Un giro alla grotta di Cretarossa con Angelica, Aurora, Valentina, Gabriele, Nerone e Maurizio
Siamo di nuovo qua a tentare di raggiungere il fondo di questa bella grotta. Anche questa volta non abbiamo molte corde, e’ un periodo di penuria di materiali nel nostro gruppo. Almeno pero’ ne abbiamo piu’ della volta scorsa, Gabriele ha portato le sue personali e Nerone ha raschiato il fondo del magazzino. Magari ce la facciamo.
Oggi ci sono anche alcune novita’; rivedo Maurizio dopo qualche mese e, udite udite, con noi c’e’ Aurora! La volta scorsa alla Beatrice Cenci ha fatto amicizia con l’attrezzatura ed oggi si cimentera’ con la sua prima grotta verticale.
Arriviamo alla grotta con largo ritardo e, dopo aver salutato Maurizio e Nerone, iniziamo subito a prepararci.

Angelica e Valentina si vestono e poi attendono alla vestizione di Aurora. Nerone osserva il tutto fumando la sua leggendaria pipa.

Io mi preparo e cerco di fare la cernita del materiale disponibile facendo la spunta della lista del materiale necessario che ho in mente. Alla fine prendiamo tutto ed andiamo all’ingresso. Il programma della giornata e’ variegato. Partiranno Valentina ed Angelica ad armare 2 vie sul primo pozzo. Aurora ed io scenderemo assieme quando loro avranno terminato. Dopo, tutti assieme, scenderemo verso il fondo a vedere il sifone e, se rimane il tempo, proveremo ad iniziare il traverso per arrivare alla spaccatura sul pozzo grande, quello a sinistra (a sinistra di che!?! E’ tanto per dire!). Ecco Angelica che parte per attrezzare la sua via.

Nerone scende il primo tratto del primo pozzo con una corda di servizio per dare manforte alle nostre armatrici.

Intanto noi aspettiamo con pazienza.

Parte anche Valentina per fare la sua parte.

Aurora, in posizione yoga, si diverte a vedere tutta la nostra agitazione.

Maurizio da’ assistenza a Valentina nello sbrogliare la corda.

Le nostre prodi armatrici terminano il loro lavoro. Magari qualche particolare dell’armo e’ da curare meglio, ma le nostre ragazze si applicano con passione ed hanno tutto il tempo del mondo per perfezionare la tecnica. Aurora ed io iniziamo a scendere quando Angelica ha terminato il suo lavoro e Valentina sta posizionando l’ultimo frazionamento. Prima di partire salutiamo Nerone e Maurizio, per loro si e’ fatto tardi e devono tornare alle rispettive case. Gabriele invece per oggi ha deciso di dedicarsi a rivedere alcuni buchi alla piana dei Fondi di Jenne, con lui ci diamo appuntamento tra almeno 4 ore. Ecco Aurora che affronta il suo frazionamento nel vuoto.

Il tratto nel vuoto del primo pozzo e’ almeno una ventina di metri. Aurora se la cava benissimo, ma ad ogni modo sotto c’e’ Valentina a fare sicura.

Io mi rilasso un attimo seguendola con la fotocamera.

Arrivati alla base del pozzo, siamo finalmente di nuovo tutti assieme. Scenderemo per il pozzo grande, quello famoso, a sinistra. Prendo tutto il materiale necessario e vado avanti. Valentina mi segue per dare una mano. Angelica rimane con Aurora a descriverle le meraviglie della grotta. Anche stavolta armiamo la partenza su attacchi naturali. Inizio a scendere. Dopo una quindicina di metri la corda e’ quasi terminata. Sono in corrispondenza di un terrazzino. Mi ci fermo per decidere il da farsi. Attrezzo una sosta mettendo la corda attorno al collo di una testa aliena. Sono proprio tra 2 pozzi, quello grande a sinistra ed uno piu’ piccino a destra. Cerco altri attacchi naturali ma non ne vedo. Avviso Valentina ed Angelica che mi servira’ il trapano. Visto che Angelica e’ stata ferma parecchio ad attenderci alla base del primo pozzo, per farla muovere e scaldare un poco chiedo a lei di scendere per portarmelo.

Sopra di me le mie amiche urlano di aver capito ed inizio a sentirle armeggiare. Mi metto comodo ed aspetto pazientemente.

Sono intento a fare foto in giro quando sento cadere qualcosa di pesante da sopra. Con degli orrendi rimbombi sento il “qualcosa” arrivare fino in fondo al pozzo grande. Nei pochi secondi che impiega ad arrivare giu’, mi si gela il sangue. Quando sento la voce di Angelica che smoccola perche’ le e’ sfuggito il sacco, mi rincuoro un po’. Ma poco, perche’ mi sovviene che nel sacco stava portando il trapano. Le chiedo maggiori informazioni sul sacco che e’ caduto, si tratta del suo personale. Ne stava portando 2, ed il suo le e’ sfuggito di mano mentre lo sistemava. Nonostante il dispiacere per la triste sorte del suo zaino e del suo contenuto, non riesco a reprimere completamente un respiro di sollievo, la rottura del trapano sarebbe stata una grave perdita per il gruppo.

Angelica mi raggiunge, e’ affranta per quel che e’ successo ed e’ preoccupata per la sorte del suo cellulare, che era nel sacco caduto.

Cerco di distrarla mostrandole dove siamo e descrivendole cosa andremo a fare. Mentre la aspettavo ho deciso, ci sposteremo nel pozzo piu’ piccolo dove forse ci sono piu’ possibilita’ di fare un buon armo.

Quando sembra che l’impegno e le chiacchiere abbiano sgombrato un poco i cattivi pensieri, mi faccio passare il necessario e vado. Dopo un metro di discesa devo giuntare la corda con un’altra. Un metro piu’ avanti trovo una zona abbastanza buona per piantare 2 multimonti. Sistemo gli attacchi, metto la corda. Prima di scendere chiedo ad Angelica di sentire Valentina ed accordarsi per far scendere Aurora, Valentina ne sorvegliera’ la partenza ed Angelica l’arrivo. Terminato di prendere gli accordi, scendo. A meta’ del pozzo anche la seconda corda termina. Ancora una volta riesco a trovare un punto comodo dove fare sosta. Sono fortunato, ci sono degli attacchi naturali. Giunto di nuovo la corda con l’ultima a nostra disposizione, armo e proseguo.

Proprio con gli ultimi metri di corda atterro su un ampio terrazzino tra i 2 pozzi. Un paio di metri in piu’ e non avrei potuto arrivarci.

Mi cerco un posto al sicuro e urlo la libera ad Angelica. Nel frattempo mi avvertono che sia Aurora che Valentina sono al sicuro vicino alla testa aliena. Mentre aspetto Angelica mi guardo attorno. Ci sono parecchi resti di larva di bigattino (mosca carnaria), probabilmente i resti dell’ultima mucca “caduta” in questa grotta.

Il pozzo grande prosegue ancora una ventina di metri, diventa abbastanza stretto da essere sceso in opposizione, ma non mi sembra il caso. Riesco pero a vedere dove e’ arrivato il sacco di Angelica, e’ 5 metri sotto di me, in corrispondenza di un’altro terrazzino. Valuto la situazione, tra me e lui ci sono vari gradoni che posso scendere facilmente. Vado, lo recupero e torno.

Angelica nel frattempo e’ quasi arrivata, le faro’ una sorpresa quando sara’ qua. Per ora faccio il vago quando mi chiede cosa ne e’ stato del suo zaino.

L’esame del contenuto dello zaino di Angelica da’ un’idea della violenta caduta che ha subito. La borraccia e’ quasi appiattita, il portapranzo e’ a pezzi. Come per miracolo il cellulare risulta intatto. Ottimo, tutto e’ bene quel che finisce bene. Da sopra Valentina ci aggiorna. Aurora si sente stanca e preferisce tornare indietro. Risaliamo per darle assistenza. Nel frattempo Valentina risale il pozzo che ha appena sceso. Ecco Angelica ed Aurora pronte per iniziare la risalita. Io seguo per ultimo occupandomi del disarmo.

Quando e’ il mio turno salgo per il pozzo grande mentre le ragazze mi aspettano alla base del pozzo d’ingresso.

Iniziano a risalire Valentina ed Angelica. Aurora ed io aspettiamo.

Visto che tanto c’e’ da aspettare, faccio qualche prova con la fotocamera.

Le nostre amiche salgono facendo un poco a gara, ma senza darlo a vedere.

…ed io continuo a far loro foto.

Ma un selfie con Aurora alla sua prima grotta, lo vogliamo fare?!?

Angelica e Valentina sono al primo frazionamento. Urlo loro di avvertirci quando saranno oltre la zona che scarica sassi.

Ok, sono in zona sicura, possiamo iniziare a salire anche noi.

Saliamo senza fretta, Aurora va molto bene ma inizia ad accusare la stanchezza. Man mano che passiamo i frazionamenti disarmo entrambe le vie festonandomi di corde e moschettoni.

Seguendo Aurora arrivo anche io alla fine della salita, ecco alcune delle corde che mi son tirato su. Fuori c’e’ il buon Gabriele ad attenderci col suo buon umore.

La solita foto alla targa per Nerone.

Sistemiamo i materiali suddividendoli tra i vari proprietari (Gabriele e Nerone) e quindi andiamo alle macchine a cambiarci.

Ci cambiamo svelti perche’ la temperatura nel frattempo e’ scesa sensibilmente e sta pure annuvolando. Quando siamo tutti in abiti civili, organizzo per una bella foto di gruppo.

La giornata viene conclusa degnamente con un buon piatto di fettuccine a Marano Equo, da Antonia. Per migliorare ancora di piu’ l’allegria della cena, si uniscono a noi anche Laura e Mario.

Sul ritorno sonnacchioso e soddisfatto eviterei di soffermarmi. Alla prossima.