Continuazione degli scavi al Fatiglio con Netta, Luisa-Lucia-RemoContro, Cecilia, Roberto, Fabio-ErSimio, Maria, Gianni, Betti, Luna-cagnolina ed io.
Abbiamo fatto riposare un po’ il Fatiglio perche’ non faccia i capricci, ma ora si riparte!
Oggi e’ una uscita un po’ speciale per me, si unisce a noi anche Betti, mia moglie. Andare in giro per boschi e montagne non e’ proprio il suo passatempo preferito, ma a volte sono cosi’ insistente che si convince ad accompagnarmi!
Come al solito l’appuntamento e’ al bar “fico”, quello vicino all’Ikea di Anagnina. Alle 7.30 Betti, Luna (nel ruolo di cagnolina di casa, interpretato magistralmente!) ed io siamo gia’ li’. Alle 8.00 inizia a vedersi qualcuno, sono Netta e Luisa-Lucia-RemoContro. Siamo ancora ai saluti quando si presentano un poco alla volta anche gli altri. Andiamo a fare la doverosa colazione. Mentre siamo impegnati con cappuccini e cornetti arriva anche Cecilia. Torniamo in strada, smistiamo il materiale che ha portato Fabio-ErSimio, ci compattiamo in 3 macchine e poi via, appuntamento all’uscita della autostrada, a Ferentino.
Una piccola deviazione dalla relazione per darvi spiegazione dei nomi multipli.
Abbiamo Fabio-ErSimio, Fabio e’ il nostro amico, socievole ed affabile, ErSimio e’ il suo alter-ego. Spunta fuori quando meno te lo aspetti, ti irride ed incanta con la sua dotta arte oratoria lasciandoti poi li’ a chiederti cosa abbia mai voluto dire e se per caso abbia voluto offenderti!
Ecco poi la multiforme e poliedrica Luisa-Lucia-RemoContro. Luisa, e’ inutile descriverla, ne conoscete tutti doti e virtu’! Mentre Luisa non ama grandemente l’alcol. Lucia, quando prende il sopravvento, gradisce ingozzarsene in maniera spaventevole! Ma non e’ tutto, se durante l’uscita capitano situazioni non previste, tipo un cambio inaspettato di sentiero, allora ecco che spunta RemoContro che inizia a borbottare improperi e male parole alla volta di tutti coloro che hanno causato il suo emergere!
Dopo questo spiegone capirete di chi parlo se, nel resoconto, mi capitera’ di utilizzare un nome invece che un altro.
Ma torniamo a noi…dove eravamo? Ah si, a Ferentino. Arriviamo per primi a Ferentino e mentre aspettiamo gli altri porto Luna a sgranchire le zampe e a fare i bisogni. Lei come al solito frustra i miei progetti e si mette quieta sul prato a brucare erba. Inizio fortemente a sospettare che sia incrociata con una pecora! Ma ecco i nostri amici, faccio appena a tempo a riportare in macchina Luna che gia’ partono alla volta di Supino. Mi sbrigo a seguirli. Pochi minuti di strada e siamo alla nuova, piacevole tappa, il bar-pasticceria di Supino. A dire la verita’ i nostri amici, appena arrivati si dirigono compatti al supermercato di fronte al bar, li seguo. Sono tutti al bancone. C’e’ un forte odore di peperoni. Mi allontano in fretta perche’ non rientra tra gli odori che preferisco. Approfitto per prendere una confezione di tonno al naturale per la cena di Luna. Finalmente tutti al bar, un cappuccino propiziatorio e poi via, verso la nostra meta.
Ci inerpichiamo fino al parcheggio con la fonte, oramai sono quasi le 10.00, c’e’ un bel sole ma ancora non e’ asfissiante. Ci prepariamo, Gianni, Fabio e Roberto partono per primi perche’ faranno un’altra strada a rivedere delle grotte. Netta, Luisa e Cecilia, ovvero il trio NeLuCe, partono anche loro per il sentiero. Come al solito sono l’ultimo. Quando chiudo la macchina sono rimaste ad aspettarmi solo Maria, Betti e Luna. Zaino in spalla e via. Il sentiero e’ il solito, quello che va verso destra per portarci a sinistra! Passiamo il primo albero fermandoci all’ombra a riprendere fiato. Passiamo il secondo ripetendo la sosta. Al terzo albero decido che e’ il momento di bere un sorso d’acqua. Calo lo zaino, lo apro, prendo l’acqua e mi accorgo con sgomento che nello zaino manca il casco. Rivedo con la mente che il casco lo avevo appoggiato sul muretto vicino alla macchina con l’intenzione di prenderlo subito prima di chiudere lo zaino. E’ rimasto sul muretto! Avverto Betti e Maria, mollo tutto e corro giu’ pregando di trovarlo ancora. Luna tutta contenta del diversivo mi segue saltando di qua e di la’. Gli ultimi metri sono di angoscia pura, il muretto rimane non visibile dal sentiero fino all’ultimo. Ma eccolo, e’ ancora li’, che sollievo! Lo prendo, chiamo Luna che voleva fare conoscenza con una mucca, e ritorno indietro di buon passo. Recupero lo zaino e riprendiamo il cammino.
Arriviamo al “valico” e quindi al tratto in piano. La vegetazione e’ cresciuta a dismisura, passiamo di lato per evitarla. Usciamo dal boschetto e siamo sul lungo sentiero in leggera salita che ci portera’ alla grotta di monte Fato.
Incontriamo dei cavalli. Luna e’ molto curiosa e fa per avvicinarli, mi affretto a richiamarla.
A una cinquantina di metri da noi vediamo il trio NeLuCe.
Ripartono dopo una sosta (approfittando della sosta hanno fatto incetta di fragoline!).
Noi continuiamo ad andare con il nostro passo, dopo un po’ le perdiamo di vista anche perche’ hanno preso un sentiero che passa piu’ in alto di quello che facciamo noi. Arriviamo al Fato e lo passiamo dirigendoci verso il Fatiglio, oramai e’ questione di poco, ecco, finalmente siamo arrivati!
Sono fradicio di sudore, mi cambio mettendo poi i panni bagnati stesi al sole.
Il trio e’ arrivato da tempo ed e’ gia’ avanti con la preparazione del materiale necessario.
Tanto per fare la mia parte inizio col mettermi la tuta e poi entro a vedere il da farsi. Mi faccio calare gli attrezzi e inizio a lavorare.
L’ingresso del Fatiglio da dentro:
La frattura della speranza:
Andiamo avanti cosi’ per un po’, quando mi riaffaccio alla luce lo stomaco mi avverte che e’ ora di pranzo e Betti me lo conferma.
Sospendo i lavori ma subito vengo sostituito da Cecilia e Luisa che si vestono e scompaiono nel bucaccio!
A stare fermi la temperatura non e’ caldissima, infatti Betti e Maria hanno indossato le giacche. Mentre aggrediamo i panini seriamente intenzionati a distruggerli, arriva il gruppo degli esploratori che si accomoda raccontandoci che tutte le grotte cercate sono state ritrovate con successo. Anzi, Gianni tornando vorrebbe fare una deviazione ad una di queste per scendere il pozzo iniziale di una ventina di metri. La proposta non viene bocciata ma nemmeno accolta con entusiasmo, vediamo cosa pensa di fare il Fatiglio, poi decidiamo! Dopo pranzo faccio ancora una breve sessione di lavoro nel bucaccio e poi esco a riposare approfittando per fare una passeggiata nei dintorni con Betti e Luna. Al ritorno dal giro chiedo a Gianni se vuole vedere la grotta dove stavano lavorando altri amici la volta scorsa. Mi risponde di si e quindi andiamo. Viene con noi anche Roberto, approfittiamo per una piccola ricognizione dei dintorni cercando di capire l’andamento delle fratture nel terreno seguendo l’allineamento delle doline che incontriamo.
Al ritorno alla base mi rimetto al lavoro nel Fatiglio (se lo chiamo sempre “bucaccio” magari si offende!). Si inizia a vedere qualcosa! Ora riesco ad entrare disteso a faccia in avanti e col piede di porco tolgo un po’ dei sassi che ostruiscono la prosecuzione. I sassi che cadono fanno un bel tonfo, di quelli che fanno pensare ad un ambiente ampio. Speriamo bene! Esco perche’ sono stanco ma porto la buona notizia agli altri. Inizia ad essere pomeriggio inoltrato e quindi Maria, Betti ed io ci prepariamo per il ritorno. Il magnifico trio NeLuCe decide di rimanere ancora per continuare il lavoro di pulizia che ho iniziato, anche gli esploratori rimarranno ancora. Ci salutiamo e prendiamo la via del ritorno.
Vicino al Fato trovo addirittura i funghi, una bella famigliola di galletti che pero’ mi limito a fotografare.
Per il ritorno non ho cose particolari da raccontare tranne per l’incontro ravvicinato tra Maria ed un serpente non meglio identificato, ma la cosa si e’ risolta con un po’ di spavento da parte di entrambi ed una fuga precipitosa del serpente! Arrivati alle macchine troviamo un mucchio di mucche alla abbeverata. Hanno letteralmente cosparso il piazzale di profumatissime deiezioni. Mi dolgo nel notare che alcune sembra soffrano anche di diarrea! Luna e’ interessatissima alle mucche ma per fortuna non si avvicina piu’ di tanto.
Mi cambio restando senza maglietta per prendere un po’ di sole e passo il tempo facendo foto insulse che poi cancellero’ chiedendomi perche’ mai le ho scattate.
Aspettiamo…
Ecco! Arrivano i nostri! Si avvicinano a passo spedito lungo il sentiero. Luisa sopravanza il gruppo di qualche metro.
Ma anche gli altri trottano allegramente!
In pochi minuti ci raggiungono.
Che dice il Fatiglio? Sembra che il lavoro di pulizia successivo alla nostra partenza sia stato un successone ed ora l’impressione e’ che manchi davvero poco per passare. Bene! Netta propone di ritornare il 27 e di fare un mini-campo di 2 giorni con tanto di grigliata serale. La proporremo al gruppo. Mentre si cambiano decidiamo per la cena. Il trio NeLuCe desidera tornare a Roma presto, il resto della banda e’ per una sana fettuccina al locale ristorante. Andiamo comunque tutti al ristorante, il trio si ferma per una birra. A questo punto vi lascio ad immaginare come possa essere continuata la serata, mi limito a dire che questa splendida giornata e’ stata conclusa degnamente!