Discesa veloce al pozzo parallelo di Grotta Doli per vedere da vicino la finestra a meta’ pozzo. Dopo, ricerca grotta nel canalone.
Stavolta siamo Gabriele, Giuseppe ed io. Andiamo con la macchina di Gabriele. Strada facendo ci fermiamo al bar appena usciti dall’autostrada a Vicovaro Mandela. Non che mi aspetti di trovarci qualcuno, ma ieri sera ho mandato un messaggio per annunciare l’uscita e dando appuntamento a questo bar, quindi una sosta e’ doverosa…e poi la colazione la si deve proprio fare! Quando ripartiamo, poco piu’ avanti abbiamo anche l’emozione di essere fermati dai carabinieri per un controllo. Nulla di grave, pochi minuti e possiamo proseguire. La giornata e’ meravigliosa e salendo verso Monte Livata si gode di un panorama stupendo. A meta’ strada ci fermiamo per verificare una segnalazione di grotta che ha ricevuto Gabriele da un conoscente.
O almeno ci proviamo, dopo aver vagato tra i rovi per alcuni minuti, desistiamo.
Durante la sosta all’alimentari di Monte Livata per procurarci il pranzo definiamo il da farsi. C’e’ da cercare una grotta in via di scavo nel canalone sotto grotta Doli. Gabriele, nonostante le indicazioni di Nerone, ha gia’ provato ma non e’ ancora riuscito a trovarla. Vogliamo inoltre fare un salto a Grotta Doli per vedere finalmente da vicino la finestra a meta’ del pozzo parallelo. Alla fine la scelta cade su Grotta Doli, andremo la’ come prima cosa. Andiamo quindi, senza ulteriori indugi, al parcheggio dove parte il sentiero per la grotta.
L’aria e’ frizzante quindi per cambiarci scegliamo un posticino illuminato dal sole vicino dei massi. Peccato che qualche “amante della natura” ha pensato bene di spaccare delle bottiglie e tutto intorno e’ costellato di vetri.
Siamo tutti pronti, sento freddo a stare fermo quindi mi avvio. Devio dalla strada per restare al sole. Mi fermo per raccogliere un poco del suo calore mentre aspetto i miei amici.
Una breve ed assolata passeggiata e siamo alla grotta.
Eccola, col suo tappo per conservare piu’ inalterato possibile l’ambiente interno.
Ultimi aggiustamenti e cambio batterie.
Scendo per primo. La temperatura in grotta e’ decisamente piu’ gradevole rispetto all’esterno. Mentre aspetto provo una panoramica della saletta iniziale.
La catena salva corda messa la volta scorsa.
Giuseppe arriva e lo sfrutto subito come modello.
Sta arrivando anche Gabriele. Scendo alla saletta successiva, quella del bivio. Stavolta andremo dritti al pozzo parallelo.
Gabriele e’ in arrivo alla saletta, Giuseppe scende il saltino della catena.
Una concrezione che sta studiando per diventare un capello d’angelo.
Giuseppe che si presta a fare il bello tra le stalattiti.
Questo piccolo tratto di grotta e’ spettacolare quindi costringo Giuseppe a pazienti attese mentre scatto le foto.
Queste mi piacciono e le riprendo anche da sole.
In attesa che arrivi Gabriele, continuo ad imperversare.
Un angoletto immacolato.
Qualche fetta di prosciutto un poco smangiucchiata.
Questa la riprendo in particolare, sono incredibili le sfumature di colore che la compongono.
Incontri ravvicinati.
A luce spenta e’ meglio.
Gabriele ci ha quasi raggiunti, mi sposto piu’ avanti e continuo con i miei esperimenti fotografici.
Belle, vero?!?
Poco piu’ avanti inizia la spaccatura del pozzo parallelo.
I miei amici sono a vista. Gabriele decide di fermarsi alla saletta delle concrezioni per prendere alcune misure di temperatura. Giuseppe raduna tutto il necessario e mi segue per darmi una mano.
Nell’attesa continuo a tempestare di foto le povere concrezioni ignare.
Che dire di questa fetta di prosciutto quasi consumata del tutto?
Giuseppe viene avanti, possiamo andare.
Questa “macchia” di esili broccoletti attira la mia attenzione mentre passo…e non me la lascio sfuggire.
Sembrano festoni natalizi, siamo nel periodo giusto.
Sono sul bordo del pozzo parallelo e mi giro verso la direzione da cui provengo per una panoramica.
Belli!
Giuseppe fa capolino.
Ecco il pozzo parallelo.
Scendo fino alla partenza del pozzo. Ho intenzione di doppiare l’attacco. Aspetto che Giuseppe mi porti il materiale necessario, intanto verifico quel che c’e’ da fare.
Lavoro fatto, possiamo proseguire.
Una sottilissima lama di roccia all’inizio del pozzo.
Sono arrivato alla cengia a meta’ pozzo dove vorrei partire per traversare fino alla finestra. Prima di guardare altro metto un cordino attorno ad uno spuntone di roccia per avere un punto di sosta. Ora posso dare la libera a Giuseppe ed iniziare a vedere quel che si puo’ fare. Dalla parte opposta alla finestra oggetto del mio interesse ci sono gli avanzi di una frattura su cui sembra impostata questa seconda parte del pozzo parallelo.
Giuseppe mi raggiunge, ci sistemiamo ed inizio a lavorare. Pianto un primo fix di partenza all’inizio della cengia, poi un secondo quasi sul bordo dello sperone di roccia che devo aggirare. A conti fatti la parete opposta ha una roccia migliore, quindi il fix successivo lo pianto li’. Ora sono piu’ comodo e posso muovermi in contrapposizione. Sfrutto un’esile spuntone di roccia come sosta.
Giuseppe si affaccia per vedere come procedono i lavori. Sono sulla parete sopra la finestra. Saggio la roccia e pianto un fix ma quando vado a stringere, la roccia si spacca. Ne devo mettere un’altro poco sopra. Questo prende bene e senza scherzi.
Armo e scendo. Eccomi finalmente alla finestra. Sono quasi 2 anni che aspetto di darci un’occhiata da vicino. Mi fermo un attimo a gustarmi il momento. Ora proseguiamo, vediamo se c’e’ qualche speranza di farne qualcosa di piu’ di un buco in parete. Per ficcarsi dentro avrei bisogno di almeno un altro attacco ed al momento li ho terminati. Ci sarebbe inoltre da fare pulizia di una miriade di sassoni ed e’ meglio evitare, cadrebbero nel pozzo parallelo e potrebbero lesionare la corda. A proposito, mentre traversavo si e’ staccata una roccia di buona dimensione e Giuseppe dice che ha preso la corda. Speriamo non l’abbia rovinata. Dobbiamo avvertire Valerio e gli altri. Vista la situazione mi limito a tirare sassi nel buco davanti a me, ce ne sono tantissimi, ho solo l’imbarazzo della scelta. Purtroppo tutti quelli che riesco ad indirizzare bene sembrano fermarsi dopo nemmeno un metro con un rumore di fango. Peccato! E’ ora di tornare indietro.
Giusto il tempo di fare la foto ad un simpatico sassolino tondeggiante a forma di confetto che stona parecchio tra tutta questa roccia a punte vive e poi torno indietro disarmando il traverso faticosamente armato poco prima.
Pochi minuti e tanti sbuffi dopo, sono di nuovo sulla cengia in compagnia di Giuseppe. Una foto al pozzo e siamo pronti a risalire.
Mentre Giuseppe risale io faccio il funambolo per montare il pantin, c’e’ da risalire il pozzo ed io devo assolutamente fare pratica con lui! Quando sento la libera recupero il cordino di sosta ed inizio a salire. Col pantin vado spedito, anzi, potrei andare spedito, ma come si dice: “non ho il fisico” per reggere il ritmo quindi a meta’ pozzo devo proprio fermarmi a prendere respiro. In cima al pozzo provo il traverso anche in senso inverso, mi sembra comodo. I posteri mi sapranno dire! Giuseppe attende il mio arrivo poi riprende la salita per raggiungere Gabriele che lavora alacremente alla saletta “bella”.
Mentre risalgo anche io, mi fermo a fare una foto a Giuseppe prima che scompaia nella saletta.
Eccomi arrivato nella saletta. Gabriele sta giusto ora terminando di prendere i dati sulla temperatura della grotta. Lo aggiorniamo velocemente sul nulla di fatto alla finestrella di meta’ pozzo e siamo pronti per uscire.
Ancora una foto a Gabriele nella saletta mentre attendo la libera da Giuseppe per il saltino.
Dalla saletta iniziale a fuori e’ questione di poco. C’e’ ancora il sole, ma il freddo si sente forte.
Qualche gelido minuto di attesa ed ecco Gabriele.
Eccolo sorridente mentre inizia ad apprezzare anche lui la differenza di temperatura tra il tepore della grotta ed il gelo esterno.
Nei piani ora avremmo la ricerca della grotta, pero’ il freddo e’ tanto. Decidiamo di soprassedere per il momento. Intanto ci spostiamo al sole per mangiare qualcosa. Dopo decideremo.
Il tiepido sole qualcosa fa ma il freddo e la tuta bagnata non sono un connubio felice.
Mangiamo qualcosa, Giuseppe tira fuori dallo zaino una pagnotta e mezzo salame. Avrei voluto accontentarmi della cioccolata che sto sgranocchiando pero’ non posso resistere, alla fine gliene rubo un paio di fettine. Lo spuntino finisce in contemporanea con la scomparsa del sole nella nostra valletta.
Rinfrancati dallo spuntino, nonostante il freddo abbiamo deciso di andare alla ricerca della grotta segnalata da Nerone. Dobbiamo seguire il canalone fino ad un salto di un paio di metri ad una distanza di circa 300m da grotta Doli…sembra semplice. I miei amici si avviano senza fretta. Io mi attardo qualche minuto, ho troppo freddo, tiro fuori una maglia, quella del “nonsisamai”, e la indosso. Fatto questo indispensabile atto di sopravvivenza, mi avvio di buon passo per raggiungere Gabriele e Giuseppe. Intorno a me il sole che tramonta mostra il bosco in tenuta invernale con dei colori stupendi, devo fermarmi a fotografarlo.
Anche il sole si merita una foto.
…e anche un’altra.
Ecco i miei amici, sono andati lentamente ed un poco a zigozago per non distanziarmi troppo, ora proseguiamo piu’ spediti formando un fronte di ricerca di una decina di metri.
Proseguiamo sul lato sinistro del fosso, come indicato da Nerone. Strada facendo troviamo dei punti letteralmente arati dai cinghiali.
Arriviamo infine ad un incrocio, il “nostro” fosso ne incrocia un altro, dall’aria molto piu’ attiva, che viene da sinistra. L’incrocio e’ quasi perpendicolare ed il nuovo fosso prosegue alla nostra destra. Breve conciliabolo per decidere la direzione poi continuiamo a scendere il nuovo fosso sempre tenendo la sponda sinistra.
Pochi metri e troviamo il salto da 2 metri indicato da Nerone. Dai, che siamo sulla strada giusta! Io continuo a tenermi alto, Giuseppe in mezzo, Gabriele in basso lungo il fosso. Dalle mie parti nemmeno l’ombra di un buco. Finalmente Gabriele lancia un urlo. Abbiamo trovato la grotta.
Scendo svelto a vedere e lo trovo vicino ad una paretina di roccia che reca il simbolo del gruppo. Si, in effetti sembra proprio la grotta che cerchiamo.
Mentre Gabriele prende il punto GPS, mi affaccio a guardare. Rimango una puntina deluso. La grotta probabilmente ci sara’ pure, ne ha tutta “l’aria”, pero’ ci sono da scavare alcuni metri cubi di terra! I recipienti sistemati nei pressi testimoniano che Nerone ha intenzione di fare proprio questo.
Oramai e’ quasi notte ed il freddo morde decisamente. Il nostro l’abbiamo fatto trovando la grotta e prendendo il punto ora possiamo tornare verso la macchina stanchi ma soddisfatti.
A meta’ strada mi fermo ad aspettare i miei amici e ne approfitto per un paio di foto. Questa mi piace assai e quindi ve la propino.
Arriva Giuseppe, Gabriele e’ qualche metro indietro. Aspettiamo anche lui. Io continuo imperterrito a scattar foto.
Arriva anche Gabriele. E’ armato di bastone, gli e’ preso un dolorino alla schiena e sale un poco a fatica. Nulla di grave comunque, dopo una breve sosta sembra essere tutto risolto. Oramai siamo vicini a grotta Doli. Pochi passi e siamo arrivati. Recuperiamo quel che avevamo lasciato. Incredibilmente trovo l’acqua non ancora ghiacciata del tutto e ne prendo una bella sorsata. Via! un’ultima sgambata e siamo alla macchina.
Come al solito mettersi addosso i vestiti asciutti e’ una esperienza di benessere indicibile dopo tutto il freddo patito. Quando siamo pronti sono le 6 del pomeriggio ed il termometro dell’auto indica -7 gradi. Un pasto caldo sarebbe l’ideale. Se c’e’ una vaga possibilita’ che qualcuno ci prepari da mangiare a quest’ora, e’ tutta riposta nel ristorante dei genitori di Valerio. Senza indugi ci dirigiamo la’. Della cena posso solo dirvi che e’ stata ottima. Abbiamo avuto anche il piacere di trovare Valerio e scambiare 4 chiacchiere. Una giornata molto piacevole e proficua. Alla prossima.