Erebus – 28/12/2014

Ancora una bella uscita all’Erebus, ma stavolta addirittura con le radio. In compagnia di Vincenzina, Matilde, Matteo, Fabrizio, Simone, Giuseppe ed io.

Prima di partire devo un ringraziamento particolare a Fabrizio, il nostro radiologo di fiducia che, per amor nostro e di scienza, si e’ preso un monte di freddo stando per ore e ore fuori dalla grotta a supervisionare le trasmissioni e a godersi le cavolate che dicevamo noi da dentro. Quindi per lui, penso da parte di tutti, un sentito grazie! Questa e’ stata una uscita molto tecnologica, oltre alle radio avevamo addirittura 2 operatori con la videocamera, Giuseppe e Simone. Grazie a loro, Simone ha potuto confezionare, con la solita maestria, il simpatico video del quale vi presento il link, spero piaccia a voi almeno quanto e’ piaciuto a noi.

Dopo queste doverose premesse e ringraziamenti, eccoci a noi…Questa volta Claudio non e’ riuscito ad essere dei nostri, era fuori Roma per le feste e non ha fatto a tempo a rientrare. Peccato, ma sara’ sicuramente dei nostri per la prossima volta. L’appuntamento e’ per tutti alle 9 al solito posto a S.Oreste. Vincenzina ed io invece ci vediamo alle 8.15 sotto casa mia. Con il suo motociclo ha sfidato il freddo intenso di stamane e me la ritrovo davanti casa tutta imbacuccata e puntualissima quando esco di casa in compagnia del mio solito zaino extra-large. Un rapido saluto con Vincenzina e poi di corsa in macchina. Anche la macchina fa il suo dovere accendendosi al primo tentativo nonostante la lunga sosta ed il freddo della notte. La lascio riscaldare a dovere e poi partiamo. Non c’e’ molto traffico, prendiamo l’autostrada e quasi senza accorgercene,tra una chiacchiera e l’altra, siamo a S.Oreste. Siamo anche quasi in orario, sono le 9 passate da un paio di minuti. Il resto della banda e’ gia’ quasi al completo, in attesa alla piazzetta, manca Matilde ma ha giurato e spergiurato che stavolta sara’ dei nostri, quindi e’ solo in lieve ritardo. Dal lato “orvietano” manca il buon Filippo, non e’ riuscito a combinare con il cambio turno, sicuramente anche con lui ci rivedremo alla prossima uscita. Parcheggiamo alla svelta, ci scambiamo allegramente auguri, saluti ed abbracci e quindi ci dirigiamo compatti al bar per un necessario quanto meritato cappuccino. Mentre siamo al calduccio del bar ci chiama Matilde, e’ arrivata, esco andandole incontro anche perche’ devo andare a fare una commissione. La saluto e poi le indico come raggiungere gli altri. Fatto quel che dovevo fare mi avvio per raggiungere il gruppone alla piazzetta. Strada facendo trovo Giuseppe che chiacchiera con Paolo, mi trattengo solo per un rapido saluto. In piazzetta finiamo di prepararci, spostiamo tutto il materiale nelle macchine di Giuseppe e Simone con le quali saliremo. Finalmente si parte, la nostra avventura e’ ufficialmente iniziata. Lungo la strada troviamo tracce di quella che sembra una recente nevicata. Arrivati allo spiazzo davanti all’eremo procediamo al parcheggio delle auto e quindi ai preparativi. Osservo meglio i piccoli cumuli di neve, in verita’ non e’ neve, e’ grandine, nei giorni scorsi deve esserci stata una grandinata spettacolare. Riprendo possesso del mio zaino immenso e con lui recupero anche la mia fida fotocamera con la quale inizio a tormentare i miei amici immortalandoli in tutte le pose piu’ strane. Ecco intanto Giuseppe mentre si stiracchia.dscf1622 Lascio in custodia di Matilde la fotocamera ed inizio a prepararmi anche io, eccomi ripreso accanto allo zaino extra-large.dscf1623 Un selfie delle nostre novelle, ma gia’ bravissime, spelee.dscf1625 Simone che prepara il materiale da progressione, corde, moschettoni ed attacchi.dscf1626 Il nostro “radiologo” di fiducia, il buon Fabrizio, controlla l’ingegnoso marchingegno di sua ideazione (questo e’ il modello 2.0!). Grazie ad esso potremo parlare con le radio in grotta.dscf1629 Ecco un primo piano del marchingegno, o “scatolo” a voler essere piu’ tecnici! Ve lo mostro in tutta la sua bellezza, ma non chiedetemi altro! Se proprio avete curiosita’, ecco il link ad un’altra relazione dove parlai diffusamente dell’invenzione del nostro radiologo. dscf1630 Ultimi preparativi mentre scende la nebbia.dscf1631 L’aria e’ pungente ma siamo attrezzatissimi.dscf1632 Prendiamo tutti gli zaini e partiamo. Oggi non ci sara’ pericolo di sudare mentre ci avviciniamo alla grotta.dscf1633 Che dire, abbiamo tanto materiale da portare, ce n’e’ in abbondanza per tutti e Matilde non si tira certo indietro.dscf1634 Il buon Fabrizio, in raccoglimento, si appropinqua.dscf1635 Il percorso di avvicinamento per fortuna e’ breve e ce la caviamo con pochi minuti. Davanti all’ingresso innanzitutto presentiamo l’Erebus a Matilde che ancora non lo conosceva quindi ci organizziamo. Simone e Matteo andranno avanti ad armare. Giuseppe e Matilde li seguiranno da presso portando il resto del materiale. Vincenzina ed io ci occuperemo di svolgere il cavo per far funzionare le radio. Fabrizio rimarra’ eroicamente al freddo e al gelo a fare la supervisione delle comunicazioni e a controllare che lo “scatolo” funzioni a dovere. Fabrizio deve subito iniziare le verifiche perche’ il marchingegno sembra fare le bizze. Qualche minuto basta per risolvere tutto, si trattava solo di un falso contatto, ma ci ha fatto trattenere il respiro! Fabrizio procede quindi a spiegarci come utilizzare le radio. Dopo le distribuiamo. Ne portera’ una la squadra di testa, noi “svolgi-cavo” prenderemo la seconda, la terza la terra’ Fabrizio per darci aggiornamenti dall’esterno e per distrarsi dell’attesa ascoltando i nostri sproloqui. Ora dobbiamo solo andare, Ecco Simone che parte.dscf1637 Un irriconoscibile Matteo lo segue.dscf1638 Matilde che si appresta a diventare intima con l’Erebus.dscf1641Ecco Vincenzina, oramai veterana dell’Erebus, che si prepara a scendere.dscf1642 La seguo poi io e quindi Giuseppe. Vincenzina ed io abbiamo il cavo, i primi 100 metri sono in un avvolgicavo, i secondi 100 metri sono filati in uno zaino. Cosi’ verificheremo quale soluzione sia la migliore. Eccoci raggruppati alla partenza del secondo pozzo, quello subito dopo il primo salto di ingresso. Si vede ancora la luce dell’esterno. Vincenzina ha appena finito di verificare che le radio funzionino.dscf1643 Intanto i nostri armatori procedono oltre. Facciamo un esperimento interessante che ripeteremo anche andando avanti nella grotta, quando Simone e Matteo sono scesi provano a comunicare  via radio anche se il cavo, che stiamo svolgendo Vincenzina ed io, e’ indietro di quasi 20 metri rispetto a loro. Con sorpresa verifichiamo che le radio funzionano senza problemi. Allontanandosi ulteriormente Fabrizio da fuori ci dice di sentire molti fruscii che impediscono di fatto la comunicazione. Comunque poter parlare senza problemi anche a 20 metri di distanza dal cavo e’ sicuramente cosa buona.   dscf1645 Matilde mentre collabora nella sistemazione del cavo.dscf1646 Ancora Matilde, stretta tra 2 pareti, sembra dire: “ma dove mi avete portata?!?”dscf1647 Eccoci all’ultimo salto prima dell’inizio della frattura finale dove andremo a lavorare. Arrivati in questo punto sono rimasti solo pochi metri di cavo dei primi 100 metri. Abbandoniamo qui l’avvolgicavo. Collego i secondi 100 metri di cavo e poi chiedo l’assistenza di Matteo per far arrivare lo zaino di sotto attraverso uno dei tanti, stretti, passaggi che collegano con l’ambiente sottostante dove proseguiremo. Facciamo anche una doverosa verifica del funzionamento delle radio. Tutto a posto.  dscf1650 Ecco l’ambiente dove ci si infila nella frattura. Vincenzina si appresta a scendere, Matilde attende con gli occhi sgranati, Matteo e’ interdetto.dscf1651 Per fortuna un attimo dopo torna il sorriso, decisamente meglio! dscf1653 Anche Matilde parte per la discesa finale…dscf1656 …e saluta tutti a modo suo… stai senza pensieri!dscf1657 Un poco di concrezioni imbiancate di fresco.dscf1659 I broccoletti, che tanto sono amati dalle nostre tute.dscf1660 Broccoletti e concrezioni con il nostro cavo in primo piano.dscf1661 Il cavo che finisce nello zaino, un invincibile invicta la cui integrita’ sara’ messa a dura prova dai broccoletti.dscf1663Mentre ci organizziamo impiego un po’ di tempo per alcune foto. Il posto le merita sempre. Per prima cosa un saluto al nostro simpatico serpentello concrezionato, oramai e’ di famiglia.dscf1665 Delle stalattiti che sono state sommerse dai broccoletti.dscf1667 Ecco Matteo che si appresta a passare la strettoia.dscf1668 Questa mostra poco oltre alla strettoia pero’ mi piace e ve la presento ugualmente.dscf1673 Matteo passa. Preso da invidia mi tolgo l’imbrago, cedo la fotocamera a Vincenzina e provo anche io. Mi incastro inesorabilmente, saranno forse i 30 chili in piu’ rispetto a Matteo che mi impediscono il passaggio?!? Vincenzina riprende i miei vani tentativi. Le uniche cose buone che riesco a fare consistono nel sistemare una corda e quindi passare a Matteo il cavo e la radio cosi’ potra’ scendere in sicurezza e raccontarci cosa vede.dscf1675A guardarla ora e’ incredibile quanto sembri piccola a vederla con me dentro. Quando ci passa Matteo sembra quasi larga. Bah!dscf1676 Torno indietro e mi consolo facendo qualche foto e mangiando i panettoncini che mi sono portato per pranzo. Ci riprovo col serpentello.dscf1680 Nel frattempo l’esplorazione prosegue, Matteo viene raggiunto da una soddisfattissima Matilde, che affronta e passa indenne la strettoia. Vincenzina invece prova ma si deve arrendere. Giuseppe e Simone non si cimentano per nulla. Fabrizio da fuori segue le nostre peripezie degustando la minestrina calda che si e’ preparato. Col nostro aiuto Matilde e Matteo recuperano l’attrezzatura e la indossano. Ci aggiornano via radio fino a che rimangono entro i 20 o 30 metri dal termine del cavo. Oltre quel limite la radio tace lasciandoci in trepidante attesa. Passano parecchi minuti, iniziamo quasi ad innervosirci. Passa ancora qualche minuto, proviamo a chiamarli urlando ma non abbiamo risposta, proviamo con la radio, ma nulla. Che staranno facendo la sotto? Finalmente eccoli! Ci raggiungono, ora sono a vista dall’altra parte della strettoia. Siamo molto piu’ tranquilli adesso. Il passaggio inverso della strettoia non e’ meno laborioso di quello dell’andata. Mentre si preparano al passaggio iniziano a raccontarci che la grotta sembra continuare ma che ci sara’ da lavorare. Per ora dobbiamo accontentarci del loro resoconto. Mentre passano, noi iniziamo a risistemare le nostre cose e a prepararci per risalire. Fabrizio ci comunica che la batteria della sua radio e’ finita e che non potra’ piu’ comunicare con noi. Vista la novita’ ripongo la nostra radio nello zaino. Vincenzina e Simone fanno assistenza ai strettoisti. Giuseppe ed io iniziamo a salire pian pianino rifacendo su il cavo.dscf1683 Mentre aspetto che Giuseppe liberi la corda da sopra, mi rilasso scattando qualche foto.dscf1689 Ecco un po’ di broccoletti, tanto belli quanto letali per le tute speleo.dscf1693 Ecco un Giuseppe nebbioso.dscf1695 Questa? Non so cosa sia, pero’ mi piaceva l’effetto!dscf1700 Arriva Matteo. Gli facciamo riprendere fiato qualche secondo poi lo torturiamo costringendolo a raccontarci quel che ha visto con maggiori dettagli.dscf1704 Mentre aspettiamo anche il resto del gruppo mi diletto a fotografare qualche concrezione un po’ sfatta.dscf1706 Che ve ne pare di questa con delle “infiorescenze” quasi fresche?!?dscf1707 A meta’ strada sulla via del ritorno trovo anche un ospite inatteso, un simpatico millepiedi.dscf1708 La risalita e’ lenta, un po’ per il recupero del cavo un po’ perche’ non vogliamo lasciarci troppo indietro Vincenzina e Simone che si occupano del disarmo.  A proposito del cavo, devo dire che per il recupero vince nettamente lo zaino in fatto di praticita’. L’avvolgicavo e’ decisamente scomodo. Per un eventuale riutilizzo lascio che sia Fabrizio a giudicare se il cavo ammucchiato nello zaino sara’ ancora buono per un futuro uso. La tecnica “attendista” e’ un successone, al terzultimo salto dall’uscita siamo nuovamente tutti insieme. Ho appena effettuato la risalita e provo a riprenderli da sopra. Come al solito il risultato e’ scarso e nebbioso.dscf1711 Come quella presentata poco fa, anche questa non so proprio cosa sia, pero’ l’effetto e’ simpatico!dscf1715 Eccoci finalmente fuori. Lasciare il confortevole tepore della grotta per il vento gelido all’esterno e’ uno choc. Troviamo ancora un eroico e semi-congelato Fabrizio ad attenderci.dscf1716 Ecco Matteo, stanco ma soddisfatto.dscf1717 Ecco Matilde, un po’ stanca pure lei ma sicuramente soddisfatta, non capita spesso di poter esplorare, soprattutto quando si e’ alle prime grotte!dscf1723 Ecco la sortita di Vincenzina.dscf1728 Nel frattempo Matilde si impossessa della fotocamera ed imperversa per un po’, eccomi mentre sono alle prese con la “sbobba” ghiacciata.dscf1731 Matteo con l’occhio a mezz’asta e Fabrizio imbacuccato e pronto a partire.dscf1733 Vincenzina che sfoggia la corda legata sulla schiena come una provetta alpinistadscf1738 Riprendo possesso della fotocamera pronto ad immortalare il sorriso sfolgorante di Matilde.dscf1741 Ecco, buon ultimo, il nostro Simone che esce a rabbrividire all’aria gelida.dscf1743 Un abbraccio dopo questa bella avventura ci sta’ tutto.dscf1745 Una ultima foto a Simone che toglie la corda iniziale e poi gia’ tremanti dal freddo prendiamo la strada per le macchine.dscf1747Non mi dilungo troppo poiche’ il resto della giornata potete facilmente immaginare come sia finito. Ci siamo cambiati velocemente e poi siamo scesi in paese dove abbiamo salutato Matteo che doveva rientrare. Noi altri ci siamo goduti una meritata cena da Alessandro. Tornando indietro dal ristorante abbiamo dovuto affrontare un vento fortissimo, tanto da non riuscire quasi ad avanzare. L’ultima tappa, per me, e’ stata quella del rientro in macchina fino a casa. Come all’andata il tragitto e’ sembrato breve poiche’ lo abbiamo accompagnato con chiacchiere varie e piacevoli. A coronamento finale della giornata, ho anche trovato subito parcheggio, e vicino casa, non si puo’ proprio desiderare di meglio! Un saluto a Vincenzina alla quale manca un non invidiabile tragitto in motorino e poi dritto a casa per una bella dormita al calduccio.

Con questa uscita abbiamo salutato degnamente il 2014. La prossima volta saremo al nuovo anno. Vi lascio con tanti, tanti, tanti auguri per una buona fine ed un ottimo inizio d’anno.

Alla prossima!!!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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