Raduno Altamura – 02/07/2022

Con Almalinda, Gabriele, Giuseppe e tanti altri amici al raduno speleo vicino Altamura,

presso il Centro Visite Lamalunga, vicino alla grotta dell’uomo e all’immensa dolina detta Pulo di Altamura.

Siamo a fine giugno, proprio gli ultimi giorni, e io sono in vacanza con Betta in quel di Bisceglie. Dai miei amici Gabriele e Giuseppe ho saputo che parteciperanno ad un raduno in Puglia, ad Altamura. Saranno a un’ora di macchina da Bisceglie, l’idea di partecipare ad un raduno in Puglia e di incontrare degli amici mi sorride. E’ deciso, vado.

Per non rubare troppo tempo alle vacanze con Betta andro’ solo un giorno, il 2 di luglio.

La mattina verso le 8 prendo con me Luna e vado alla macchina. Appena capisce che andremo a fare un giro assieme inizia a uggiolare dalla contentezza. Appena si calma un poco la faccio salire in macchina e partiamo.

Quando arrivo al Centro visite Lamalunga c’e’ poca gente in giro, chi e’ qui da ieri probabilmente sta smaltendo i postumi del festeggiamento serale. Appena sceso dal parcheggio trovo la segreteria. Faccio l’iscrizione e guadagno la mia bella fascetta adesiva sul polso. Faccio anche la mia prima figuraccia, sono sicuro di conoscere la ragazza che e’ ora in segreteria ma non ricordo chi sia. Dopo l’iscrizione rimango la’ a far chiacchiera, lei mi squadra meglio, sono con la mascherina, e mi dice: “Ma tu sei Bibbo! Ti ricordi di me?”. Col solito imbarazzo, amorevolmente coltivato in decenni di figure simili, le rispondo sinceramente: “So di conoscerti ma non ricordo perche’!”. Senza prendersela troppo lei mi aiuta: “Siamo stati assieme a cena a Giovinazzo proprio 2 giorni fa…”. Prima figuraccia fatta, ora possiamo ripartire! Gentilmente si ri-presenta, e’ Chiara. Mi fermo a parlare con lei ancora qualche minuto, almeno finche’ arrivano altre persone e deve seguirne l’iscrizione. Ne approfitto e compero anche una maglietta a ricordo di questo raduno. Vedo di sfuggita Rosa e Fedele ma sono impegnatissimi, non riusciamo a trovare un secondo per salutarci come si deve.

In attesa dei miei amici vado a fare un giro per il centro visite. Attaccato alla veranda che funge da segreteria per l’evento c’e’ il corpo principale del centro. La’ si terranno gli interventi, mi affaccio, sembra un luogo fresco, meglio.

Davanti al centro visite vedo delle scale, scendendole arrivo al livello sotto dove trovo l’equivalente dello SpeleoBar. Qua si mangia, si beve e si stringe amicizia, per ora trovo solo persone assonnate che sbadigliano davanti ad un caffe’, ma per i pasti sono previste tante buone cose. Accanto al punto di ristoro c’e’ anche un piccolo emporio di mercanzie speleologiche ma per oggi non voglio farmi tentare, quindi lo evito.

Dopo il giro di ricognizione torno alla segreteria dove vedo arrivare i miei amici. Gabriele, nemmeno a dirlo e’ al telefono. Faccio subito la mia seconda figura da niente. E’ il compleanno di Gabriele e me ne sono completamente scordato. Stavolta e’ Giuseppe a salvarmi sussurrandomi un avvertimento all’orecchio. Vedo che Gabriele attacca e faccio appena a tempo a fargli gli auguri prima che riceva un’altra telefonata. Se di solito il suo telefono fa super-lavoro oggi e’ proprio incandescente!

Dopo qualche chiacchiera di saluto decidiamo come passare la mattinata, che si preannuncia molto calda. Per prima cosa andremo al Pulo di Altamura aggregandoci ad un gruppetto di persone guidate da Antonio. Prendo a bordo Giuseppe come guida e facciamo una bella fila di macchine su una strada ben polverosa. In breve siamo allo spiazzo dove lasciamo le macchine per ammirare il Pulo dall’alto. Si tratta di una immensa dolina, Antonio ci dice che probabilmente si e’ formata col crollo della volta di un enorme ambiente ipogeo. Sul fondo della dolina serpeggia una spaccatura che la attraversa da parte a parte. Ancora Antonio, il nostro cicerone, ci dice che sul lato destro, alla fine della spaccatura c’e’ un inghiottitoio con un pozzo di circa 30m. Non andremo a visitarlo perche’ non abbiamo l’attrezzatura, pero’ e’ bello saperlo. Ci spostiamo pero’ a vedere un paio di grotte che si vedono sul bordo della dolina, proprio di fronte a noi. Pensavo saremmo andati a piedi ma visto il caldo la nostra guidaci indica di prendere le macchine per avvicinarci il piu’ possibile.

Parcheggiate nuovamente le macchine, con un breve ma bollente tratto a piedi ci portiamo all’ingresso della Grotta Prima. Entriamo nella sala che forma la grotta, c’e’ un corrimano che aiuta nella discesa. Vado in giro a curiosare tra i vari buchi. Luna mi guarda interdetta poi si stende a terra a godersi il fresco. Terminata la visita facciamo ritorno alle macchine per spostarci alla grotta dell’uomo, quella famosa, del teschio concrezionato, per intenderci. L’ingresso non e’ permesso a nessuno, ci spiega Antonio, ma potremo consolarci visitando la vicina grotta delle Capre. Lasciate le macchine sul bordo strada iniziamo il pellegrinaggio rovente verso la grotta piu’ famosa.

Dopo una salita in cui il sole la fa da padrone arriviamo all’ingresso della grotta. La zona e’ recintata e l’ingresso e’ protetto da una cupola metallica che le da’ un aspetto “spaziale”, da base lunare.

Antonio ci intrattiene raccontandoci della esplorazione della grotta. Dall’ingresso ci sono 2 rami, quello piu’ evidente e’ stato esplorato per primo ma era solo di interesse speleologico. Il secondo ramo, piu’ angusto e’ quello dove e’ poi stato ritrovato il cranio dell’uomo che l’ha resa famosa.

Terminata la visita virtuale alla grotta dell’uomo riprendiamo a salire fino alla vicina grotta delle capre.

L’ingresso si presenta bene. Appena mi affaccio un bel fresco mi accoglie.

Anche qua un corrimano e degli scalini facilitano l’accesso.

Si tratta di una sala abbastanza grande e fresca, andando avanti il soffitto diventa piu’ basso, in fondo, sulla sinistra c’e’ un buco da cui esce aria addirittura fredda. Antonio ci dice che passando quel buco troveremmo la prosecuzione della grotta. Provo ad affacciarmi ma riesco ad intravedere solo un’altra sala e, forse, un salto.

Restiamo ancora qualche minuto a goderci il fresco e a recuperare il coraggio di affrontare il caldo infernale che ci attende fuori. Alla fine prendiamo coraggio e torniamo alle macchine. Concludiamo il giro tornando al centro visite che con mia sorpresa e’ molto piu’ vicino di quanto pensavo. Abbiamo fatto un ampio anello uscendo dal centro visite da una parte e rientrando dalla parte opposta.

Tra una grotta e l’altra si e’ fatta ora di pranzo. I nostri addetti al ristoro hanno previsto varie prelibatezze e noi ci appostiamo nei pressi per approfittarne.

Davanti alla porta del bar viene messo un tavolino che funge da cassa e ritiro delle vettovaglie. Ognuno di noi si serve e poi mangiamo allegramente tutti assieme.

La ripresa delle attivita’ “serie” deve attendere che ognuno abbia placato la fame, quindi tutto il programma slitta di circa mezz’ora. Ma si, che problema c’e’, una organizzazione elastica evita inutili stress! L’intervento che inizia dopo pranzo e’ proprio quello di Gabriele e Giuseppe e tratta della guida di persone ipovedenti in un ambiente di grotta e del percorso per formare delle guide preparate a questo. Una attivita’ nata quasi per caso alcuni anni fa che sta prendendo sempre piu’ corpo.

Subito dopo di loro parla una ragazza che con il suo gruppo sta facendo dei video sperimentali per descrivere le grotte attraverso sensazioni indotte dalle immagini, dalla voce narrante, dalla musica e dai suoni caratteristici delle grotte. Vediamo anche un video di esempio. Un esperimento interessante, magari ancora grezzo ma potenzialmente molto interessante.

Termina il video e la parola passa ad un altro gruppo che descrive le proprie esplorazioni in territorio albanese. Mi interessa molto, mi piacerebbe visitare l’Albania, ma lo sguardo implorante di Luna mi costringe ad abbandonare la sala per concederle una passeggiata dopo quasi 2 ore di paziente attesa dei miei comodi.

Torno al punto ristoro con i miei amici. La ragazza che ha presentato il video sperimentale siede accanto a me, ne approfitto per esternarle il mio apprezzamento per il lavoro che ha presentato. Ne parliamo un poco cercando di coinvolgere anche i miei amici. Quando si alza perche’ deve andare la saluto con l’augurio di progredire con questo lavoro che la appassiona cosi’ tanto. Catturiamo anche Franz per una chiacchiera sulle scuole di speleologia e sulle grotte, passiamo cosi’ piacevolmente almeno un’ora. Vorrei mostrargli il Catasto FSL ma non si riesce a combinare, peccato, sara’ per un’altra volta. Tra una cosa e l’altra si e’ fatta quasi ora di cena. Avanza ancora qualche minuto alla cena, Almalinda impiega questo tempo in maniera proficua andandosi a comperare uno zaino da grotta, molto bello e capiente. Mentre Almalinda va in macchina a riporre i suoi acquisti io mi intrattengo a importunare il fantastico quartetto che fatichera’ dietro al bancone per sfamarci. Di lato c’e’ anche Antonio che, dismesse le vesti di guida, ora e’ l’inflessibile cassiere.

Sono brave, belle e sorridenti, quindi meritano anche una doppia foto.

Arriva la cena! sono tra i primi ad approfittare delle delizie che sono state preparate per noi. Il piatto che piu’ apprezzo sono degli involtini, sono semplicemente fantastici. Me ne faccio ripetere il nome una decina di volte ma ricordo solo che sono “braciole”. Pero’ almeno ho imparato grossomodo come vengono preparate. Intanto queste sono di carne di cavallo, vengono confezionate legandole con lo spago e poi messe dentro dei vasi di coccio insieme ad un monte di verdure. Il vaso di coccio viene poi sigillato e messo in forno. Dopo molte ore di cottura il vaso viene tirato fuori e fatto freddare un poco. Quello che ne esce fuori, vi posso assicurare, e’ una autentica delizia.

Dopo cena inizio ad avvertire le prime avvisaglie di stanchezza. Ricordo a me stesso che manca piu’ di un’ora di guida per poter trovare riposo. Molto a malavoglia quindi inizio a salutare coloro che riesco e poi fuggo alla chetichella verso la macchina. Il ritorno passa via senza soffrire troppo ma devo dire che quando raggiungo il letto ne trovo veramente sollievo. Una giornata speleo-social nata quasi per caso ma molto divertente. Alla prossima e…tanti auguri Gabriele!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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