Coi nipotini all’inferniglio. Livia, Blu, Giorgio, Elio ed io. Supporto esterno di Betta con Luna, Blueberry e Mimmi.
Io continuo a chiamarli nipotini ma tra poco saranno piu’ grandi di me! A parte questa considerazione agrodolce sul tempo che passa, intanto per oggi siamo insieme ed andremo a visitare una grotta che non conoscono. Ci incontriamo al bar che si trova appena usciti dall’autostrada, qualche saluto ed e’ subito foto. La tappa successiva e’ al parcheggio vicino alla grotta. Mentre ci cambiamo incrociamo Gabriele che ci ha gentilmente aspettato per darci un casco che aveva in piu’. Fatto il suo dovere ci saluta svelto per andare ad aiutare Erminio con un gruppo da accompagnare in grotta. Pochi minuti e siamo pronti anche noi.
Foto di gruppo prima dell’avventura ipogea.
La salita della colata gigante non ci impensierisce piu’ di tanto.
La sala delle vaschette.
Mi apposto per fotografare i miei prodi al passaggio.
Un poco di arrampicata.
Inizia la passaggiata in grotta.
Il fango e’ insidioso, soprattutto con le scarpe da ginnastica con la suola liscia.
La piu’ previdente e’ stata Livia che e’ venuta con gli scarponcini da montagna.
Il traverso mette a dura prova i miei prodi ma alla fine passano indenni questo cimento.
Strada facendo incrociamo il gruppo guidato da Erminio e Gabriele. Un rapido saluto e poi ognuno per la propria strada. I miei prodi visti dall’occhio della grotta.
Al primo laghetto non traversabile senza bagnarsi ci dobbiamo fermare e tornare indietro. A questo punto sfodero il cavalletto manifestando il desiderio di fare qualche foto col loro aiuto. Visto che si dicono disponibili inizio subito.
Questa e’ rubata, pero’ non e’ pessima.
In questo punto rimaniamo fermi parecchio mentre cerco di farli spostare di qua e di la’, alla fine giustamente si rompono le scatole ma resistono stoicamente tutti.
Foto col fantasma.
Eccoci di nuovo alla sala delle vaschette.
La colata, ma percorsa in discesa. Elio scatta in avanti e ci aspetta al laghetto.
Il laghetto, oramai ridotto ai minimi termini.
Ultima fatica fotografica per Livia. Per essere la sua prima grotta e pur non amando i luoghi chiusi devo dire che se l’e’ cavata benissimo, e’ stata solo un poco taciturna.
All’uscita il caldo ci accoglie col suo abbraccio rovente. Betta ci attende con tutta la “caneria”. E’ pronta a fare pranzo.
Anche i miei prodi esploratori non si fanno pregare ed attaccano i panini con molto entusiasmo.
Io ancora mi aggiro tra loro ed il gruppo di Erminio e Gabriele per fare qualche chiacchiera. Prima di passare all’attacco dei panini, Gabriele ed io ci concediamo un selfie prima che lui riparta per raggiungere Fondi di Jenne dove si trova la Piccola Cretarossa. Oggi infatti un nutrito gruppo di amici e’ sceso in quella grotta per continuare l’esplorazione.
Dopo il pranzo e un riposino, scendo al fiume per sciacquare la mia attrezzatura e la tuta che sono rimaste infangate dall’uscita di ieri. Verso le 5 del pomeriggio facciamo i bagagli e torniamo verso Subiaco. Arrivati in centro facciamo sosta per concederci un caffe’ prima di separarci. Fatto quanto ci eravamo proposti, rimontiamo in macchina. Livia, Giorgio ed i miei nipotini ripartono verso Roma, hanno deciso che si concederanno una puntata al ristorante cinese per chiudere bene la giornata. Betta ed io invece vorremmo fermarci a cena da queste parti. Visto che e’ presto, e anche perche’ sono curioso di avere nuove circa l’esplorazione alla Piccola Cretarossa, dirigo la macchina verso Livata. Di passaggio faccio sosta a prendere Maurizio e poi arriviamo insieme alla grotta. Qua troviamo solo Gabriele e Patrizia. Ancora nessuna nuova dalla grotta.
Nell’attesa vado a salutare la grotta, non vorrei mai si offendesse!
L’attesa si fa lunga, inizia anche a rinfrescare.
E’ quasi notte quando esce il primo esploratore, e’ Federico. Quasi non lo facciamo spogliare tanto lo pressiamo affinche’ ci racconti (per ora non vi anticipo nulla, nella prossima relazione di Piccola Cretarossa vi faro’ relazione di tutto). E’ decisamente notte quando esce anche Valerio.
Noi dobbiamo abbandonare l’attesa. Maurizio e’ atteso per cena e noi dobbiamo tornare a casa, oramai l’idea di una sosta per le fettuccine e’ tristemente sfumata. Salutiamo tutti e partiamo. Per fortuna il traffico del gran rientro e’ gia’ sfiammato. La serata la passo tranquillamente, cullando le nuove notizie portate dai nostri esploratori ed il dolce ricordo della bella giornata passata con i nipotini. Alla prossima.