Uscita per il Cai Orvieto con Simone, Giuseppe, Andrea, Luca, Filippo, Giona, Sabrina, Ginevra, Giulio, Marika, Lino ed io. Cena a S. Oreste da Alessandro al Campanile dove si sono aggregati Betta, Claudio, Antonella ed Andrea.
Ancora una delle uscite “omnibus” organizzate dal CAI di Orvieto. Stavolta la grotta scelta e’ quella dove sono di “casa”, il Pretaro, in Sabina, vicino Montebuono. Visto che sono di casa, a Montebuono mi ci sono recato sin dal sabato. La domenica mattina ero quindi gia’ pronto davanti a Roby Bar in attesa dell’arrivo dei miei amici. Purtroppo ci sono delle defezioni. Andrea preferisce godersi la giornata facendo un giro in moto. Claudio si e’ sentito poco bene e preferisce rimanere a casa per un supplemento di riposo. Lui ed Antonella ci confermano pero’ che saranno con noi a cena. Siamo comunque una bella squadra, eccoci in una foto tutti assieme prima di partire. Questa e’ per giocare a “trova le differenze” con la precedente! Scherzo, per esserci proprio tutti senza disturbare autoscatto o altre diavolerie abbiamo fatto 2 foto cambiando l’operatore alla fotocamera.
Giuseppe e Filippo sono appena tornati da una bella avventura al chilometro sotterraneo dei “Draghi Volanti”. Giulio ruba ancora qualche secondo per giocare uno scherzo a Peppe mostrandogli un rilievo del Pretaro con indicata una prosecuzione che arriva a -1.000!
Si entra! Vado per primo per immortalare l’ingresso di ognuno. Ecco Simone mentre entra, getta una corda, canta l’inno nazionale e schiocca le dita dei piedi!
E’ la volta di Lino.
Quindi abbiamo Sabrina, oramai una speleo navigata.
Arriva anche Jona, il piu’ giovane del gruppo. L’abbiamo portato per abbassare la media dell’eta’.
Andrea supera l’ingresso senza timore o indecisioni.
Ginevra! Oggi mi ha rivelato un nuovo (per me) modo di dire toscano e assillero’ tutto il gruppo urlando senza posa: “S’ha di’ d’anda’”!
Giulio, con calma e stile…
…e Marika. Lei ad ogni buon conto una prece la manda, non si sa mai.
Ecco Luca, e’ alla sua prima esperienza in grotta.
Per questo si merita almeno un’altra foto!
Filippo, da -1000 a -20 ma sempre col sorriso!
Ed ecco Peppe che entra cantando.
Anche per lui una doppia foto ci sta tutta, ancora non ho deciso perche’ ma sicuramente la merita!
Dopo il primo breve tratto nel quale si striscia di schiena un paio di volte urlo a Simone che e’ avanti di prendere a destra seguendo il vecchissimo cavo telefonico che porta alla bella sala dell’arpa celtica. La strada non e’ molta ma i passaggi non danno possibilita’ di sorpassare, quindi rimango in coda al gruppo. Eccoci tutti in fila in uno dei molti passaggi da passare.
Un mucchietto di breccia messo li’ a casaccio. Non sembrerebbe tanto strano vedere questi sassetti per terra. La cosa particolare pero’ e’ che sono “appoggiati” su una parete verticale.
Eccoci tutti ammucchiati nella sala dell’arpa celtica. Mentre prendiamo fiato mi attribuisco il compito di fare gli onori di casa e descrivo loro come si sviluppa la grotta dopo questa sala. In effetti dopo la sala si arriva ad una profonda frattura che sarebbe molto piu’ interessante se fosse percorribile da esseri umani.
Alla frattura andremo un’altra volta. Si riparte per tornare indietro, la sala del the ci attende.
Filippo aspetta il suo turno per partire.
Sabrina e Ginevra sono pensierose fino a che uno squillante “S’haddiddanda’” le scuote.
Andrea e Lino posano per una foto ricordo dell’avventura.
Sulla via del ritorno Filippo ed io ci attardiamo per fare un giro per questa zona piena di diramazioni. Si potrebbe utilizzare per una caccia al tesoro ipogea! Tornati al punto di partenza troviamo i nostri amici intenti ad affrontare il primo saltino. Simone e Giulio dirigono le operazioni di scesa. Noi ci disponiamo intorno ad osservare.
La discesa di Jona con l’assistenza di Giulio. Sotto c’e’ Peppe a fare accoglienza.
Avanti un altro!
Filippo e’ il mio dirimpettaio, anche lui comodamente sistemato al bordo del pozzo.
Ecco il team per l’assistenza alla discesa in tutto il suo splendore.
E’ il momento di Luca.
Giulio e’ pronto a tagliare la corda, se ce ne fosse bisogno!
Le operazioni si svolgono senza intoppi ma in effetti un poco lentamente. Filippo opta per una posizione di riposo piu’ adeguata alla attesa.
Alla fine comunque siamo tutti alla base del pozzo. Affrontiamo con spavalda prudenza il breve traverso fino al primo toboga. Indico a Filippo e Jona un possibile bypass al toboga e loro ci si infilano prontamente.
Gli altri, dopo aver valutato la situazione, optano per il toboga. Ginevra e’ la prima a cimentarsi.
S’haddiddanda’! Eccola che parte.
Quasi a meta’ strada.
Luca ruba con gli occhi, dopo tocca a lui.
Peppe si e’ spostato al lato della partenza del toboga e ha tirato fuori la sua fotocamera super-mega-iper.
Sul primo toboga siamo decisamente svelti. Arriviamo in poco tempo al secondo. E’ un poco piu’ stretto, soprattutto alla partenza. Filippo e Jona scendono. Li seguo fino a giu’ poi mi rendo conto che alcuni degli altri non conoscono la grotta e non sanno da che parte andare. Avverto Filippo, abbandono lo zaino e risalgo svelto il toboga.
Arrivo giusto in tempo per indicare la strada a Ginevra che nel frattempo ha sceso il primo toboga. Quando vedo la foto che le ho scattato la prendo in giro perche’ ha le ginocchia grosse. Per fortuna la prende bene e non mi spinge giu’ con un calcio!
Pian pianino arrivano anche gli altri. Fa capolino Simone.
E’ seguito passo passo da Sabrina che anche se alle prime armi si muove in grotta come nel salotto di casa.
Eccola sorridente mentre affronta il secondo toboga.
Una volta riuniti tutti alla base del secondo toboga proseguiamo fino al trivio. Questa e’ una zona che mi piacerebbe rivedere con calma pero’ intanto vorrei farmi un giretto e metto subito in atto il proposito. Il gruppo si ricompatta al trivio. Arrivano tutti e approfittano della sosta per uno spuntino mentre sono via per la rapida ricognizione. Il giro conferma la buona impressione, il posto mi attira, tornero’ sicuramente. Al ritorno mangio anche io un boccone e poi proseguiamo. Poco piu’ avanti c’e’ un passaggio esposto, decidiamo di mettere una corda che agevoli il passaggio. Alla fine quasi non serve perche’ sono tutti bravissimi, pero’ sempre meglio abbondare in prudenza.
Eccoci finalmente all’onda, la curiosa formazione rocciosa che annuncia la prossimita’ alla sala del the.
Sabrina e Simone all’ombra dell’onda.
Alla sala del the pensavo ci saremmo fermati ma alcuni baldi giovani, ancora pieni di energie, decidono di cimentarsi con la temibile strettoia in salita che preclude alla sala Utec. Qualcuno si ferma ad aspettarci alla sala del the per un meritatissimo momento di relax. Chi se la sente prosegue. Nella foto abbiamo Ginevra che si cimenta con la strettoia mentre da sopra la incito per farla ridere ed ostacolarla. Nulla puo’ fermarla! Quando e’ nei pressi me ne fuggo avanti per non farmi prendere mentre e’ ancora imbufalita. Per fortuna quando arriva sbuffando alla sala Utec e’ troppo stanca per picchiarmi e quindi mi salvo ancora una volta.
Quando sbuco dal cunicolo verticale che porta alla sala Utec trovo Jona e Filippo che mi aspettano. Mi dispongo anche io all’attesa degli altri intrepidi. Quando siamo tutti riprendo il mio ruolo di cicerone e descrivo brevemente il punto della grotta a cui siamo arrivati e come prosegue…nel caso qualcuno ne fosse tentato. Mostro loro un altro cunicolo verticale che potrebbe portare verso l’esterno se non stringesse inesorabilmente. Luca sembra intenzionato a scalarlo per verificare di persona le mie affermazioni.
Con Jona mi addentro per cunicolo orizzontale dove prosegue la grotta ma per questa volta ci fermiamo a quello che chiamo “l’incrocio della spinosa”.
Terminata la breve visita ai piani alti ce ne scendiamo svelti alla sala del the dove troviamo chi si e’ fermato per un meritato riposo.
Per migliorare l’ambiente e’ stata anche accesa una candela!
Ecco un trio inossidabile, i “FiSiPe”!
Riprendiamo la via del ritorno, eccoci all’onda. Mi sono posizionato dopo il passaggio per catturare una immagine di tutti i passanti.
Sabrina senza difficolta’
Andrea, pronto a tutto.
Marika, la piu’ elegante.
Ginevra, s’haddid’anda’, a bestia!
Visto che e’ di passaggio la Ginevra mi ruba la fotocamera e riprende anche il mio brutto muso.
Ricambio subito il favore.
Luca, infaticabile, gia’ dice che stasera andra’ a correre per stancarsi un poco.
Filippo nella semi oscurita’
Mi attardo con Filippo a togliere la corda messa al passaggio esposto e poi raggiungiamo gli altri. Sono alla base del secondo toboga, c’e’ un po’ di ingorgo.
Ginevra mi ruba nuovamente la fotocamera, la incito a spararmi una foto al cuore.
Anche stavolta gliela riprendo e mi vendico subito.
Ginevra vuole avere l’ultima parola e quindi eccomi di nuovo immortalato.
Scavalco quasi tutta la fila e vado ad assistere chi parte per la salita. Sono tutti velocissimi.
Siamo arrivati sopra il primo toboga. Finalmente riesco a rubare una immagine di Lino. Siamo di nuovo in fila per il meandrino.
Altra breve attesa alla base del pozzetto, l’ultimo ostacolo per riguadagnare il sole. Marika ne approfitta per un pisolo.
All’uscita, oltre al sole, un’altra gradita sorpresa. Claudio e’ riuscito a raggiungerci.
Dopo averlo salutato mi dedico a fotografare l’uscita dei nostri eroi. Marika e’ la mia prima vittima.
Eccola che spunta al sole.
Peppe la segue.
Giulio fa capolino…
…e guadagna il sole anche lui.
Si ritorna agli abiti puliti ed asciutti.
Con Claudio naturalmente e’ arrivata anche Antonella. Fare capannello all’ombra e scambiare qualche parola e’ quasi doveroso.
Peppe ci mette la faccia.
Ginevra i piedi!
Il caldo inizia a farsi sentire, andiamo a continuare il nostro allegro consesso a Roby Bar.
Quando siamo vicini all’ora di cena riprendiamo le macchine per dirigerci a S. Oreste. Alessandro al Campanile ci attende per la cena. Vicino all’outlet non possiamo proprio fare a meno di fermarci a fotografare la meravigliosa distesa di girasoli che fiancheggia la strada.
Andrea! Dopo la gita in moto anche lui si e’ unito al gruppo per la cena.
Parcheggiamo sotto, nell’ampia area dove si tiene il mercato e saliamo la prima rampa di scale gustando l’ultimo sole.
Saliamo in paese, la seconda rampa e’ nostra.
La vista da qui sopra e’ sempre una meraviglia.
Lino ed Andrea
Poteva mancare un Peppe-Andrea?!?
Varchiamo trionfalmente le mura di S. Oreste.
La nostra e’ quasi una invasione, ma pacifica.
Manca ancora tempo per la cena, prendiamo posto al bar sulla piazza per un aperitivo.
Anche Alberto vuole il suo. Lui si che sa come godersi la vita!
Dopo l’aperitivo, lento pede ci avviamo al ristorante da Alessandro. Un lungo tavolino, affacciato sulla bellissima vista della vallata sottostante, ci accoglie festosamente imbandito.
A fare gli onori di casa il buon Alessandro. Appena un attimo prima di scappare ai fornelli.
Andrea e’ a capotavola. Siamo seduti da poco ma gia’ inizia a fare fresco, dobbiamo tutti indossare un bel maglione. Per chi non e’ stato previdente e’ facile rimediare, qua da Alessandro hanno una vasta collezione di maglioni che prestano volentieri.
Siamo tutti in attesa della pappa, la conversazione langue.
Eccoci finalmente all’opera!
Ecco Stefania che, accompagnandole con un sorriso, ci porta cose sempre buonissime.
Claudio si alza per prendere fiato e gustarsi il tramonto.
La mia dolce meta’ ed io.
Scende la notte ma noi non ci lasciamo impressionare e continuiamo allegramente il pasteggio.
Giulio ed Andrea, che dire di piu’?!?
La cena volge al termine, ora i volti sono decisamente piu’ rilassati.
Dopo aver ringraziato Alessandro riprendiamo la strada per le macchina, strada facendo immortalo S. Oreste by night.
Siamo quasi alle macchine, facciamo qua i saluti e poi via, verso casa!
Un’ottima giornata con una degna conclusione. Grazie a i miei amici per esserci e per rendere queste uscite sempre degne di nota. Un grazie a tutti voi per aver letto sin qua! Alla prossima…