Campo Soriano – 08/10/2016

Alla scoperta di nuove grotte in quel di Campo Soriano con Maria, Gianni, Maria, Max, Fabio, Betta, io e Luna. Esplorata la chiavica Biforcuta.

La mattina ci incontriamo sotto casa di Maria e Gianni. Stavolta, una volta tanto, prenderemo la nostra auto cosi’ Maria potra’ riposarsi. Facciamo una abbondante colazione al bar “fico” vicino casa loro poi partiamo verso Campo Soriano. Luna e’ dietro con Maria e Gianni e si accoccola tra di loro a dormicchiare. Ogni tanto sposta la testa sulle gambe dei suoi coinquilini. Fortuna che inizia a fare fresco in questi giorni ed e’ quasi piacevole. Vicino Ceccano, ci fermiamo “alla mucca” per farci fare dei panini, ognuno di noi da’ sfogo alla fantasia, Maria e Gianni prediligono la provola fresca con il salame piccante, Betta ed io ci teniamo sul “classico”, mortadella e scamorza affumicata. Per l’ultimo tratto di strada devo affidarmi alle indicazioni di Gianni perche’ per me e’ ancora un mistero come arrivare a Campo Soriano. Strada facendo Gianni mi indica un vecchietto dall’aria simpatica che lavora vicino al suo ape. “Quello e’ Ulferino”, mi dice Gianni, “ci ha indicato alcune grotte, anzi una e’ intitolata a lui”. Il terreno che vedo e’ il suo. Abbiamo appuntamento qua con Maria, Max e Fabio, che vengono da Terracina, non sono ancora arrivati. Ne approfittiamo per tirare dritti ed andare ad un ristorante locale, qua a Campo Soriano, iniziamo a preoccuparci per tempo della cena. Lo troviamo chiuso, riproveremo piu’ tardi. Torniamo indietro. Al terreno che sara’ teatro delle operazioni il buon Gianni scende a salutare, e farsi riconoscere, da Ulferino. Quest’ultimo dopo i saluti prende il suo ape e gentilmente ci lascia spazio per parcheggiare. Siamo arrivati, e’ qui che si apre la grotta che visiteremo oggi. Rimane altro che aspettare i nostri amici. Li attendiamo gustandoci il sole e, almeno io, una meta’ del pranzo. Non tardano ad arrivare. Iniziamo subito i preparativi.dscf0167 Anche Betta e’ pronta al cimento!dscf0169 Maria e Gianni tengono a bada Luna che non vede l’ora di fare una corsa.dscf0170 Ci “aggrotteremo” solo Fabio, Max ed io, il resto del gruppo andra’ a fare ricognizione nei dintorni. La grotta l’ha gia’ in parte visitata Fabio la volta scorsa, e ci da’ indicazioni. Io vado avanti a curiosare, Max inizia a sistemare la corda.dscf0171 Ecco l’ingresso, sfocato, come mio solito.dscf0172 Non sembra servire la corda in questo primo pezzo, pero’ per prudenza la mettiamo. Appena pronta scendo. Sceso il primo tratto ed fatta una rotazione ad angolo retto, mi trovo di fronte uno scivolo, stretto ma non impossibile. dscf0173 Scendo lo scivolo. In fondo trovo la biforcazione da cui prendera’ nome questa grotta, la chiavica biforcuta. Mi raggiunge Fabio con una seconda corda. Troviamo un armo naturale e decidiamo di esplorare per prima la diramazione di destra. C’e’ un pozzo di 3 metri circa da scendere. Visto che Fabio ha gia’ esplorato la grotta la volta scorsa, lascio a lui l’onore e l’onere di scendere per primo. Mentre lui perlustra la zona sottostante, Max ci raggiunge. Inizio a scendere da Fabio e nel farlo tento di aggiustare l’armo aggiungendo un deviatore. Max gira verso la diramazione di sinistra per vedere se ci sono congiunzioni con la parte dove siamo noi.dscf0177 Alla base del pozzetto c’e’ un tappo di fango che ostruisce senza speranza ogni possibile prosecuzione. Ad un metro da terra lungo le pareti ci sono degli speroni di fango e ciotoli con sopra uno strato di concrezione. Sara’ quel che resta di un precedente livello? Boh. Lascio agli esperti queste valutazioni.dscf0179 Max ci raggiunge. Alla fine delle nostre perlustrazioni lasciamo Fabio ad eseguire il rilievo. Noi risaliamo assieme per spostarci sulla diramazione di sinistra dove c’e un pozzetto da scendere. Max si occupa di recuperare parte della corda dal lato dove e’ Fabio e quindi di preparare la partenza. Mentre lui lavora io mi sposto verso il pozzo. C’e’ un armo naturale per fare un frazionamento. Armeggio un poco con i cordini e riesco a sistemarlo. Appena Max mi da’ il via libera faccio il nodo ed inizio a scendere. Dopo un breve tratto inclinato il pozzo diventa verticale. Cerco un altro frazionamento naturale. Non trovo altro che uno spuntone sulla parete opposta. Faccio un otto con la gassa molto abbondante e ce la incastro intorno. L’armo e’ simpatico ma non ho lasciato corda per bloccare il discensore. Passo il frazionamento che ho appena creato ed avverto Max, in caso aggiustera’ lui.dscf0180 Arrivo giu’ ed urlo la libera a Max. Quando arriva al frazionamento lo sento armeggiare a lungo. Lui sperimenta un barcaiolo attorno alla roccia ma anche questa non e’ una soluzione ottimale. Urliamo a Fabio, la nostra ultima speranza, di recuperare un cordino mentre risale e disarma l’altro pozzo.dscf0182 Alla fine e’ proprio Fabio a sistemare l’armo col cordino recuperato. Un record per il frazionamento, siamo scesi in 3 ed ognuno con un armo differente! Mentre aspettavamo Fabio ci siamo dilettati a scavare nella terra per allargare una possibile prosecuzione. Dopo tanto scavo Max prova ad infilarsi ma la cosa si rivela essere solo un buco infimo. Max risorge dalla terra quasi in contemporanea alla discesa dall’aere del buon Fabio. Siamo di nuovo tutti assieme. Max ed io raccontiamo a Fabio delle nostre ardite esplorazioni in questo luogo poi lo lasciamo a continuare il rilievo.  dscf0183 Io risalgo mentre Max attendera’ Fabio per poi disarmare.dscf0185 Strada facendo prendo sacca d’armo e trapano e li porto fuori. All’esterno ora il caldo si sente. I miei amici ne avranno per un po’. Mi avvio alle macchine per vedere se il resto del gruppo e’ tornato. Un deserto. Poggio in macchina i sacchi e ritorno all’ingresso della grotta. Mi affaccio ma nulla si sente. Vado a fare un giro nel bosco nei dintorni, fossi cosi’ fortunato da trovare un altro ingresso! Ingressi nemmeno uno, in compenso trovo tanti spini e qualche fungo. Questi in foto sono quasi sicuro siano commestibili…e’ il quasi che mi frega, li lascio dove sono. dscf0188 Ritorno di nuovo alla grotta, tutto tace. Passo anche alle macchine, ancora deserto. Ritorno all’ingresso, se mi muovo ho l’impressione di sentire meno caldo. Ora, avvicinandomi al buco di ingresso sento le voci dei miei amici, si apprestano ad uscire. Inganno il tempo con qualche foto floreale.dscf0192 Trovo anche dei funghi d’albero, somigliano tanto a quelli che mangio al ristorante cinese ma qua sono molto meno attraenti.dscf0193 Ecco Fabio che fa capolino. Visto che la corda all’ingresso in effetti non serve, vado a toglierla. Per quando ho terminato sono tutti fuori. Sistemiamo il materiale negli zaini e prendiamo la via per le auto, oramai mi e’ familiare dopo tutti gli andirivieni. dscf0197 Stavolta trovo che i nostri amici sono tornati anche loro. Facciamo uno scambio di informazioni mentre ci rilassiamo e mangiamo qualcosa. Gianni ha trovato un altro ingresso ma lo mette in coda alla lista, per oggi ce lo risparmia.dscf0199 Terminata la siesta ci spostiamo al picco di roccia, noi lo chiamiamo familiarmente “il carciofo” ma pare che chi abita in zona si offenda a sentirlo chiamare cosi’. Credo preferiscano chiamarlo “la cattedrale”.dscf0202 La grotta da visitare e’ nel terreno accanto al “carciofo”. dscf0205Andiamo comunque all’ombra a cambiarci.dscf0206Come mi e’ capitato gia’ altre volte in queste zone, per arrivare alla grotta dobbiamo fare un percorso labirintico tra i filari di vigna. Siamo di fianco ad una grande dolina e giriamo tra i filari fino a trovare il punto di accesso.dscf0210A quanto dice Fabio la vegetazione e’ molto aumentata dalla visita scorsa. Dobbiamo inoltrarci tra rovi e residui di potatura della vite. Alla fine e’ meno complicato di quanto sembrava…forse ho questa impressione perche’ e’ Max che va avanti ad aprire il passaggio! Ecco l’ingresso. Max e’ dentro e gli ho appena passato lo zaino. C’e’ un intoppo, bisogna affrontare subito subito un cunicolo fangoso. Entro anche io a guardare, in effetti e’ proprio fango di quello terribile. Ci guardiamo in faccia, non abbiamo proprio voglia di smerdarci a meta’ pomeriggio! Questa grotta la lasceremo per il periodo secco…tanto non scappa. Usciamo aggiornando Fabio e Maria che ci aspettano fuori. Anche a loro non sorride l’idea di impiastricciarsi con del fango tenace. Decisione presa ed archiviata all’unanimita’. dscf0211 Ritornati alla base raccontiamo a Maria e Gianni della nostra mancata esplorazione “per causa di forza maggiore”. Gianni ci perdona distrattamente perche’ ha appena terminato di prendere le misure per la calibrazione del distoX ed ora e’ incasinato nel capire come utilizzarle. Dopo esserci cambiati andiamo ad aiutarlo. Riusciamo a terminare appena in tempo, enormi goccioloni d’acqua iniziano a piovere dal cielo senza alcun preavviso. Scappiamo in macchina. Gita speleo conclusa, manca solo la cena. Andiamo a vedere nuovamente il ristorante a Campo Soriano. Sono le 5 del pomeriggio, al ristorante ci dicono che potranno farci mangiare alle 8. Neanche a pensarci, ci muoviamo verso altri lidi piu’ accoglienti. Alla fine, dopo una sosta al bar di CapoCroce, ci inerpichiamo fino a Pisterzo. Intanto si sono fatte le 7 e mezza ed il locale ristorante ci accetta.dscf0214La cena si svolge con la solita allegria, una degna conclusione di una bella giornata. Del ritorno sonnacchioso come al solito vi dico nulla. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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