Fatiglio – 27 e 28 Luglio 2013

2 giornate di duro “lavoro” dedicate al Fatiglio, con tanti, tanti amici. Per molti c’e’ stato anche il pernotto in loco con gozzoviglio a base di carne alla brace.

Sabato 27 Luglio 2013 – Solito appuntamento alle 8.00 al bar “fico”. Arrivano Netta, Lucilla, Fabio, Veruska, Fabrizio. Cristina, Stefano. Roberto ci raggiungera’ direttamente a Supino. Dobbiamo prendere ben 4 macchine perche’ sono tutte cariche di materiali da grotta a da campeggio. Fabio mi fa compagnia in macchina. Partiamo. Il tragitto e’ il solito, autostrada, uscita a Ferentino. Breve sosta per ricompattarci, sosta a Supino per le compere di cibarie ed un cappuccino “artistico”.

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Per pranzo sperimentero’ un connubio insolito, pizza rossa e salame, non ricordo chi, Lucilla forse, dice che e’ ottimo! Provero’ inoltre a portarmi da bere durante la salita una boccetta di integratore di sali, se non mi fara’ bene, perlomeno male non dovrebbe farmi!

Al parcheggio prepariamo tutto il necessario e partiamo.
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Non sono l’ultimo questa volta, ma c’e’ il trucco, mi ero preparato lo zaino prima, al parcheggio del bar “fico”. Il sole scotta ma l’aria non e’ rovente e si sale abbastanza bene.
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Facciamo una sosta approfittando dell’ombra offerta dal terzo albero e poi proseguiamo sotto il sole inclemente fino allo scavallo. Altra sosta e poi via. Arriviamo alla piana delle felci
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e ci spostiamo di lato per stare all’ombra. Altra sosta vicino alle pietre, mi scolo meta’ della boccetta di integratore.
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Quando siamo tutti rifiatati si parte nuovamente in direzione del Fato.
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Mentre il gruppo si ferma al Fato per una chiacchiera
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io mi diverto a fotografare la miriade di funghi sparsa li’ intorno.
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Ancora pochi passi e siamo al Fatiglio.
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Disfiamo gli zaini ed iniziamo l’attivita’. Dobbiamo allargare abbastanza per poter arrivare piu’ comodi a lavorare giu’ in fondo dove poi allarga. Continuiamo cosi’ tutta la giornata alternandoci alle fatiche. Ad ora di pranzo assaggio la pizza rossa con il salame…non e’ malvagia! La giornata scorre veloce, il Fatiglio si concede piano piano. A fine giornata abbiamo trasformato quella che sembrava una fessura poco inclinata in un tratto tondeggiante decisamente verticale. Manca l’ultimo scoglio, il diaframma in fondo che occlude il passaggio. Alle 18.00 circa finiamo le batterie del trapano e siamo decisamente finiti anche noi, torniamo alla base. Tanto per variare scendiamo giu’ dritti per dritti puntando verso il parcheggio. Tra uno scivolone sui sassi e qualche chiacchiera sulla giornata arriviamo a destinazione. Qui le nostre strade si dividono, io mi preparo per tornare a casa, il resto del gruppo, piu’ alcuni che ci stanno raggiungendo, vanno a fare campo poco piu’ in la’. Passeranno la notte a gozzovigliare a base di carne alla brace e altre bonta’. Anche Roberto torna a casa. Visto che domani anche Luisa si unira’ a noi restiamo d’accordo che ci incontreremo alle 8.00 al bar “fico”.

Domenica 28 Luglio 2013 – All’appuntamento al bar “fico” siamo: Roberto, Luisa, Paola ed io. Decidiamo di usare una sola macchina. La scelta cade su quella di Paola che pero’ ha un problema, perde olio dal servosterzo che quindi potrebbe bloccarsi. Sara’ interessante quando affronteremo i tornanti per salire in montagna! Il viaggio e’ tranquillo. Durante la sosta all’area di servizio per far benzina faccio un salto al bar e mi compro acqua e ben 2 bottigliette di integratore. Ho notato infatti che oggi, contrariamente al solito, non ho alcun dolore ai muscoli delle gambe e quindi ho promosso l’integratore e ci rifaccio! Facciamo una sosta al bar di Supino e prendiamo caffe’ e cornetti per i crapuloni montani che raggiungeremo a breve. Una controllata e un adeguato rabbocco all’olio del servosterzo e poi via. Ci parcheggiamo all’ombra vicino all’accampamento. Hanno quasi smobilitato.
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C’e’ stata una violenta lite con una tenda, una di quelle che a detta del costruttore si chiude in 2 minuti.
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Non ho assistito all’epica battaglia pero’ mi raccontano che ella si rifiutava caparbiamente di farsi riporre nella propria custodia e solo con supremo sforzo congiunto di piu’ persone ed estrema violenza e’ stata ridotta a piu’ miti consigli. Saluto tutti gli amici che sono arrivati ieri dopo la mia partenza. Ci sono, Stefano con la dolce meta’, Rosa, che si accingono a tornare a Roma e Roberto che invece si aggreghera’ per la gita al Fatiglio. Cristina ci abbandona, approfitta di chi rientra per un passaggio. Mentre loro finisco di sistemare il campo mi vesto approfittando dell’ombra. Un rapido spostamento in massa al parcheggio del fontanile (se ho ben capito a Supino la chiamano Fonte Serena) e partiamo per l’arcinoto sentiero. Facendo le solite soste arriviamo in zona lavori.
24028parcheggio 25028salita 26028luisascavallo 27028robertoscavallo 28028sosta 29028sosta 30028sostaPartono le attivita’, oramai siamo affiatatissimi. Il lavoro oggi e’ particolarmente faticoso perche’ bisogna spesso lavorare a testa in giu’. Lavorare da soli e’ impensabile, lavorarci per piu’ di un’ora e’ un massacro. Ci ficchiamo quindi dentro al Fatiglio dispettoso in coppia e alterniamo spesso. Le ragazze si mettono l’imbrago per entrare perche’ oramai rischiano di cadere nel pozzetto che si apre invitante ed irridente sotto di noi.

Verso le 15.00, quando mi fermo per pranzo sono finalmente riuscito a mettere un fix, attaccarci la corda (per chi la conosce, trattasi della fida Mhahrhthah Laccamuta!) e ficcarmi dentro al pertugio con le gambe. Ancora non si passa ma sembra veramente questione di poco. Per pranzo mangio gli avanti della “braciata” della sera prima. Inizio con una braciola e finisco con una fetta di bruschetta con salsiccia. Manca solo un bicchiere di vino! Il lavoro continua serrato. Ad una certa ora, non ricordo quando di preciso, mi accorgo di essere esausto. Mi accascio a terra e vi rimango per almeno un quarto d’ora in un dormiveglia vigile. Anche oggi alle 18.00 circa finisce la carica del trapano. Stefano e Fabio pero’ vogliono fare un ultimo tentativo. Netta sfodera allora il piccolo trapano da armo e glielo passa. Intanto mi tolgo la tuta, non ce la faccio proprio piu’ e poi a casa mi aspettano per cena! Il loro tentativo sembra aver avuto successo! Fabio ce ne porta anche la prova fotografica. Ci guardiamo in faccia, la tentazione e’ forte, ma e’ tardi e siamo tutti stanchi, anche se siamo attirati dalla possibilita’ di passare a vedere oltre decidiamo di rimandare alla prossima volta. Scendiamo lungo il sentiero dell’andata.
31028discesaArrivati al parcheggio ci cambiamo e riformiamo le macchine. Ci sarebbe una sosta a Supino per una birra e 4 chiacchiere ma sono in ritardo tremendo e supplico i miei compari di macchina di rinunciare. Loro gentilmente acconsentono e quindi , arrivati a Supino, salutiamo tutti e ci avviamo a Roma. Il viaggio di ritorno e’ tranquillo, senza storia direi, anche il servosterzo fa il suo lavoro senza lamentarsi. Arrivati al bar “fico” ci salutiamo recuperando poi ognuno la propria macchina. Io fuggo di gran carriera.

Questo e’ quanto, spero vi sia piaciuto leggerlo quanto a me ricordarlo!

Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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