserci ritrovati ci sistemiamo vicino a Luna e ci dedichiamo ad un rilassante bagno di sole. Mi chiama Gianna, lei e Giorgio con Luisa e Marco vorrebbero cenare al nostro agriturismo e mi chiede il numero per prenotare. Il resto del gruppo cenera’ all’hotel Miramonti, altri ad Auletta, agli stand gastronomici. Ne parlo con Betta, lei e’ decisamente favorevole alla cena all’agriturismo. Anche io dopo tutto preferisco lasciare la macchina ferma dopo tanto girare. Avviso Gianna che ci saremo anche noi e che mi accingo a prenotare. Il telefono di Gianni, il nostro ospite, non prende. Oggi anche per i telefoni non e’ la mia giornata. Non mi faccio pero’ scoraggiare e dopo molti tentativi riesco a parlarci. Ci accordiamo per l’orario e poi torno al mio bagno, sia di sole che nelle acque sulfuree della piscina. Alle 7 e mezza siamo all’agriturismo. Il tempo di sistemare le nostre cose in stanza ed i nostri amici arrivano. Mariagrazia, oramai la nostra cuoca privata, tarda un poco, e’ andata a votare e c’era fila. Aspettiamo sgranocchiando qualche noce gentilmente messaci a disposizione da Gianni. Per la cena si uniscono a noi 2 simpatici ragazzi di Nardo’, vicino Lecce. Sono speleo anche loro, approfitto mentre ve li presento, si chiamano Erika e Marcello, per salutarli e rinnovare l’augurio di vederci nuovamente presto. Ecco la nostra tavolata al completo.
La cena almeno per me, chiude in bellezza la giornata.
Lunedi’ 1 Giugno 2015 – La visita alla grotta di Pertosa
Il giorno dopo ci attende la visita alla grotta turistica di Pertosa. Purtroppo Luna non puo’ entrare in grotta quindi Betta decide di rimanere con lei. Le lascio a Pertosa dove attenderanno il nostro ritorno. Arrivo alla grotta, sono quasi le 10, orario di inizio della nostra visita. Con sollievo trovo subito parcheggio e poi mi avventuro nell’ampio piazzale alla ricerca dei miei amici. Di loro nessuna traccia. Chiamo Maria, sono nell’area relax proprio sopra di me. Li raggiungo. Sono proprio ora le 10, in orario perfetto! Con Gianni andiamo al punto di incontro con le guide mentre gli altri rimangono al relax. E’ ora di andare verso l’ingresso della grotta, passiamo a prelevare tutti e proseguiamo.
Saliamo di buon passo il viottolo in salita che conduce alla grotta e poi ci fermiamo in attesa della guida. Non e’ una attesa brevissima.
Ma noi la affrontiamo coraggiosamente e con sprezzo del pericolo.
Potremmo tirarla ancora a lungo tra una chiacchiera ed una facezia ma veniamo interrotti dall’arrivo della guida.
La guida, ci guida, appunto, fino all’ingresso dove inizia lo spiegone sulla grotta e sul giro che faremo.
Ne approfitto per mostrarvi la pianta della grotta.
E poi di nuovo gli allegri grottisti che attendono impazienti.
Si parte per le profondita’ ipogee.
Il visitatore Giorgio dallo sguardo smarrito.
La guida ci porta fino alla barca lungo un comodo sentiero tra belle concrezioni illuminate con tutte le luci dell’arcobaleno.
Eccoci finalmente sul barcone. Nell’oscurita’ tiro uno scatto a casaccio e con il flash becco un Fabio allarmato con Valentina che tenta di tranquillizzarlo. Non saprei dirvi se ha avuto successo!
Il sistema per muovere il barcone e’ ingegnoso quanto ecologico. La nostra guida prende posto su una pedana e spinge la barca tirandosi a dei cavi d’acciaio tesi per tutta la lunghezza del tratto allagato.
E’ allenato perche’ con tutto lo spingere riesce anche a continuare l’illustrazione della grotta utilizzando un tono normale.
Arriviamo all’ingresso principale, e’ chiuso per dei lavori. Durante lo spiegone prima di entrare lo aveva detto, ma ero colpevolmente distratto e non avevo memorizzato l’informazione.
Ascoltano tutti con attenzione tranne un gruppetto di discoli che disturbano la classe con battute alquanto divertenti. La nostra guida ignora pazientemente le nostre risate di sottofondo e continua con le sue narrazioni parlandoci dei resti di palafitte ritrovate vicino all’ingresso, della diga per lo sfruttamento dell’acqua con una centrale idroelettrica, del conseguente innalzamento del livello dell’acqua che ha reso la zona adatta ai barconi, della croce al neon verde in onore di San “NonSoChi” e tante altre interessanti informazioni sulla grotta. A proposito della croce, vedendola in lontananza Fabio ha subito pensato ad una parafarmacia ipogea suscitando un mare di risate da parte dei soliti indisciplinati!
Al ritorno quando oramai siamo vicini all’attracco, ci attende una deviazione andremo a visitare il percorso extra indicato dal cartello giallo.
Il passaggio e’ preciso preciso per la larghezza del barcone, la nostra guida deve fare dei pezzi di bravura e forza bruta per assicurarci il passaggio con pochi urti contro le rocce. Nella foto si puo’ notare lo sguardo preoccupato di Gianni.
Il nuovo attracco proprio davanti ad una cascata di un paio di metri.
Eccola, illuminata dalla luce portata da Max.
Le operazioni di sbarco.
Vi lascio in compagnia del ramo extra senza troppi commenti…
…eccoci ritornati col barcone al punto di partenza. Mentre la guida termina le operazioni di sbarco ed assicurazione della barca noi occupiamo il tempo fotografando la vegetazione che cresce rigogliosa nei pressi dei punti di luce disposti per la grotta. La guida ci dice che in alcuni punti le piante sono state lasciate appositamente per poterle studiare. In effetti si tratta di piante indubbiamente tenaci.
Un ultimo sguardo al lago e poi continuiamo il giro.
Vi lascio di nuovo in compagnia delle foto del nostro giro limitando i commenti dove c’e’ qualcosa da commentare.
La sala delle foto. La guida accende la luminaria pronta a soddisfare le nostre richieste. Peccato che nessuno voglia avere una foto ricordo da acquistare all’uscita.
Spento tutto, riprendiamo il giro.
Questo e’ un punto particolare. Un tempo, ci racconta la nostra guida, il fiume Tanagro risorgeva da questo punto scorrendo poi sotterraneo fino all’uscita. In seguito ad un terremoto il Tanagro ha cambiato il suo corso lasciando a secco questa zona della grotta.
Dopo un minuto di raccoglimento, il giro continua.
Un piccolo strato di conglomerato che Fabio dice essere interessante. Lo fotografo sempre col supporto della luce di Max.
Siamo oramai nei pressi dell’uscita, il giro e’ terminato ed un altro gruppo e’ gia’ in attesa di prendere il nostro posto.
Eccoci di nuovo sul piazzale e’ quasi ora di pranzo e bisogna decidere cosa fare. Ci dividiamo in piu’ fazioni, c’e’ chi vuole andare prima a mangiare al ristorante e poi al congresso e chi e’ interessato a mangiare un panino qua e poi andare alle terme. Interpretando i desideri di Betta opto per l’accoppiata panino-terme. Ci dividiamo. Gli amici che restano vanno a prendere posto vicino al chiosco dei panini. Io prendo la macchina e vado a Pertosa a prendere Betta con Luna.
Quando torniamo al piazzale i nostri si sono portati avanti col lavoro e sono quasi al termine del loro panino. Betta ed io ci sbrighiamo a portarci a paro con loro, cosa che facciamo presto e con molto gusto. Il panino e’ veramente squisito. Al termine del veloce pasto siamo pronti ad andare, solo il tempo di una foto al piccolo corso d’acqua che fuoriesce dalla grotta. In alto sulla destra si vede la condotta forzata che convoglia l’acqua alla centrale.
Ecco il gruppo terme al completo. Giorgio e’ un intruso perche’ sarebbe venuto solo per accompagnare Gianna ma visto che siamo adeguatamente “macchinati”, ci abbandona.
Andiamo con la macchina di Maria e con la nostra. Rapida sosta all’hotel Miramonti per prendere costumi ed il resto del necessario.
Betta inganna l’attesa sorbendo un caffe’.
Faccio strada io che oramai sono un veterano del percorso fino alle terme. Eccoci arrivati al parcheggio delle terme. Da questo momento in poi abbandono la fotocamera dedicandomi al sole ed al nuoto.
La sera decidiamo di affidarci alle sapienti mani di Mariagrazia e quindi di cenare nuovamente all’agriturismo Auleto. Mentre siamo in attesa per il pasto, nella sala da pranzo immortalo questo simpatico quadretto.
Ecco il nostro gruppo ristretto a fine cena.
Anche Luna sembra essere stanca e dormicchia acciambellata vicino a noi.
Alla fine della cena diamo finalmente fondo alla bottiglia di grappa che avevamo inaugurato al nostro primo pasto alcuni giorni fa. Anche questa sera al termine del pasto Betta ed io ci ritiriamo in stanza dopo aver salutato gli amici.
Martedi’ 2 Giugno 2015 – Il ritorno a casa
La mattina mi sveglio quasi alle 8, tardissimo per il mio solito. Mi sto abituando alla bella vita?!? Scendendo per la colazione incontro Erika e Marcello. Sfodero la fotocamera ed ingaggio Mariagrazia per avere una foto con loro. Purtroppo Gianni, il nostro ospite, passa a salutarci mentre facciamo colazione ma poi si allontana dall’agriturismo per delle commissioni e non facciamo a tempo a salutarlo. Saluto calorosamente la nostra cuoca di fiducia, l’ottima Mariagrazia lasciando a lei il compito di presentare a Gianni i nostri affettuosi saluti ed un arrivederci a presto. Salutiamo ancora Erika e Marcello, poi carichiamo i bagagli e partiamo.
Strada facendo faccio comunque uno squillo a Gianni, e’ stato troppo gentile per non salutarlo almeno con una telefonata. La squisita ospitalita’ di cui abbiamo goduto grazie a lui e Mariagrazia potrebbe essere un ottimo motivo per una futura visita a questi bei luoghi. A Battipaglia esco dalla autostrada e, seguendo le indicazioni di Maria, mi dirigo in pellegrinaggio al “mozzarellaro di Sbardi”. Visto che quando arriviamo sono le 11 passate ne approfittiamo anche per un pranzetto leggero a base di caprese. Squisita!
Dopo questa piacevole sosta riprendiamo il viaggio arrivando a casa in largo anticipo rispetto al traffico del rientro. Trovare parcheggio sotto casa e’ l’ultimo ostacolo ma anche questo si risolve in breve tempo. E’ il degno termine di un lunghissimo e meraviglioso fine settimana. Grazie a tutta Pertosa, ad Auletta, agli organizzatori del congresso, ancora una volta a Mariagrazia e Gianni. A tutti un caloroso “Alla prossima”!!!
Un grande piacere trascorrere del tempo con voi! A presto in Salento!
In Salento?!? Magari!!! Piu’ probabile a Narnia 2015. Un abbraccio.