Gorga – 18/01/2014

Passeggiata sulle montagne di Gorga alla ricerca di sorgenti. Un anello di circa 7,5 km con Sara, Raffaella, Emanuele, Salvatore, Cristian, io e Luna. Prezioso l’aiuto dei GPS.

Approfitto della prospettiva di una bella passeggiata nei boschi per portare Luna con me. Abbiamo appuntamento alle 8.30 al solito bar “fico” vicino all’Ikea di Anagnina. Alle 8.00 sono gia’ li’, ne approfitto per fare un poco ordine in macchina ed iniziare a preparare quel che devo portare. Mentre traffico vedo con la coda dell’occhio una ragazza che parla al telefono, ci scambiamo una occhiata ma poi torno alle mie cose perche’ sono ragionevolmente certo di non conoscerla. Scopriro’ solo dopo che e’ Sara, ha partecipato all’ultimo corso del GSCai Roma e oggi andremo in giro per boschi assieme. Arriva Cristian, ci salutiamo poi si allontana per salutare altri che sono appena arrivati. Aggrumo la mia roba alla meno peggio e vado a vedere chi sono i convenuti. Conosco nessuno, ci presentiamo. Sono Sara, per l’appunto, e Salvatore. Cristian mi informa che mancano ancora Raffaella ed Emanuele. Come dicevo sono tutti novelli speleo dal corso GSCai. Bene! E’ sempre bello vedere persone nuove interessarsi alla speleologia. Per ripararci dal vento freddo entriamo al bar. Vorrei fare la colazione ma Cristian preferisce aspettare i 2 ritardatari. Aspettiamo poco perche’ quasi subito eccoli che entrano anche loro al bar. Mentre ci presentiamo li informiamo che sono gli ultimi e quindi devono pagare la colazione. Sono gia’ colazionati! Fa nulla, vuol dire che offriranno solo a noi. Siamo parchi, se la cavano con poco! Preso il cappuccino, usciamo. Salvatore mi riserva una lieta sorpresa. Con il suo macchinone si offre di portarci tutti e 6 piu’ Luna. Per me e’ proprio un bel regalo! Mi allontano avvertendoli che devo terminare la composizione dello zaino. Luna e’ in macchina che mi aspetta paziente. Ributto fuori dalla macchina il grumo informe della mia roba e cerco di selezionare solo quello che mi servira’, per non avere tentazioni di abbandonare Luna lascio l’imbrago in macchina, vuol dire che se troviamo una grotta dovro’ ritornare. Chiudo tutto nello zaino sperando vivamente di star scordando solo cose inessenziali (perche’ non dubito di aver scordato qualcosa!). Mi carico lo zaino sulle spalle, recupero Luna, chiudo la macchina e scappo alla macchina di Salvatore. Noi 2 siamo destinati ai posti dietro, Luna e’ un po’ incerta nel salire in una macchina cosi’ alta da terra. Al secondo tentativo fallito la aiuto sollevandola di peso. Io entro, un po’ a fatica dallo sportello laterale. Il sedile non e’ tra i piu’ comodi pero’ c’e’ lo spazio per stare sdraiati, a patto di sistemarsi un po’ tra Luna ed i bagagli. Sono ancora preso a sistemarmi quando partiamo alla volta di Gorga. Il riscaldamento in macchina e’ al massimo cosi’ posso rimanere in maglietta ed utilizzare il resto dei vestiti come comodo cuscino. Mi accomodo mentre Luna mi guarda incuriosita. Il resto del viaggio me lo sonnecchio. Quando siamo nei pressi di Gorga mi rialzo. Non vengo da queste parti da molti anni, oramai questa sembra essere una frase costante nelle mie relazioni. A Gorga tra quello che non ricordo e quello che e’ cambiato quasi quasi non mi ritrovo. Arriviamo fino in fondo al paese dove parcheggiamo. Scendiamo compatti e decisi per una invasione pacifica del locale negozio di alimentari per procurarci il desinare. Stavolta provo un connubio inedito, pizza con lonza e provola affumicata, mi suona bene. Una volta muniti di generi di conforto ritorniamo alla macchina dove Emanuele avvicenda Salvatore alla guida. Torniamo indietro prendendo la strada per i monti, uscendo dal paese sulla sinistra. Quando inizia la sterrata sono dolori per la mia povera schiena, i sobbalzi della macchina sono degni di un giro sulle montagne russe. Molte botte e gemiti piu’ in la’ finalmente arriviamo allo spiazzo vicino al laghetto artificiale detto “la porcilaia”. Tremebondo ed acciaccato scendo dalla macchina, Luna invece si fionda letteralmente di fuori. Ci penso un po’ poi decido, la situazione mi sembra tranquilla, le tolgo il guinzaglio. Parte come un missiletto felice ed inizia la sua corsa avanti ed indietro. Mi accerto che rimanga nei dintorni e mi dedico a recuperare lo zaino ed alla vestizione. Devo sbrigarmi perche’ sono l’unico a doversi cambiare d’abito prima di partire. Faccio del mio meglio mentre gli altri ingannano il tempo in chiacchiere. Cristian si allontana per un bisogno. Sono pronto, chiudo lo zaino con quello che portero’ e me lo carico sulle spalle. Cristian ci chiama, ha trovato un buco poco piu’ in la’. Andiamo a vederlo, e’ cinto da filo spinato, sembra profondo 5 o 6 metri ma alla prova del sasso non da’ molta soddisfazione. Aria non sembra essercene. Prendiamo il punto per verificare se e’ conosciuta, ma lo e’ quasi certamente. Dopo questa prima scoperta bene augurante partiamo alla volta della porcilaia. Ci guida Cristian con il suo fido GPS. Dice che siamo distanti circa 900 metri in linea d’aria dalla prima sorgente. Purtroppo la “linea d’aria” non si sposa molto col terreno dove camminiamo. Dobbiamo fare continue deviazioni per trovare un pertugio tra recinzioni di filo spinato e rovi di varia natura. Scavallata la prima cresta pieghiamo a sinistra, poi riprendiamo a destra, poi saliamo, poi scendiamo, poi…insomma camminiamo camminiamo evitando rovi ed altri ostacoli ed il GPS ci irride dicendoci che siamo sempre a 500 metri dalla prima sorgente. Scendiamo un ultima ripa e finalmente in fondo intravediamo acqua. Salvatore individua per primo la sorgente. Ora la vedo anche io, non e’ che sia proprio imponente, dal rubinetto di casa credo di riuscire a cavare piu’ acqua. Poggio lo zaino, il resto della banda si sparpaglia in cerca di altro, Sara si attarda un po’, procede con molta cautela perche’ non ama le discese ripide. Quando ci riuniamo nuovamente decidiamo che e’ ora di pranzo e quindi mangiamo. Il mio panino sperimentale e’ gustoso, la provola piace molto anche a Luna, devo dire che non disdegna nemmeno un assaggino di lonza. Salvatore diventa il suo migliore amico perche’ le dona una bella fetta di provola dal suo panino. Chiudiamo il pranzo in bellezza con un cioccolatino offerto da Emanuele. Rimettere lo zaino bagnato e gelido sulla schiena e’ sempre una esperienza tremenda, alla fine ce la faccio, anche gli altri sono pronti. Partiamo risalendo la valle in cui siamo, diretti alla prossima sorgente in programma. Abbiamo deciso che la cercheremo fino alle 14.30 poi faremo il punto e decideremo la strada migliore per tornare alle macchine. Camminiamo sempre seguendo le indicazioni che Cristian rileva dal GPS. Ora anche Salvatore ha sfoderato il suo e con un rapido aggiornamento dei dati tra loro ora ne abbiamo addirittura 2 a guidarci! Tra una deviazione a destra, una a sinistra un sali ed uno scendi continuiamo a muoverci seguendo in senso antiorario quello che mentalmente mi figuro come un ampio cerchio. Arriviamo ad una quota dove c’e’ meno vegetazione e possiamo proseguire praticamente diritti. Troviamo, o meglio Emanuele ci indica, una prima sorgente inaspettata. Anche questa e’ di minime dimensioni, pero’ e’ pur sempre una sorgente. Dopo averla segnata sul GPS continuiamo a camminare. Sempre Emanuele, detto oramai il “rabdomante”, trova un’altra sorgente. Le dimensioni sono sempre contenute, ma siamo contenti ugualmente. Posizionata e memorizzata anche questa, si riparte. La vegetazione torna ad intralciare il nostro cammino ma in qualche modo tra uno zigo ed uno zago troviamo il punto della seconda sorgente in programma. Il punto, dico, perche’ della sorgente nemmeno l’ombra. Cerca che ti ricerca la sorgente non si trova. In compenso l’ora inizia a farsi tarda, e’ meglio pensare al rientro. Dopo un rapido consulto decidiamo che non conviene tornare indietro per dove siamo venuti e che e’ meglio tentare la chiusura del cerchio, tanto rovi, erte, ripe, valli e creste ci attendono da entrambe le parti. Cammina cammina anche i GPS si stancano, bisogna cambiare le pile, operazione che Cristian e Salvatore svolgono con premura e prontezza. Finalmente ritorniamo in un punto dove c’e’ poca vegetazione, le macchine sono davanti a noi a poche centinaia di metri, ce la possiamo fare! Ad un certo punto troviamo, credo stavolta sia stato Salvatore, un’altra sorgente. Breve sosta per marcare pure lei e poi ripartiamo. Sorpresa! C’e’ un’altra valle da superare, scendiamo seguendo una sorta di sentiero e poi iniziamo la risalita. Quando siamo in cresta ci accorgiamo di essere rimasti solo Salvatore, io e Luna. Qualche urlo e scopriamo che il resto della compagnia ha deciso per una sosta pochi metri piu’ sotto. Visto che non sembra abbiano intenzione di raggiungerci a breve, decidiamo di scendere noi. Dopo la sosta ripartiamo, la luce inizia a diminuire ed e’ meglio arrivare alle macchine che e’ ancora giorno. Quando svalichiamo siamo Salvatore ed io, Luna e’ sempre dei nostri, abbiamo guadagnato Sara che ci segue dappresso, ma gli altri non si vedono. Di nuovo a urla stabiliamo un contatto, hanno deciso di aggirare il colle invece di svalicare come abbiamo fatto noi. Ci raggruppiamo nuovamente nei pressi di una recinzione. Ora il sentiero e’ in leggera salita, e’ molto evidente e costeggia la recinzione. Si tratta di poca strada, siamo in piano ed in vista della porcilaia. Stanchi ma soddisfatti ci ricompattiamo ed arriviamo tutti assieme alla macchina. Alla passeggiata e’ seguito il ritorno con sosta a Colleferro per una bibita e 4 chiacchiere insieme. Il seguente tragitto in macchina l’ho fatto sempre disteso in modalita’ dormicchio. Al bar fico ho salutato i miei nuovi amici scambiandoci l’augurio di rivederci presto.

Anche questa volta, dopo una lunga lettura, vi saluto lasciandovi in compagnia delle foto…
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Come avete potuto leggere e poi vedere, ancora una bella giornata in ottima compagnia, alla prossima!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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3 risposte a Gorga – 18/01/2014

  1. FabiOrlandi ha detto:

    Complimenti Fabrizio per la relazione e per le foto! Io mi sono appena affacciato alla speleologia ed anche a me piace molto redigere per ogni uscita una relazione, postando foto e video… Per ora su Facebook e YouTube, un giorno magari su un blog tipo questo…

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