Ad esplorare a Doppio Rum con Valentina, Gabriele, Barbara, Valerio ed io.
Da Roma arriviamo Valentina, Gabriele ed io. Come al solito con la macchina di Gabriele. Facciamo colazione da Cicchetti, poi sosta al magazzino a prendere del materiale, poi a casa da Valerio per prendere lui e quindi su. L’ultima sosta e’ all’alimentari di monte Livata per prendere acqua e pizza.
A campo dell’Osso e’ pieno di macchine, molti hanno approfittato per venire a prendere il fresco qua in montagna. Addirittura non troviamo parcheggio al solito posto. Svelti ci prepariamo. Gabriele decide che oggi non se la sente di scendere, opta invece per una passeggiata. Noi andiamo. Valentina non riconosce il posto, l’ultima volta che e’ stata qua, c’era la neve.

Valerio ci precede di buon passo.

Oggi faccio il cambio discensore. Non ne ho uno mio nuovo, per ora usero’ quello che mi ha prestato Gabriele.

Visto che l’ultima volta ho lavorato io alla strettoia, ci organizziamo cosi’. Scendero’ io per primo per cercare di terminare il lavoro iniziato la volta scorsa. Valentina e Valerio scenderanno con calma. Valentina intanto si esercita a fare il nodo attorno all’albero con la corda di partenza.

Preparativi. Io intanto sono quasi pronto per avviarmi. Oggi abbiamo i minuti contati, alle 6 e mezza del pomeriggio devo essere di nuovo a casa. Ora e’ quasi mezzogiorno. Fatti i conti, alle 3 dovro’ smettere e tornare su.

Entro, scendo svelto. Non faccio foto, ne ho gia’ fatte tante le volte scorse. Arrivo alla base dell’ultimo pozzo, mi levo l’attrezzatura e vado in zona lavori. Oggi lo stillicidio e’ molto minore rispetto alla volta scorsa. Anche la circolazione dell’aria e’ drasticamente diminuita, il vapore che produco staziona nella strettoia dove sono a lavorare. Prima di iniziare faccio una foto al buco che a breve smazzettero’ a dovere.

Passa il tempo, smazzetto e tolgo pezzi, il lavoro procede lento ma qualche risultato si vede. Verso le 2 inizio a sentire rumori. Sono Valentina e Valerio, stavo iniziando a preoccuparmi. Valerio arriva per primo, mi racconta che hanno dovuto imbragare un masso in bilico sul pozzo iniziale ed hanno impegnato molto tempo per portarlo fuori. Dopo esserci vicendevolmente aggiornati, gli racconto il poco che ho fatto, Valerio va a vedere la strettoia. Io rimango ad attendere Valentina approfittando per bere un sorso d’acqua.

Arrivata Valentina, aspetto che si tolga l’attrezzatura poi andiamo in zona lavori. Valentina e’ la nostra ultima speranza. Io ho provato a passare, mi manca tanto cosi’ ma non ce la faccio, ancora. Valerio ha provato anche lui, non passa. Valentina, come dicevo, e’ il nostro asso nella manica. Lo scambio di posto con Valerio e la preparazione della sicura per Valentina sono affari un poco laboriosi, ma alla fine ce la facciamo. In fila indiana, Valentina prima, Valerio secondo ed io a guardar loro le spalle, andiamo di fronte alla strettoia. Io non vedo il tentativo di Valentina, e’ totalmente coperta da Valerio. Ad ogni modo, Valentina non ci delude, passa agevolmente. Ora e’ dall’altra parte. Per prima cosa si guarda intorno, tira giu’ qualche sasso per ripulire la cengia dove sta. Noi la incalziamo per avere particolari. Le nostre aspettative vengono un poco disattese da quanto vede Valentina. Ci racconta di un pozzo di circa 10 metri…noi eravamo partiti stimandone uno da almeno 50 metri. I sogni speleologici! Le passiamo la fotocamera ed ecco il nuovo pozzo.

Le dico di scattare molte foto e lei con giudizio mette in pratica il consiglio.

Ancora un’altra, peccato per il fango sull’obiettivo.

Recupero la fotocamera e provo a fotografare Valerio di spalle. Non viene una gran foto ma rende l’idea dello spazio risicato. Mentre aspetto e tremo dal freddo, prendo il trapano e faccio 2 buchi per piantare altrettanti fix. Uno si blocca, non entra nemmeno martellando come un forsennato. Prova anche Valerio da una posizione migliore. Nulla da fare, addirittura si piega. Il secondo pero’ va bene, lo useremo come partenza per l’armo fino alla cengia dov’e’ ora Valentina.

Si fanno le 3 del pomeriggio. Chiudo il cantiere e mi avvio per uscire. Prima di partire mi raccomando con i miei amici che anche loro non facciano tardi. Indosso l’attrezzatura e parto alle 3 e un quarto. Alle 4 in punto sono fuori. Come promesso fuori trovo ad aspettarmi Gabriele. Mentre scambiamo qualche chiacchiera per aggiornarlo sulle novita’ vediamo avvicinarsi una persona con uno zaino molto grande ed all’apparenza pesantissimo. Viene verso di noi. La riconosciamo quando alza la testa per vedere se e’ arrivata, e’ Barbara. Viene per fare un giro in grotta fidando sulla compagnia di Valerio.

Passa il tempo, termino di togliermi i panni da grotta mentre Barbara con molta calma inizia a preparare i propri. Sono quasi le 5 quando finalmente Valentina fa capolino. Confesso che stavo iniziando ad innervosirmi. Stare con i minuti contati e’ un vero stress.

Ecco la nostra esploratrice mentre termina la sua uscita.

Mentre inganno il tempo facendo una foto a Barbara in posa plastica, sentiamo uscire anche Valerio.

Nemmeno uscito, Valerio viene subito ingaggiato da Barbara per una nuova discesa. Lui si presta volentieri ma denuncia una fame da lupi e quasi niente cibo. Gli cedo la pizza che sarebbe stata il mio pranzo. Lo faccio volentieri, la preoccupazione di dover essere a Roma entro le 7 mi ha chiuso lo stomaco.

Appena Valentina e’ pronta quasi spingo lei e Gabriele per tornare subito alla macchina. Li incito a rimandare il racconto della giornata e della esplorazione a quando saremo in macchina. Sono un rompiscatole professionista quando serve! Valentina non trova piu’ il suo cellulare, guardiamo bene strada facendo ma non si trova.

La macchina e’ parcheggiata all’ombra, mi cambio svelto. Il cellulare di Valentina lo ritrova Gabriele e’ quasi sotto la ruota posteriore, uscendo dal parcheggio lo avremmo frantumato. Per fortuna e’ andato tutto bene.

Durante il ritorno ci facciamo raccontare nei dettagli l’esplorazione da Valentina. Svisceriamo la questione fin nei minimi particolari. Rimane ancora il sogno da continuare…Torno a casa appena in tempo. Tutto a meraviglia. Alla prossima