Con Valentina, Angelica, Giuseppe, Gabriele, Mario, Elisabetta ed Aurora
Per questa giornata e’ prevista la visita alla grotta La Sassa, la grotta archeologica dove stano scavando Angelica e Mario. Oggi a partire da Roma siamo solo Valentina ed io, il resto del nostro gruppetto e’ gia’ alla grotta. Per migliorare ancora di piu’ la bella giornata che si prospetta, ieri ho proposto a Valentina di fare una breve deviazione a Carpineto Romano per una visita veloce a Pozzo Comune. Lei ha accettato subito con entusiasmo.
Eccoci quindi qua di buon mattino a Pian della Faggeta, parcheggiati davanti a Pozzo Comune.

Tutta la nostra escursione si basa sul presupposto che la grotta sia gia’ armata per una festa del GSCAI Roma. Nulla di piu’ errato. Per fortuna, i nostri amici del GSCAI arrivano mentre ci stiamo preparando, proprio per completare l’armo della grotta. Dopo i saluti ed una foto in loro compagnia…

…ci mettiamo d’accordo. Noi andremo avanti con il loro materiale per armare il pozzo da 13, quello alternativo al classico P19.

Pronti a partire.

Scendiamo verso il fresco.

Il primo saltino lo passiamo senza corda. Per il secondo ho una sorpresa da shock; non esiste piu’! Me lo avevano detto, ma vederlo di persona mi lascia di stucco ugualmente. Il sassone che formava il saltino, su cui sono stazionate intere generazioni di speleologi, giace tristemente a terra nella sala.

Andiamo avanti ad armare il pozzo, per stavolta il P19 non lo degniamo nemmeno di uno sguardo. Armo a soffitto, centrando il foro d’entrata, cosi’ non serve mettere il deviatore sotto. Quando scendo mi ricordo che a meta’ c’e’ da fare un frazionamento. Purtroppo non posso farlo perche’ ci sono spit e non ho bulloni con me. Con un poco di attenzione pero’ si riesce a scendere senza che la corda tocchi, avverto Valentina. La aspetto alla base prima di proseguire. Armiamo velocemente il salto successivo ed arriviamo alla base del P19 dove lasciamo lo zaino con il materiale avanzato. Proseguiamo sul meandro fino al saltino con la pozza “infame”, quella dove sovente “approfitto” per prendere un bagno. Stavolta la passo indenne e poi termino la discesa del pozzo fino alla sala del teschio.

Proseguiamo passando lo scivolo di fango e poi per il meandro meraviglioso.

Ogni tanto mi fermo per una foto.

Arriviamo fino alla partenza del Marilu’, c’e’ abbastanza acqua oggi. Valutiamo se scenderlo. Sono le 11.30, per noi e’ ora di tornare, dobbiamo essere alla Sassa per ora di pranzo. Anche se a malincuore torniamo verso l’esterno.

Uscendo incontriamo il resto del gruppo. Insieme a loro c’e’ anche Paolo, ci fermiamo per fare qualche parola. Il tempo purtroppo stringe, quindi salutiamo tutti ed usciamo.

Scendendo passiamo davanti all’agricamping Al Ciroletto. Incontriamo Rosa e Stefano. Stefano ieri festeggiava i suoi primi 40 anni di speleologia. Ci fermiamo per salutare e fargli i complimenti.

Purtroppo dobbiamo lasciare anche loro. Il tempo stringe sempre piu’. Arriviamo alla grotta abbastanza in orario. Tardiamo ancora una mezz’ora per arrivarci perche’, ahime’, sbaglio strada e dobbiamo avventurarci tra rovi e sterpi prima di trovare i nostri amici. Alle 14 pero’ siamo tutti assieme e possiamo finalmente salutarci di persona e non via messaggio. Facciamo anche conoscenza con 2 studentesse che hanno deciso di partecipare allo scavo, Aurora ed Elisabetta.

Facciamo un veloce pranzo assieme e poi ci prepariamo per riprendere gli scavi.

Angelica si carica di secchi pieni di terra e si ritira di lato a setacciarla.

La zona di scavo.

Stiamo un poco tutti assieme. Dopo pero’, visto che non possiamo partecipare se non col supporto morale, Valentina ed io andiamo a fare un giro nelle zone strette della grotta.

Approfitto biecamente di Valentina indicandogli tutti i posti a mio avviso meritevoli, dove io non riuscirei ad entrare. Lei con molta pazienza si presta.

Non esce fuori nulla di nuovo.

Mentre lei esplora io inganno l’attesa facendo foto.

Me la prendo anche con le gocce d’acqua.

Quando torniamo, Angelica ha terminato col setaccio ed e’ tornata in zona scavi. Andiamo a tenerle compagnia. Valentina e’ del mestiere quindi osserva in silenzio, io disturbo con una raffica di domande in risposta ad ogni spiegazione di Angelica.

Le zone di scavo sono 2, in una ci sono Angelica ed Elisabetta. Nell’altra Mario ed Aurora. Noi “profani” ci aggiriamo portando la nostra quota di confusione.

Uno scorcio della grotta.

e una dolicopode, che ci sta sempre bene.

Un intenso momento di scavo. In pratica, mi spiega Angelica, devono togliere tutta la terra che trovano sul piano oggetto di studio. Devono lasciare i sassi piu’ grandi che potrebbero creare buche, individuare e lasciare in sede eventuali reperti. Dopo questo lavoro certosino, ce n’e’ uno ancora peggio, si deve fare la mappa disegnando la posizione di ogni sasso e/o reperto rimasto in loco. Dopo, non e’ finita qua, si deve imbustare e catalogare tutti i reperti, levare i sassi, andare a setacciare tutta la terra tolta e poi…ricominciare daccapo con lo strato successivo!

Il pomeriggio prosegue, Valentina ed io facciamo un’altra fuga per vedere una zona della grotta, una di quelle strette. Torniamo poi ad osservare e, io, a fare domande. Alle 5 del pomeriggio Mario dichiara chiuso il cantiere. Rifacciamo su le nostre robe e torniamo alle macchine. Ora capisco e ricordo quale fosse la strada giusta!

Propongo, prima di lasciarci di andare a visitare l’abbazia di Fossanova ed approfittare del locale bar per un aperitivo. La proposta viene accettata all’unanimita’. Andiamo.

Ci dirigiamo verso la chiesa con lento passo da visitatore.

Ma poi deviamo decisamente verso il bar. In pochi minuti siamo tutti muniti di bevanda rinfrescante e pronti per il brindisi.

Diciamo che nonostante l’impegno i selfie non sono proprio il mio forte! Comunque l’aperitivo ci voleva tutto. Una piacevole conclusione per una bella giornata. Alla prossima.