Inferniglio – 19/10/2019

A fare foto e video con Ilaria, Alessandro, Mario, Laura, Giuseppe e Gabriele.

La mattina arriviamo alla palestra di arrampicata vicino l’Inferniglio e ci fermiamo ad aspettare Mario, Laura ed i “cineoperatori”, cosi’ nominati da Mario, ovvero Ilaria ed Alessandro

Inganniamo l’attesa facendo un giro e qualche foto.

Una delle pareti attrezzate.

Giuseppe mi indica una delle vie.

Una pozza d’acqua che Gabriele battezza come laghetto.

Una ragnatela resa visibile dall’umidita’.

Finito il giro nei dintorni, finito con le foto, ancora si vede nessuno. Inizio a spazientirmi.

Per passare il tempo inizio a cambiarmi.

L’iniziare a cambiarmi e l’aria fresca del mattino hanno l’effetto voluto, mi distraggo e anche il malumore da attesa prolungata svanisce. Finita la vestizione inizio a soffrire il caldo ma dei nostri amici ancora nemmeno l’ombra. Rompo cosi’ tanto le scatole a Gabriele da convincerlo a proseguire. Dopo averli avvertiti telefonicamente, proseguiamo fino al parcheggio nei pressi dell’Inferniglio.

Una volpe viene a farci visita. E’ curiosa, e forse affamata. Non sembra aver paura di noi.

Si mette in attesa, magari arrivasse qualche cosa di buono da mangiare.

Lei e’ paziente, ma noi abbiamo proprio nulla da offrirle.

Un rumore la fa fuggire tra le frasche. Sono i nostri amici, ecco Laura ed Ilaria in avanscoperta.

Dopo i saluti, prendono posto nell’area pic-nic ed iniziano a prepararsi.

La volpe ci prova anche con loro ed Ilaria ne approfitta per farle qualche foto.

Noi che siamo gia’ pronti andiamo alla grotta a portare il canotto.

Ed iniziamo a gonfiarlo.

Sistemato il canotto, torniamo alla base. I preparativi fervono.

Laura e Mario sono pronti ed rilassati.

I nostri cineoperatori, per oggi anche io chiamero’ cosi’ i nostri amici Ilaria ed Alessandro, sono quasi pronti. Hanno dovuto verificare e preparare tutto l’armamentario per girare il video.

Finalmente siamo tutti pronti, oramai sudo come una fontanella.

Andiamo verso la grotta. Di solito seguo il letto del corso d’acqua che esce dalla grotta durante le piene. Stavolta prendo per il sentiero sulla sinistra. Qualche allegro fungo mi si para davanti strada facendo.

Eccoci in vista della grotta.

I nostri cineoperatori iniziano a valutare la scena e ad immaginare le riprese da fare.

Noi aspettiamo indicazioni.

Ora e’ tutto stabilito, partiremo da dietro ed arriveremo in fila indiana all’ingresso della grotta.

Ci appostiamo in attesa del fatidico “ciak si gira”.

Fatto il video del primo tratto facciamo una breve sosta per rifocillarci e mettere a punto quello che Mario dovra’ dire prima di entrare in grotta.

Dopo il lauto pasto fornitoci dal previdente Mario, partiamo di nuovo col video. Mentre Mario e’ impegnato nel descrivere la grotta a favore dei nostri futuri spettatori, vado avanti a vedere il livello del primo laghetto. Molto bassa, bene.

Passo dall’altra parte del laghetto cercando di non sporcare l’acqua, nel caso volessero riprenderla. Poi pero’ mi immergo per stemperare il crescente calore che sento addosso.

Dalla mia postazione di frescura sento Mario che parla. Il canotto e’ pronto, aspetto con pazienza.

Mi raggiunge Giuseppe, ha con se la fotocamera. Pero’ la sua e’ molto migliore della mia ed e’ corredata di cavalletto. Fara’ meno foto di me, pero’ di qualita’ molto maggiore.

La troupe si muove. Li aspetto e poi proseguiamo assieme.

Strada facendo tento le solite foto ai vasti ambienti della grotta.

Eccoci arrivati al laghetto in cui di solito terminano le visite alla grotta.

E’ impressionante ricordare che poco tempo fa in questa stessa galleria nuotavo strusciando il casco sul soffitto.

L’inizio del sifone intermedio.

La bella concrezione al bivio per il bypass che permette di evitare l’ultimo laghetto.

L’inizio dell’ultimo laghetto prima del sifone terminale. Evito di tuffarmici per non intorbidire l’acqua.

Ecco la troupe che arriva.

Una volta arrivati, sistemano il necessario per le riprese, e le girano. Dopo vanno a visitare il bypass. Io mi astengo ricordando quanto possa essere fangoso quel tratto. Me ne rimango fermo ad aspettare vicino all’inizio dell’ultimo laghetto. Quando siamo di nuovo tutti assieme mi accorgo di aver esagerato con lo stare fermo, ora ho freddo. Attraversare l’ultimo laghetto ora non mi sembra un’idea allettante, decido che preferisco muovermi un poco tornando indietro per portare il canotto al laghetto precedente. Gabriele nel frattempo affronta l’ultimo laghetto e va a vedere il sifone terminale. Mario si preoccupa per la sua sorte e lo manifesta con grande strepito, sento il suo vocione tuonare quando sono gia’ abbastanza lontano. Tutto si risolve col ritorno dell’ignaro Gabriele. Anche loro prendono la via del ritorno.

Al sifone intermedio facciamo un’altra sosta per qualche ripresa e foto. Il trasporto del canotto mi ha riscaldato assai, ora posso affrontare la sosta senza tremori o brividi.

Riprendiamo il cammino.

Al laghetto iniziale facciamo di nuovo sosta, anche la mia fotocamera decide di averne abbastanza e mi propone la solita batteria in rosso lampeggiante prima di spegnersi inesorabilmente.

Una uscita breve ed inusuale al seguito dei nostri bravissimi cineoperatori, molto pazienti nel gestire un cast raccogliticcio e molto disordinato. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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